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Nel pieno della battaglia legale per la revoca della concessione a Strada dei parchi (Sdp) per le autostrade A24 e A25, un emendamento dal Dl Infrastrutture (Dl 68/2022) precisa procedure e condizioni economiche per casi di questo tipo, ossia quando al concessionario si contesta un inadempimento. Un altro emendamento disciplina il subentro a Sdp da parte dell’Anas. Quest’ultima è destinataria di un ulteriore emendamento che crea i presupposti giuridici per sfruttare di più le sinergie nel gruppo Fs, limitate dal Codice degli appalti. Sulle concessioni autostradali, si cerca di colmare il vuoto dell’articolo 35 del decreto milleproroghe 2020 (Dl 162/2019), introdotto nell’ambito della trattativa Stato-Benetton sulla revoca ad Autostrade per l'Italia (Aspi) annunciata dopo il crollo del Ponte Morandi. L’articolo 35 si limitava a disporre il subentro dell’Anas, fino alla fine della gara per il nuovo concessionario, riconoscendo al vecchio solo il valore di opere realizzate e oneri accessori (al netto degli ammortamenti) e non altri indennizzi previsti da contratto. Ora si stabilisce che l’importo da riconoscere va determinato «previa appropriata verifica delle voci di bilancio» e «a seguito di asseverazione da parte di una primaria società di revisione».Il tutto fermo restando il diritto del concedente a farsi risarcire i danni da inadempimento, quantificati in base alle ispezioni effettuate dall’agenzia di vigilanza sulle infrastrutture (Ansfisa).L’importo va fissato con decreto del Mims, di concerto con il Mef, entro 12 mesi dall’estinzione della concessione e può essere decurtato della cifra eventualmente ancora dovuta dal concessionario «a titolo di prezzo di concessione», che viene trattenuta dallo Stato senza maturare interessi e versata all’Anas per far fronte ai costi di gestione assieme ai pedaggi. Il meccanismo appare suggerito dal caso Sdp: la società, avendo un contenzioso con lo Stato (e premendo per un accordo che riequilibrasse una gestione azzoppata da un traffico troppo basso per ripagare gli alti costi di gestione di autostrade di montagna da risanare), non ha versato all’Anas vari canoni di concessione. Sul caso Sdp, il Dl dispone che l’Anas ne continui le attività e ne avvii altre urgenti, avvalendosi del personale già addetto ad A24 A25 (potrà anche assumerlo alle sue dipendenze con lo stesso contratto) tranne i dirigenti e incassando i pedaggi. L’Anas potrà operare in deroga alle norme sugli appalti, quasi come fu fatto per il ponte che ha rimpiazzato il Morandi. Il tutto fino al subentro di una società controllata da Mef e Mims e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.Infine, diventano possibili sinergie dell’Anas con altre società del gruppo Fs (compresa Ferservizi), in deroga al Codice degli appalti (ma non alla direttive europee): convenzioni per assicurare all’Anas beni e servizi, in cambio della concedere di immobili Anas in gestione a società del gruppo.
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