Fabbricatorino prepara l’aumento di capitale per crescere
Il gruppo dell’occhialeria ha lanciato un modello di business omnicanale con un obiettivo di diffusione all’estero
di Paola Dezza
3' di lettura
La prossima tappa è un aumento di capitale, il secondo dopo l’operazione in crowdfunding dell’anno scorso – campagna chiusa in sole otto ore – che ha permesso alla società di raccogliere un milione di euro. Fabbricatorino Eyewear, storico marchio italiano dell’occhialeria, oggi azienda 2.0, punta a raccogliere altri due milioni di euro per finanziare la crescita, forte di nuovi soci come il fondo Azimut. L’obiettivo è aprire nuovi negozi e ampliare la collezione per sbarcare all’estero.
L’aumento di capitale avrà luogo presumibilmente nel secondo trimestre del 2023, non è ancora deciso se con la formula del crowdfunding oppure se verrà chiuso in maniera autonoma con fondi di investimento e Club deal.
Ad attirare gli investitori è tra l’altro l’omnicanalità, di cui il gruppo ha fatto un proprio punto di forza. Il business model ideato permette di vendere i prodotti al 100% «made in Italy» online e nei negozi fisici. Occhiali di qualità che uniscono artigianalità, innovazione tecnologica e sostenibilità.
«La nostra azienda è una startup che vanta però quasi 100 anni di storia - racconta Alessandro Monticone, che ha acquisito il marchio cinque anni fa -. Il brand nasce a Torino nel 1922, esattamente cento anni fa, epoca nella quale la società era però dedicata a produrre componenti per automotive in bachelite. Solo qualche anno dopo inizia a realizzare occhiali per piloti dell’epoca e verso la fine degli anni 30 diventa una delle prime aziende a lavorare un materiale allora innovativo come l'acetato. Io sono nato nel mondo del design a 360 gradi - racconta ancora Monticone, che ricorda di avere iniziato a lavorare nel settore occhialeria negli Stati Uniti prima di acquisire il brand Fabbricatorino -. Nel 2017 ho scelto di puntare su un marchio italiano al fine di sostenere e preservare la tradizione artigiana del nostro Paese - dice - e le sue antiche tecniche, puntando anche sul tema della sostenibilità ambientale: gli occhiali di Fabbricatorino si distinguono infatti per il design e il largo impiego di materiali ecosostenibili».
La società ha sviluppato un business model innovativo per il nostro Paese, prendendo ispirazione da quanto avvenuto oltreoceano per marchi quali Warby Parker, e unisce alla distribuzione tradizionale anche l’online. «Il mio sogno è fare entrare virtualmente un utente che si trova dall’altra parte del mondo in una piccola bottega artigiana italiana - racconta ancora Monticone - e dargli la possibilità di confezionare il proprio paio di occhiali fatti a mano con lenti oftalmiche su misura direttamente da casa sua». Un lusso che si può definire accessibile.
«Al momento siamo ancora più forti sulla “vista” - dice -, ma quest’anno abbiamo registrato un grande aumento delle vendite sul prodotto occhiali da sole. Obiettivo del piano industriale è arrivare a un milione di euro di fatturato».
Ogni anno vengono prodotti 6mila pezzi, di cui 5mila vengono venduti. E sono nate anche alcune collaborazioni con stilisti emergenti, designer e artisti per realizzare collezioni in serie limitata. Oltre allo showroom di Torino, la società ha aperto a San Sicario un punto vendita stagionale, poi a Milano in Brera, a Roma nel quartiere Prati e a Firenze in centro, in via della Vigna Nuova. In tutto cinque negozi monomarca e 200 ottici partner sul territorio nazionale.
Monticone sottolinea anche che il 75% della produzione del brand è oggi ecosostenibile. Più del 50% della nuova collezione di occhiali da sole e da vista di Fabbricatorino è realizzata in Bio Acetato, materiale sostenibile, biodegradabile e compostabile a base di acetato di cellulosa e plastificante di origine vegetale.
Obiettivo è realizzare per le prossime collezioni tutti gli occhiali neri in acetato al 100% riciclato, proveniente da scarti di produzione dell’acetato classico. A questo impegno si affianca il progetto della collezione FT-ECO, con occhiali in materiale 100% riciclato. «In particolare, i modelli sono realizzati con un composto di bio plastiche interamente riciclate che viene iniettato in stampi open mold per occhiali, anch’essi sostenibili poiché recuperati da lavorazioni precedenti e non costruiti ad hoc per ogni nuovo modello», come spiega+ una nota dell’azienda.
La scelta di guardare a consumo e ambiente passa per la possibilità offerta ai clienti di restituire gli occhiali a fine vita. In questo modo, separando montatura, lenti e anima in metallo, gli occhiali possono essere smaltiti e alcune parti riciclabili essere reinserite in un ciclo produttivo circolare e sostenibile.
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