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Farmaci, medicine più accessibili e meno care con la riforma Ue

Bruxelles propone di accorciare da 10 a 8 anni la durata standard dell’esclusiva cui beneficia l’industria farmaceutica

In arrivo nuove norme Ue sui brevetti tech e i farmaci

3' di lettura

Facilitare la disponibilità dei generici, attenuare le disparità di accesso ai farmaci sul suolo europeo e ridurre i prezzi: sono gli obiettivi che la Commissione europea si è posta varando la riforma del mercato dei farmaci con cui l’esecutivo Ue propone di accorciare da 10 a 8 anni la durata standard dell’esclusiva cui beneficia l’industria farmaceutica.

Le soluzioni proposte aprono già lo scontro con le case farmaceutiche, fortemente critiche, e probabilmente anche con i Ventisette, divisi tra loro. Per ora i soli a dare generale sostegno all’iniziativa sono i consumatori.

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La proposta di Bruxelles: brevetti più brevi

Il pacchetto da un lato prevede di accorciare i tempi di esclusiva da 10 a 8 anni, dall’altro introduce la possibilità di allungarli fino a 12 o 13 anni se l’azienda dà risposte a bisogni medici insoddisfatti, come la ricerca sugli antibiotici o le malattie rare. Oppure se lancia un suo nuovo prodotto in tutti i Paesi dell’Ue. E per incentivare la ricerca su nuovi antibiotici contro i batteri resistenti, Bruxelles ha accolto un’idea dell’industria: le case che si impegnano a produrne possono ottenere un “buono” per prolungare il periodo di protezione su uno qualsiasi dei loro prodotti. Il voucher sarà trasferibile ad altri, «ma solo una volta», ha precisato la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides.

Obiettivo mercato unico del farmaco

La stella polare della strategia Ue è creare un vero mercato unico del farmaco, come durante la pandemia, quando i Ventisette ebbero accesso tutti nello stesso momento a un vaccino molto innovativo. Caso eccezionale, perché la norma è un divario di oltre 10 volte nella disponibilità dei prodotti tra Paesi come la Germania e l’Italia da un lato, e quelli come la Lituania e Lettonia dall’altro. Per centrare l’obiettivo l’esecutivo comunitario prevede anche di compilare entro fine anno una lista dei medicinali critici da monitorare per evitare le carenze.

Procedure più veloci per nuovi farmaci

Gli interventi riguardano anche le procedure di autorizzazione all’immissione sul mercato. Dovranno tenere conto anche dell’impatto ambientale dei medicinali, ma i tempi saranno più che dimezzati, con la digitalizzazione e la riorganizzazione dell’intero sistema, dalla domanda del produttore fino al “bugiardino elettronico” per il consumatore. L’obiettivo è avere l’ok per nuovi farmaci in 180 giorni invece che negli attuali 400.

I tempi di approvazione

La parola passa ora, a un anno scarso dalle elezioni, all’Europarlamento e ai governi, che già nei mesi scorsi si sono posizionati facendo presagire uno scontro a più livelli.

La revisione della legislazione farmaceutica europea presentata dalla Commissione Ue, se approvata, avrà conseguenze pesantissime sulla competitività e sull’attrattività dell’industria farmaceutica in Europa e in Italia, quindi sugli investimenti e sull’occupazione, sostiene però Farmindustria secondo la quale gli effetti potranno tradursi anche in un minore accesso alle cure e all’innovazione per i cittadini. Per le aziende l’indebolimento della proprietà intellettuale con la riduzione della data protection ha rischi certi per investimenti e innovazione, «assolutamente non compensati dal nuovo sistema di incentivi, assai complicato da attivare e dai risultati incerti per le aziende».

Le critiche delle industrie farmaceutiche

L’idea di accorciare da 10 a 8 anni la durata standard dell’esclusiva cui beneficia l’industria farmaceutica, è insorta l’Efpia, l’associazione di categoria delle industrie farmaceutiche Ue, «mina lo sviluppo e la ricerca» con ricette «impraticabili e destinate a fallire». E anche per Farmindustria «l’indebolimento della proprietà intellettuale ha rischi certi per investimenti e innovazione, assolutamente non compensati dal nuovo sistema di incentivi, assai complicato da attivare e dai risultati incerti per le aziende».

Il plauso dei consumatori

Di tutt’altro segno la reazione delle associazioni dei consumatori, che invece vedono nella misura la possibilità di «rendere più facile e veloce per i pazienti avere accesso a farmaci generici più economici».

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