Fleet management e transizione ecologica: la soluzione offerta dal noleggio
Occorre analizzare le variabili di mercato con un occhio meno orientato al puro saving a breve termine, in un’ottica più sostenibile e meno gravosa
di Martino Carrieri *
4' di lettura
Lo scenario del mondo Fleet Management nel 2022 è dominato dall’incertezza su quale sia la giusta tipologia di vetture da inserire nel proprio parco auto aziendale. È inevitabile che questa incertezza impatti sulle decisioni che deve assumere la funzione Procurement sulla base non solo del costo del servizio, ma valutando anche la sostenibilità della propria flotta, considerando gli impatti ambientali, la sensibilizzazione a percepire un altro modo di mobilità, non trascurando l’immagine reputazionale stessa che si vuole dare della propria azienda.
Infatti, in questo periodo di transizione tecnologia fra il mezzo a motore endotermico e il mezzo a motore elettrico, il rischio di portarsi “in casa” un veicolo dallo scarso valore residuo o addirittura non più autorizzato a circolare prima della fine del suo ciclo di vita a causa dell’introduzione di nuove normative anti inquinamento, è piuttosto alto. Ad aggiungere incertezza alla scelta del veicolo, persiste ancora un’insufficiente maturazione tecnologica dei mezzi elettrici, con il rischio di acquistare veicoli già superati dopo pochi anni, a cui si somma la non ancora adeguata capillarità ed efficienza delle infrastrutture di ricarica.
La funzione Procurement deve quindi stimare, oltre ai costi / benefici, anche il supporto al driver del servizio stesso, ad esempio verificando la copertura e il tempo di ricarica della batteria di un motore elettrico rispetto alla percorrenza giornaliera. Ad oggi possiamo confermare che le aziende vogliono approfondire tematiche derivanti ancora dal confronto tra tipologie di modelli “tradizionali” e modelli tecnologicamente innovati, per analizzare sia i costi e i relativi impatti finanziari che l'effettiva fattibilità sulla base delle percorrenze degli utilizzatori.
Fatta questa fotografia dello stato attuale, a cercare di porre riparo a questo rischio evidente di scelta tecnologica, una soluzione viene offerta dalle società di noleggio a medio-lungo termine. Il noleggio, infatti, avendo come caratteristica principale la certezza dei costi, offre una grande possibilità alle aziende, ma anche ai privati: quella di eliminare il rischio “sorprese” alla rivendita del veicolo impattato dal valore residuo stesso. Infatti la parte finanziaria del canone di noleggio include per buona parte anche l’ammortamento del veicolo tenendo conto del valore residuo del mezzo noleggiato.
Molte aziende, incluse anche quelle che non hanno una numerosità elevata di mezzi, dovrebbero porsi in questa ottica del noleggio, poiché passare da una flotta auto di proprietà a una flotta a noleggio, oppure decidere di scegliere mezzi a noleggio “tradizionali” pur sapendo che l’evoluzione tecnologica sta spingendo verso una determinata direzione, vuol dire in sostanza liberarsi di tutte le incertezze relative alla transizione ecologica nel reparto Automotive, spostando il problema “rischio tecnologia” alle società fornitrici del servizio di noleggio.
Non a caso il 47% delle vetture ibride, elettriche, plug-in vendute in Italia da gennaio a settembre 2021 è stato immatricolato proprio da società di noleggio. Limitandosi alle sole auto elettriche, la percentuale di immatricolazioni in capo alle società di noleggio sul totale di mercato è pari al 29%. Questi dati, elaborati e resi noti da Aniasa (Associazione nazionale Industria dell’autonoleggio), ci mostrano come oltre una vettura elettrificata su tre vendute nel nostro Paese è immatricolata da società di noleggio e confermano che il noleggio è un attore strategico nel comparto della mobilità sostenibile.
Questi dati ci sembrano particolarmente significativi in un anno che, come già detto, si preannuncia particolarmente sfidante per chi si occupa di mobilità aziendale e costituiscono un riferimento grazie al quale i fleet manager e i mobility manager possono orientarsi e trovare la giusta rotta. Non c’è dubbio che l'attuale scenario economico, di cui la pandemia è stata volano, richiede alle aziende di adattarsi ad una realtà che cambia sempre più velocemente.
In questo le società di noleggio sono state particolarmente efficienti, non solo abbracciando pienamente la transizione verso la mobilità ecologica, ma venendo incontro alle mutate condizioni di mercato e alle esigenze dei clienti con prodotti e servizi ad hoc focalizzati su orizzonti temporali più brevi, consentendo alle aziende di guardare con maggior fiducia all’andamento dell’economia sapendo di poter approfittare delle occasioni che arriveranno quando il tanto atteso “rimbalzo” avrà inizio.
In conclusione anche il Procurement, nel ruolo di decisore e gestore di questa categoria di spesa, dovrebbe essere in grado di analizzare le molteplici variabili e offerte che il mercato sottopone, con un occhio meno orientato al puro saving a breve termine, valutando l’opportunità di “svoltare” la propria flotta in un’ottica più sostenibile e meno gravosa come comporta la gestione di una flotta di proprietà, analizzando al meglio le varie possibilità di approvvigionamento.
Unendo la visione e la strategia aziendale con la conoscenza delle dinamiche ed evoluzioni del mercato di fornitura, si potrà senza dubbi rafforzare la soluzione del noleggio, preparandosi, per quelle realtà che non lo sono ancora, alla trasformazione tecnologica, garantendo più sostenibilità ambientale, innovazione e immagine reputazionale aziendale senza trascurare il total cost del servizio acquisito.
* Category Specialist Fleet management Theprocuremen
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