ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa strategia del governo

Taglio del cuneo fiscale e contratti: il piano salva-salari di Draghi

Nel «corposo» decreto di luglio anche il rinnovo degli interventi contro il caro-energia. Nella manovra l’intervento sul costo del lavoro

Draghi: "Un Governo con gli ultimatum non lavora"

2' di lettura

Il governo è al lavoro contro i numeri “drammatici” di Inps e Istat sul lavoro povero e agirà in due tempi: un decreto estivo, in arrivo probabilmente entro la fine di questo mese, e la manovra di bilancio, in cui sarà inserito l’atteso taglio del cuneo fiscale. Mario Draghi ha illustrato le linee guida dell’azione dell’esecutivo ai sindacati e si appresta a farlo alle imprese, ma è voluto intervenire anche in conferenza stampa per assicurare il pieno impegno del governo per fronteggiare la nuova emergenza dovuta agli effetti dell’inflazione.

Contratti collettivi per introdurre il salario minimo

Gli obiettivi sono due: ridurre il carico fiscale sulle buste paga e assicurare i rinnovi contrattuali. I contratti collettivi sono proprio la chiave di volta che il governo ha identificato per introdurre in Italia il salario minimo europeo. La versione italiana non sarà un’unica soglia precisa, non quindi la base minima dei 9 euro calcolata dall’Inps e sponsorizzata dal Movimento 5 Stelle.

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L’idea è il Tec, il trattamento economico complessivo, messo a punto dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando: i salari minimi varranno per settore, con l’applicazione dei contratti maggiormente diffusi a tutti i lavoratori dei rispettivi comparti. Allo stesso tempo si punterà ad utilizzare delle “forme di sgravio” come stimolo alla qualità del lavoro e dei meccanisimi di premialità per sostenere la chiusura dei contratti non ancora rinnovati, considerando che tra i 6 e gli 8 milioni di lavoratori si trovano oggi in mano un contratto scaduto.

Nuovi interventi contro il caro energia

Cgil, Cisl e Uil ne discuteranno ancora in nuovo tavolo che sarà convocato l’ultima settimana di luglio con l’obiettivo di anticipare il più possibile le misure e il quadro normativo necessario a dare una spinta e a tutelare gli stipendi. Il contenitore potrebbe già essere il prossimo “corposo” decreto in cui, senza nuovo scostamento ma basandosi esclusivamente sugli spazi di finanza pubblica disponibili, saranno rinnovati anche gli interventi contro il caro-energia, dalle bollette al taglio delle accise (che potrebbe però arrivare anche tramite decreto ministeriale).

Taglio del cuneo fiscale nella manovra

Nella manovra dovrebbe trovare spazio il taglio del cuneo fiscale: anche in questo caso una misura strutturale, sicuramente più ampia dell’esonero contributivo varato per quest’anno per i redditi fino a 35mila euro, costato alle casse dello Stato 1,5 miliardi. Le cifre di cui si ragiona sono stavolta decisamente più alte: Confindustria chiede 16 miliardi, i sindacati almeno una mensilità, quindi 100-150 euro al mese equivalenti a circa 10 miliardi. I conti saranno fatti nella Nota al Def ed è difficile ora fare previsioni, ma perché l’intervento possa essere percettibile per le tasche degli italiani non potrà essere inferiore ai 5-6 miliardi.

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