Centrodestra

Forza Italia, Berlusconi alle prese con la crepa tra governisti e sovranisti nel suo partito

Il Cavaliere prova a minimizzare ma è sempre più evidente la spaccatura tra l’ala governista dei tre ministri azzurri (Brunetta, Carfagna e Gelmini) e quella più vicina a Lega e Fdi

Berlusconi sulle tensioni interne a Fi: "Non so cosa gli è preso a questi qua"

2' di lettura

Giovedì 22 ottobre è stata una giornata positiva per Silvio Berlusconi: il sostegno esplicito degli alleati di centrodestra a una sua candidatura al Quirinale, l’assoluzione del tribunale di Siena nel processo Ruby ter («il fatto non sussiste») in cui sono cadute le accuse di corruzione in atti giudiziari, il ritorno a Bruxelles, al vertice del Partito popolare europeo, dove ha incontrato la cancellerie uscente Angela Merkel. Non un giorno perfetto, però: perché il Cavaliere ha dovuto fare i conti con la crepa interna che si è aperta dentro Forza Italia.

Berlusconi: «Gelmini? Non so cosa le sia successo»

Il giorno dopo l’affondo della sua ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini su presunte «manipolazioni» dei sovranisti su Forza Italia, Berlusconi ha provato a sminuire: «Macché separazione, tutte cose esagerate, non c’è nulla di cui preoccuparsi». Ma allo stesso tempo bacchetta Gelmini: «Le dichiarazioni di ieri sono assolutamente contrarie alla realtà» aggiungendo: «Non so cosa le sia successo».

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Governisti e sovranisti

In realtà lo sfogo della Gelmini tradisce una crepa più profonda: quella che divide l’anima governista di Forza Italia, sostenuta dai tre ministri azzurri, oltre alla Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna, bollati dagli altri come “draghiani”) da quella “sovranista” più vicina a Lega e FdI. Non lo nasconde Carfagna: «Non si è trattato di uno sfogo della ministra Gelmini ma di una denuncia politica sulla gestione del partito che è largamente condivisa», scandisce la ministra per il Sud.

Brunetta: non c’è un centrodestra unito

E Brunetta le fa eco: «Il malcontento c’è, è diffuso, Mariastella Gelmini ne ha dato corretta raffigurazione, e io stesso l’ho ribadito ieri pomeriggio (mercoledì 20 ottobre, ndr) al presidente Berlusconi, presente il coordinatore Tajani». In un’intervista a Repubblica il ministro della Pa lancia la proposta di una nuova coalizione a sostegno di Draghi, che ricomponga le attuali forze intorno ai tre poli europei socialista, liberale, popolare. L’azzurro è convinto che se nel centrodestra l’egemonia resta in mano a Lega e Fratelli d’Italia, «la coalizione è inevitabilmente perdente», come si è visto alle elezioni amministrative e «lo si vedrà anche alle politiche». E per Brunetta non sono credibili coalizioni «formate solo per ragioni elettorali». Il ministro ritiene inoltre che le divaricazioni nel centrodestra siano aumentate: «Un centrodestra unito non c’è - afferma -, ha ragione Mariastella Gelmini».

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