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Gran Bretagna, l’effetto Brexit non elimina il valore dei titoli inglesi

di Nicol Degli Innocenti

5' di lettura

Le università britanniche hanno sempre più concorrenti: un numero crescente di atenei in Europa e nel mondo cerca di attrarre studenti da altri Paesi, offrendo corsi in inglese e spesso a costi competitivi. Brexit sicuramente ha rappresentato un danno per gli studenti dell’Unione europea, dato che con l’uscita definitiva della Gran Bretagna dalla Ue l’accesso alle università britanniche è diventato più complesso e la frequentazione più costosa. Queste difficoltà si riflettono nei dati sulle iscrizioni, ma nonostante tutto gli atenei del Regno Unito restano una calamita per gli studenti di tutto il mondo per la loro storia, prestigio e reputazione internazionale. Una laurea in una delle migliori università britanniche, oltre a garantire un buon livello di insegnamento e la possibilità di perfezionare la conoscenza della lingua inglese, è un ottimo biglietto da visita per trovare lavoro.

Come scegliere

La prima cosa da fare è scegliere il corso di laurea e le università alle quali fare domanda. Non è un compito facile, data l’immensa varietà di corsi e inaspettate combinazioni di materie disponibili. In Gran Bretagna ci sono 285 università che offrono oltre 65mila corsi di laurea. Per avere informazioni dettagliate si può accedere al portale di Ucas (Universities and Colleges Admission Service), collegandosi a www.ucas.com.
Bisogna fare attenzione ai tempi: dal 2 maggio 2023 il portale avrà informazioni dettagliate sui corsi disponibili nell’anno accademico 2024/25. Si può partire dal corso che interessa e poi cercare le università che hanno la migliore reputazione in quel campo, oppure optare prima per un’università e poi scegliere uno dei corsi che offre. L’importante è leggere bene i requisiti di ingresso, perché sono diversi per ogni corso di laurea e per ogni università. Gli atenei più prestigiosi, come quelli del Russell Group, sono i più esigenti e chiedono voti di maturità alti.
Dal 9 maggio 2023 è attivo il “portale dei consigli”, un sistema interattivo per rispondere alle domande dei potenziali studenti. Si possono anche inviare domande tramite Facebook e Twitter.

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Quando e come fare domanda

È essenziale muoversi con grande anticipo. Il 16 maggio Ucas apre alle richieste di iscrizione (application) per l’anno accademico 2024/25. La domanda può essere consegnata a partire dal 5 settembre 2023 per i corsi che iniziano nell’autunno 2024 e comunque al più tardi entro le ore 18 del 31 gennaio 2024.
Per le università come Oxford e Cambridge che richiedono colloqui (interviews) oltre all’esame di ingresso la domanda va fatta se possibile nell’estate dell’anno precedente l’inizio del corso e comunque entro il 16 ottobre 2023 per l’ingresso nell’autunno 2024.
Le procedure e le scadenze variano a seconda dell’università, quindi bisogna controllare sul sito.
La domanda deve essere fatta online tramite Ucas, che gestisce le application per tutte le università britanniche. Lo scorso anno 767mila studenti hanno ricevuto un’offerta tramite il portale. Servono copie del certificato di nascita e del passaporto. Per fare domanda, oltre a elencare i corsi e le università che interessano sul modulo online, bisogna scrivere un “personal statement”, una lettera in inglese nella quale lo studente spiega perché vuole studiare quella materia e quali sono i suoi interessi e motivazioni. Spesso serve anche una reference, una lettera di un docente o preside della scuola frequentata che attesta le capacità dello studente.
Gli studenti stranieri devono anche dimostrare di avere una buona conoscenza della lingua inglese. Ogni università ha requisiti diversi, ma i test riconosciuti sono Elts Academic, Toefl iBt, C1 Advanced e Pte Academic.
Al momento di inviare la domanda bisogna pagare la application fee, una tassa non rimborsabile di 22,50 sterline se si fa domanda a una sola università e di 27 sterline per fare domanda al massimo consentito di sei.

Che tipo di selezioni

La selezione viene fatta dall’università basandosi sui “predicted grades”, cioè il voto previsto agli esami di maturità calcolato in base al profitto scolastico degli anni precedenti, la lettera di referenze e il personal statement. Il personal statement è molto importante e a volte conta più del voto di maturità nel convincere gli esaminatori ad accettare una domanda. La lettera deve dimostrare entusiasmo e impegno e anche abilità nello scrivere, elemento cruciale dato che gli esami universitari sono tutti scritti (sul sito Ucas ci sono consigli su come scrivere il personal statement).
Lo studente verrà poi informato nella primavera 2024 se ha ricevuto una o più offerte da un’università e deve decidere quale accettare. Le offerte di solito sono “conditional”, cioè dipendono dal voto effettivamente ottenuto alla maturità. Se il voto è inferiore a quello previsto l’offerta può essere ritirata, se invece è in linea con le previsioni l’offerta diventa “unconditional” o definitiva e lo studente ha la certezza di avere un posto nel corso scelto.

Burocrazia e costi

Post-Brexit i cittadini europei, italiani inclusi, devono fare domanda di un visto per studenti a partire da sei mesi prima del loro arrivo in Gran Bretagna. Il costo del visto, concesso solo a chi può dimostrare di avere ricevuto un’offerta da un’università britannica, è di 363 sterline per chi fa domanda in anticipo dal Paese di origine e di 490 sterline se si fa richiesta dopo l’arrivo nel Regno Unito. I ritardatari possono chiedere un visto rapido utilizzando il “super priority service”, che però costa molto di più. Oltre al visto, gli studenti europei devono pagare la sovrattassa per il servizio sanitario nazionale, che è di 470 sterline all'anno per ogni anno del corso di studi, 235 sterline se il periodo iniziale o finale è inferiore ai sei mesi.
Con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue i cittadini europei, che prima pagavano le rette “nazionali” di 9.250 sterline all’anno come gli studenti britannici, sono diventati studenti “internazionali”. Devono quindi pagare le stesse rette universitarie di uno studente cinese, canadese o indiano, che sono in media tre volte superiori a quelle nazionali.
La media annua è di 27.000 sterline, ma i costi variano moltissimo a seconda del tipo di corso e dell’università. Ad esempio, nell’anno accademico in corso studiare Politica alla London School of Economics costa 25mila sterline, mentre studiare Chimica a Imperial College London costa 39mila sterline all’anno.
Agli studenti del primo anno di solito viene offerta una stanza nelle “halls of residence”, gli studentati universitari che hanno costi contenuti, ma dal secondo anno in poi devono trovarsi un appartamento. I costi variano a seconda della città e Londra è la più cara.

Borse di studio

Anche in questo caso Brexit ha avuto un impatto negativo sugli studenti europei, che non hanno più accesso a finanziamenti agevolati come gli studenti britannici. Gran parte delle borse di studio per studenti stranieri sono destinate a cittadini di Paesi del Commonwealth, l’associazione delle ex colonie, o a persone provenienti da Paesi a rischio come l’Afghanistan.
Esistono però alcune borse di studio per studenti europei di comprovate capacità accademiche, ma non coprono il costo del corso. Ad esempio, l’università di Birmingham offre due borse di studio da 2.500 sterline all’anno a studenti di medicina. Per avere info
rmazioni aggiornate conviene consultare il sito dell’Uk Council for International Students Affairs (www.ukcisa.org.uk) o quello del British Council (study-uk.britishcouncil.org/scholarships-funding).

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