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Formula 1: vittoria risicata per Verstappen in Olanda. Leclerc torna sul podio

Max vince la gara ma deve vedersela con le Mercedes e anche un po' con le Ferrari. Due le safety car

di Alex D'Agosta

(EPA)

4' di lettura

Il gran premio olandese sfugge a Hamilton prima, a Russell poi, a favore di Verstappen. Nonostante sia la gara di casa, il campione in carica, poleman e favorito per la vittoria della stagione 2022, non era nella forma migliore. Non era in una giornata maiuscola come domenica scorsa, quando il vantaggio era marcato e apparentemente incolmabile. Oggi si è vista tutta un'altra dinamica. Tutto sommato interessante per lo spettacolo di giornata, anche se la partita del campionato è sempre più vicina al sigillo aritmetico definitivo.

Insomma Max vince la gara ma deve vedersela con le Mercedes e anche un po' con le Ferrari. Due le safety car. Un colpo di scena al confine fra l'ingenuo, lo stupido e l'inutile, con qualche possibile bugia per evitare sanzioni importanti (Tsunoda aveva rallentato l'auto in pista, lamentando un possibile ‘unsafe release', passibile di gravi sanzioni, per poi ripartire, tornare ai box e rifermarsi in mezzo alla pista poco dopo: uno spettacolo da dilettanti) e una seconda safety car necessaria, che ha favorito Verstappen, non poco. Con un sapore un po' amaro in casa Mercedes, come nell'ultima discussa safety car della gara conclusiva del 2021 che ha assegnato il titolo a Verstappen in mezzo allo stupore e allo sgomento collettivo. Ciononostante, la Mercedes può essere soddisfatta della sua prestazione odierna.

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Certo, è un peccato per Hamilton, che stava facendo una prova incredibile. La Mercedes è stata “rischiosa” con entrambi i piloti, ma alla fine chi è andato sul podio è stato Russell. Il settimo in carriera, sesto nel 2022 e, soprattutto, il più alto risultato di sempre. Nell'attesa della prima vittoria, il giovane inglese, tenuto forse anche troppo in panchina da Toto, si trova al quarto posto nel mondiale piloti a quota 188 punti, dietro a Verstappen, Leclerc e Perez e davanti a Sainz di 13 punti e ben 30 da Hamilton.

La buona notizia del terzo posto di un Leclerc un po' più sereno e costante del solito non rende però del tutto felici i tifosi in rosso, causa “pasticcio” nel primo pit stop di Sainz. 12 secondi fermo ad aspettare in piazzola una gomma non presa dai meccanici sono un episodio molto umano ma, per un team a quel livello, visti altri errori gravi durante la stagione, sono semplicemente imperdonabili. Un terzo posto bruciato troppo presto. Come se non bastasse, a fine gara ha pure preso 5 secondi di penalità comminata ufficialmente dalla direzione di gara per “unsafe release”.

In generale, in Ferrari sono stati fuori sincrono con la strategia e l’uso delle gomme: un deja-vu che si spera di lasciare alle spalle nelle prossime stagioni. Volendosi sforzare a guardare il bicchiere mezzo pieno, è stato bello tornare a vedere i colori e il nome Ferrari sul podio non solo grazie all'omonimo fornitore ufficiale trentino. Così come è stato bello rimediare una figura migliore rispetto a Spa. Ma nel confronto diretto con la Red Bull, c'è poco da dire: è sempre dietro.

L’ottimismo alla luce dell'arrivo della gara di Monza rischia di spegnersi molto presto: se da un lato la scuderia più famosa del mondo sta esaurendo la sua spinta e continua a essere inefficace e inefficiente nel vincere, dall'altro la prossima pista, questa volta “di casa” per le rosse, non favorisce le caratteristiche delle vetture di Maranello di certo. Storicamente. Se sarà molto caldo, potrebbe tornare in gioco ancora la Mercedes, come si è visto oggi. Altrimenti, lo sanno anche i meno esperti, all'Autodromo Nazionale sono favoriti i migliori dal punto di vista del motore ma anche dell'aerodinamica, comparto nel quale Red Bull vanta il genio più virtuoso degli ultimi tre decenni di questo sport.

Prima dello sfortunato ottavo posto di Sainz, altre due storie meritano menzione. Se Hamilton ha sofferto nel vedersi tre secondi dietro a Leclerc, mentre Perez si immaginava molto meglio del quinto posto, al sesto e al settimo ci sono due prestazioni memorabili. Alonso e Norris: passato e futuro di questo sport che ‘tengono svegli' gli interessi dei team ‘mid field' ma anche il piacere di guardare un gran premio combattuto e vissuto più intensamente in queste posizioni che non nelle prime, dove il più alto livello di solito mostrato dai primi tre team fa spesso storia a sé.

La querelle di Piastri – A seguito della partenza di Ricciardo, australiano di cui ci si dimentica spesso le origini italiane, c'è stata un'evoluzione definitiva in settimana che farà discutere per lungo tempo. È un giovane australiano, anche in questo caso di origini italiane, gestito dall'ex Red Bull Mark Webber, il ‘caso' più caldo di tutta l'estate. Da poco era venuta fuori infatti una disputa tra Alpine e McLaren, che è costata alla squadra 540.000 sterline di spese legali. Alla fine, pur essendo cresciuto nell'academy francese, è stato acconsentito il suo debutto 2023 fra le fila di McLaren.

Al giovane, che non ha ancora messo piede in una monoposto, sono già arrivate accuse pesanti, come quella di mancare di integrità e di karma, voltando le spalle alla squadra che ha contribuito a guidare la sua carriera. D'altro canto, la frustrazione di Mark Webber e dello staff di Piastri per i ritardi nella conferma erano elevati, ed erano inizialmente imputati a ‘colli di bottiglia', causati dalla mancanza di risorse. Ora la frittata è fatta: il giovane ha cambiato casacca e si è creato un precedente molto scomodo e poco etico, di cui ci sarà ancora molto da discutere e metterà in discussione la validità degli investimenti sui giovani dei grandi team, Ferrari inclusa.

Insomma, al di là delle tutele contrattuali che spettavano al giovane pilota, la sua irriconoscenza peserà molto sulla sua reputazione ancora prima del suo esordio. Meno, ma non tanto, rispetto a Mazepin quando, lo scorso anno, si era fatto tanti nemici per un video pubblicato su Internet dove si era mostrato ‘spaccone' e irrispettoso nei confronti di una ragazza. Il suo stop dovuto alle sanzioni alla Russia e la villa confiscata in Sardegna, inoltre, hanno creato un seguito di tensioni sul web davvero insolito per questo mondo.

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