Finalmente Starfield accende i motori, benvenuti nell'infinita solitudine dello Spazio
E’ il videogoco più atteso, quello che segnerà il futuro di Microsoft nel gaming,. Esce per Pc e Xbox. Ecco le nostre prime impressioni
di Luca Tremolada
I punti chiave
3' di lettura
E’ il videogoco più atteso, quello che segnerà il futuro di Microsoft nei videogiochi,
Starfield - disponibile in Early Access, su Pc e Xbox, per chi l'ha preordinato e dal 6 settembre per tutti gli altri - è il primo vero videogioco di Bethesda che arriva su Game Pass Xbox e Pc dopo l'acquisizione milionaria di Zenimax e dopo il flop di Redfall. È un simulatore di esplorazione spaziale potenzialmente infinito, pensato dieci anni fa, che ha subito un lento sviluppo e due ritardi. Il suo game director è Todd Howard che è il pluripremiato papà di Elden Scroll, Skyrim e Fallout 4.
E' un gioco di ruolo narrativo come Mass Effects ed è emozionante come No Man's Sky. Ma al tempo stesso non è né intrigante come Mass Effects e neppure ipnotico come No Man’s Sky. Dopo alcune decine di ore (poche ci mancherebbe ma sufficienti per avere una idea del gameplay) ci siamo trovati di fronte a un gioco che è nato per definire un genere ma concettualmente antico. Tiene insieme tutto quello che avete già visto e conosciuto se siete appassionati di giochi di ruolo di Bethesda. E tutto quello che potete sperare se siete fanatici di esplorazioni spaziali. C'è tutto ma quello di Howard è uno spazio che abbiamo già vissuto.
La prima sensazione è il silenzio. Il vostro personaggio è silenzioso come l'Universo. Ci dicono che in un primo momento doveva essere muto. Il gioco invece è verboso come solo sanno essere i giochi di ruolo come Oblivion e Skyrim. La componente di ruolo è più marcata e profonda. La creazione del personaggio e le scelte che effettuerà nella prima fase dell’avventura influenzeranno l’intero corso della storia, si parla di 500 ore di gioco di ruolo. Ma anche di oltre mille pianeti esplorabili di cui il 10% popolato da esseri viventi. Si cammina sui pianeti, si naviga nello spazio, si decolla, si spara, si salta da un sistema solare all'altro. C'è il mistero, c'è qualcosa di Star Trek nella concezione dell'Universo e delle civiltà che lo popolano ma c'è anche moltissimo di No Man's Sky nella gestione della matematica e delle risorse. Ma la vera novità è che si propone come un universo personalizzabile. Il gioco consente ai giocatori di costruire le proprie navi come meglio credono, dalla gestione della cabina di pilotaggio alle armi e altro ancora. E poi è previsto il supporto delle mod. Vuole dire che la comunità di appassionati di modding potrà divertirsi a creare universi unici o ispirarsi alle grande saghe di fantascienza.
Cosa ci è piaciuto.
L’ idea di gioco piattaforma perfetta per lo Spazio. L'editing delle astronavi è davvero buono come anche la componente di gioco di ruolo. C’è tutto quello che hanno conosciuto i giocatori appassionati di questi genere. C’è anche tutto quello che desiderano i fan di Fallout e Elden Scrools. Di nuovo però ha poco.C’è la variabile modding. Molto dipenderà dalla fantasia dei giocatori. E questo può essere un vantaggio ma anche un limite.
Cosa non ci è piaciuto.
Il design di questa fantascienza è derivativo, curato ma già visto. Anche per questo il modding potrebbe essere una positiva sorpresa. Personalmente ho preferito sul piano artistico No Man’s Sky. Ma sul piano economico da giocatore avere un gioco così immenso su Game Pass vuole dire tanto. Titoli come Starfield promettono più di cento ore di intrattenimento. Valgono il prezzo del biglietto.
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