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Frana di Maratea, Sos per la statale divisa in due

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di Luigia Ierace

2' di lettura

Spezzata in due dalle frane, preoccupa la situazione della SS 18 Costiera Maratea, una delle più importanti e lunghe arterie del Sud Italia, che collega la costa tirrenica unendo tre regioni: Campania, Basilicata e Calabria. Va avanti l’iter per la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale per Maratea, dopo lo smottamento della montagna e la caduta di macigni e detriti che il 30 novembre hanno distrutto un tratto di 150 metri di strada e poi si sono riversati sulla spiaggia mettendo a rischio il turismo e le popolazioni già provate dall’alluvione di ottobre. «I requisiti ci sono tutti vista la vastità della frana, ma bisogna fare presto. Si temono – ha ribadito il presidente del Consorzio turistico Maratea, Biagio Salerno – le lungaggini burocratiche. Nelle festività natalizie e di fine anno sono state completamente ferme le attività alberghiere, ricettive, commerciali e di servizi».

Una situazione apparsa subito gravissima. Le prime interlocuzioni con il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, la lettera alla Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni con la richiesta di un Commissario straordinario per la Perla del Tirreno, come per Ischia, i contatti con il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci per fare il punto. Poi i sopralluoghi dei tecnici della Protezione civile e dei geologi rocciatori. «Il Governo – ha detto l’assessora regionale alle infrastrutture, Donatella Merra – ha assicurato il primo stanziamento in finanziaria di 5 milioni per gli interventi di messa in sicurezza del territorio di Maratea da utilizzare nel triennio 2023-2025 e ulteriori risorse potranno essere concesse sulla base di quanto sarà richiesto e quantificato dalla Regione Basilicata. Sarà istituito un capitolo di spesa ad hoc, con risorse del bilancio regionale».

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Un coro unanime partito dal territorio e l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente con tutti gli enti coinvolti. Anas ha eseguito, con il supporto dell’Università di Napoli Federico II, una serie di ispezioni del versante e di rilievi, anche mediante l’utilizzo di droni. Confermata l’instabilità del versante roccioso che risulta disarticolato con la presenza di diverse fratture. Nei primi giorni di febbraio sarà presentata l’ipotesi progettuale ritenuta più idonea e una prima stima dei relativi costi per la messa in sicurezza del versante; quindi il progetto esecutivo. Anas ha dato disponibilità a essere soggetto attuatore degli interventi, sulla base di un opportuno Protocollo d'Intesa con la Regione. Solo dopo la sistemazione del versante, si potranno avviare i lavori di ripristino della viabilità e la fruibilità della spiaggia sottostante.

« Noi operatori turistici – ha concluso Salerno – dobbiamo programmare la stagione primavera-estate e tranquillizzare tour operator, agenzie e turisti. Sventeremo ogni tentativo di dirottare altrove i flussi turistici di Maratea e guardiamo a soluzioni tampone come bus via mare, aumento di fermate di treni oltre al miglioramento della viabilità provinciale».

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