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Giù le mani dallo smartphone al volante: i sistemi per guidare sicuri ed evitare le multe

Supermulte in arrivo per contrastare il pessimo vizio di usare il cellulare mentre si guida, la tecnologia per non staccare mai le mani dal volante esiste già da tempo ma costi spesso troppo alti e cattive abitudini ne riducono molto l'utilizzo

di Federico Cociancich

Infotainment

4' di lettura

Gli italiani non riescono a togliersi il vizio di usare il cellulare mentre sono alla guida: secondo una ricerca della Fondazione Vinci Autoroutes, nel 2020 erano ancora la maggioranza (il 55%) e addirittura i due terzi sotto i 35 anni. Eppure, secondo le statistiche, un quarto degli incidenti stradali sono causati dall'uso sconsiderato dello smartphone e basta guardarsi attorno al semaforo per vedere guidatori intenti a scrollare pagine di Instagram, rispondere velocemente a un messaggio di WhatsApp o addirittura a una mail.

Ecco perché il governo ha fatto partire l’iter parlamentare di una legge che inasprisce le pene per chi guida parlando al cellulare senza viva-voce (ricordo che si può parlare in macchina con un auricolare in un orecchio a patto che l’altro percepisca bene i suoni). Le nuove norme prevedono sanzioni fino a 1.697 euro (2.588 euro in caso di recidiva) con sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi già dalla prima violazione.

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Atoto

Infotainment hi-tech

La tecnologia aiuta ma – ad oggi – non risolve. I sistemi infotainment più evoluti, integrati sulle vetture di fascia alta, mettono a disposizione assistenti con comandi vocali (Hey Opel, Hey Mercedes, Hey…) in grado di leggere in tempo reale i messaggi e di inviare risposte prestabilite (ok, certo, grazie, adesso non riesco…) o addirittura di dettare vocalmente risposte più complesse. I problemi ahimè sono molteplici: queste soluzioni non sono di serie ma hanno spesso costi importanti, la comprensione non sempre è precisa (specialmente in casi particolari come nel capire se stiamo porgendo una domanda o facendo un’affermazione) e la compatibilità non è assicurata con tutte le app di messaggistica.

L’esempio più eclatante è rappresentato dai messaggi vocali di WhatsApp che sono considerati file multimediali e non riprodotti dal protocollo telefonico del Bluetooth, con il risultato che spesso non si sentono o ci costringono a cambiare di continuo le impostazioni. Alcuni nuovi sistemi di infotainment sembrano inoltre studiati più per generare un “effetto wow” che non pensando alla praticità e alla sicurezza: schermi touch XXL con icone di desing - ma piccole - da centrare mentre si guida non sono certo di aiuto e costringono a distrarsi tanto quanto l’utilizzo di un cellulare.

Console Main Tesla

Il mirroring del proprio smartphone

La maggior parte dei nuovi sistemi integra Android Auto ed Apple Carplay, che consento la riproduzione sullo schermo touch della macchina di un’interfaccia semplificata del proprio smartphone (mirroring). Questo consente di utilizzare la maggior parte delle proprie app (non tutte sono compatibili) sfruttando tasti grandi e più facilmente accessibili.

Grazie ai continui aggiornamenti queste due soluzioni stando migliorando la situazione ma, specialmente nel mondo Android, la diversa implementazione del software da parte dei diversi produttori di smartphone crea ancora qualche problema. Tra i limiti, l’incapacità di riprodurre messaggi i vocali e questo porta gli utenti, una volta che il sistema dice “il messaggio contiene solo un audio”, a prendere in mando il cellulare durante la guida.

Va detto che CarPlay e Android Auto impediscono di smanettare a lungo con Spotify e app musicali. In alcuni casi anche l’inserimento delle destinazioni per il navigatore sono possibili solo con i comandi vocali. Fra questi quelli che funzionano meglio sono Google Assistant, Alexa e Siri, mentre i sistemi proprietari delle case spesso sono un po’ duri di comprendonio. Alcuni costruttori sfruttano infotainment basati su Android Automotive con assistente di Google nativo, oppure con Alexa integrato (Stellantis lo offre anche su vetture con Android Automotive).

Altre case preferiscono, con dubbi risultati, soluzioni realizzate internamente. Siri di Apple invece non è mai presente a bordo se non attraverso il collegamento di un iPhone via CarPlay.

I sistemi più datati

La maggior parte di chi ha un’auto un po’ più datata o una city car con un sistema multimediale basico preferisce ancora utilizzare il proprio smartphone, montato su uno dei mille supporti disponibili e acquistabili con pochi euro, e sfruttare gli assistenti vocali come Google Assistant, Siri o Alexa di Amazon, almeno per le operazioni più semplici come la gestione delle telefonate e la scelta della musica. Qui i problemi aumentano esponenzialmente: spesso gli assistenti non comprendono correttamente i comandi con il risultato che costringono a prendere in mano lo smartphone anche nei momenti meno indicati.

Esistono alcune app che modificano l’interfaccia dello smartphone sostituendola con una più semplice e con icone molto grandi, e altre che disattivano tutte le notifiche mentre siete alla guida: non sono soluzioni efficaci al 100% ma almeno permettono un grado di sicurezza maggiore. Con le nuove misure legislative in arrivo è però necessario pensare a qualcosa di meglio.

Infotainment BMW

Le soluzioni aftermarket

Oggi sono disponibili diversi sistemi infotainment aftermarket che si possono acquistare anche online e che, pur non adattandosi sempre al 100% dal punto di vista estetico, offrono schermi ampi, un discreto livello di funzionalità vocali e la compatibilità con Android Auto e Carplay.

Alcuni modelli offrono anche comandi al volante, tramite un telecomando da fissare alle razze, e persino la possibilità di collegare videocamere posteriori. Il Costo di queste soluzioni ormai è accessibile (ne esistono persino sotto i 100 euro) e, pur considerando i costi di installazione, consente di spendere decisamente meno di quanto si rischia con le nuove multe.

Una alternativa pratica e altrettanto economica è rappresentata da Echo Auto (70 euro), un piccolo dispositivo che integra 5 microfoni e consente di utilizzare l’assistente Alexa nella propria vettura per riprodurre musica, effettuare chiamate, rispondere ai messaggi e persino controllare i propri dispositivi IoT, senza mai dover staccare le mani dal volante.

Basteranno le nuove supermulte e la politica di tolleranza zero promessa dal governo a ridurre gli incidenti dovuti all’uso improprio dello smartphone? Lo spero, ma personalmente sono un po’ scettico: siamo pur sempre il popolo di chi allaccia la cintura solo quando la macchina è in movimento.

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