Venezia

Fondazione Muve può contare su un autofinanziamento del 97%

La Fondazione Musei Civici di Venezia gestisce un patrimonio di oltre 700mila opere in 11 musei, tra cui Palazzo Ducale, Ca' Pesaro e Palazzo Fortuny, chiude con un avanzo positivo senza far ricorso ai contributi pubblici

di Maria Adelaide Marchesoni

3' di lettura

Fondazione Muve nata nel 2008 ha un unico socio fondatore il Comune di Venezia , gestisce un patrimonio culturale pubblico attraverso l'autofinanziamento e genera un surplus che va a rafforzare il patrimonio netto. Una situazione decisamente rara nel panorama italiano, poiché quando succedono eventi straordinari – come le piogge torrenziali e il fenomeno dell'acqua alta che ha sommerso Venezia – è a rischio tutto il patrimonio artistico con danni incalcolabili. L'ultimo fenomeno dell'“acqua alta” a novembre ha provocato danni stimati in 5 milioni di euro. La Fondazione Musei Civici ha ricevuto aiuti da istituzioni e persone che spontaneamente si sono messe a disposizione e ha avviato una campagna di donazioni per gli interventi di recupero e messa in sicurezza dei Musei Civici “ Venezia nel cuore ”, “Contributo emergenza acqua / Musei Civici”, insomma ha dimostrato di essere una macchina reattiva nelle emergenze.

La Fondazione presieduta da Mariacristina Gribaudi e dretta da Gabriella Belli gestisce 11 musei, cinque biblioteche specialistiche, un archivio fotografico e un deposito nel Vega Stock a Marghera. Muve è un network di musei autonomi con una regia centrale, oltre alle tradizionali attività museali (ricovero, conservazione, studio, valorizzazione) comprende un insieme di attività e servizi culturali: ricerca, formazione, divulgazione, didattica, produzione di eventi temporanei, in un dialogo con il territorio.

Affluenza
Nel 2018 l'affluenza complessiva ha registrato un leggero calo (-1,9%) a 2.272.014 visitatori nei musei della Fondazione Musei civici Venezia: P alazzo Ducale, Museo Correr, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Ca' Rezzonico - Museo del 700 veneziano con le pertinenze di Ca' Lupelli (Wolf Ferrari), Museo di Palazzo Fortuny, Museo di Storia Naturale, Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e Costume, Casa di Carlo Goldoni, Torre dell'Orologio, Museo del Merletto . Dopo un primo trimestre in crescita e una primavera pressoché stazionaria, a partire da giugno il numero dei visitatori è andato calando fino a novembre, mentre a dicembre la crescita è tornata a registrare un aumento a due cifre.

La biglietteria
La biglietteria di Palazzo Ducale rimane il canale di vendita più utilizzato (57,4% del totale incassi), anche se in maniera minore rispetto agli anni scorsi (era il 64% nel 2017 e il 65% nel 2016), a riprova dello sviluppo degli altri canali di distribuzione: le vendite via web superano 1,9 milioni di incassi (+26,6% sul 2017), mentre il call center si attesta su 1,57 milioni (+25,3%).
Il canale V enezia Unica , gestito da Vela, dopo i buoni risultati del 2017, ha incrementato ulteriormente gli incassi nel 2018, passando da 2,86 milioni a 3,96 milioni, in crescita del 38,4%. Tale risultato è dovuto in parte alla maggior propensione dei visitatori al preacquisto dei biglietti d'ingresso online, ma soprattutto per il successo riscontrato dal punto vendita Venezia Unica all'ingresso di Piazza San Marco.

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I numeri delle mostre temporanee
Nel corso del 2018 la Fondazione ha organizzato direttamente 9 mostre e ottenuto il prestito di circa 1.520 opere d'arte. Sono state attivate collaborazioni con circa 162 musei, gallerie e collezioni private nazionali ed estere e coordinato 32 studiosi tra curatori e saggisti. La Fondazione ha, inoltre, partecipato alla realizzazione di 55 mostre in Italia e all'estero, provvedendo alle pratiche necessarie per la gestione di oltre 500 prestiti di opere appartenenti alle collezioni dei Musei Civici. La mostra su «John Ruskin. Le pietre di Venezia» (10 marzo - 10 giugno 2018) a Palazzo Ducale, con bigliettazione separata rispetto a quella del museo, ha raggiunto i 19.000 accessi (194 in media al giorno), mentre «Tintoretto 1519-1594» (7 settembre 2018 - 6 gennaio 2019) con i suoi 133.000 visitatori risulta essere la terza mostra a bigliettazione propria più visitata dopo quella dedicata a Manet (180.000 visitatori) e quella a Klimt (154.000 visitatori).
A Palazzo Fortuny le esposizioni contenute all'interno di “Primavera a Palazzo Fortuny”, contano 17.000 visitatori per una media di quasi 100 presenze giornaliere.

I “numeri” della Fondazione
La gestione 2018 si è chiusa con un utile netto in leggero calo a 1,482 milioni (-21%) rispetto a fine 2017. A formare il risultato ha concorso un valore della produzione pari a 30,9 milioni (31,3 milioni nel 2017) generato per il 97% dalle risorse proprie di cui la maggior parte riferita alla biglietteria (28,4 milioni). La Fondazione per svolgere la sua attività nel 2018 ha sostenuto costi operativi in leggero aumento a 28,85 milioni, di cui 10,7 milioni per servizi museali in linea con il 2017, 5,74 milioni per la gestione ordinaria e 4,2 milioni per il personale.
A livello patrimoniale la Fondazione a fine 2018 presentava un patrimonio netto pari a 13 milioni, in crescita rispetto al 2017 per effetto del risultato d'esercizio. Il fondo di dotazione ammonta 7,52 milioni ed è strettamente vincolato al perseguimento dei fini statutari della Fondazione.

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