«Grandi eventi e nuovi spazi: così rilanciamo la moda a Roma»
La strategia del primo assessore della giunta capitolina con delega alla Moda per attrarre l'attenzione dell'industria sulla Capitale: «È cruciale anche la formazione»
di Chiara Beghelli
3' di lettura
«Quando mi sono insediato, un anno fa, nell’amministrazione capitolina c’era una sola persona dedicata a seguire il tema della moda. Abbiamo segnato un deciso cambio di passo»: Alessandro Onorato, 42 anni, è il primo assessore della giunta di Roma Capitale ad avere fra le sue deleghe anche quella alla Moda. Un’industria che a Roma è nata, a metà del Novecento, ma che con il tempo ha fatto svanire la sua presenza, anche a causa di amministrazioni che non avevano colto la sua importanza per l’immagine e l’indotto della città. Fra grandi eventi, progetti di rilancio di vie iconiche come via Veneto e di zone dello shopping come la Galleria Alberto Sordi, il cambio di passo oggi è però esplicito. «In pochi mesi abbiamo restituito a Roma il suo ruolo centrale nel circuito internazionale della moda - spiega Onorato -. Quest’estate la sfilata di Valentino a Piazza di Spagna, i giovani designer di AltaRoma e le creazioni di Lavinia Biagiotti in piazza del Campidoglio, lo spettacolo in via Veneto con Stefano Dominella e Brunello Cucinelli, sono stati eventi che hanno riportato la città sotto la lente della stampa globale, attirando anche l’interesse di altri grandi gruppi internazionali che si sono proposti per sfilare a Roma. Per il prossimo anno siamo lavorando a un calendario ancora più ricco, le sorprese non mancheranno».
Anche AltaRoma è in fase di evoluzione. E quali sono i rapporti con i poli di Milano e Firenze?
Grazie alla Regione Lazio e alla Camera di Commercio, AltaRoma è riuscita a mantenere viva una tradizione. Ma oggi serve un nuovo patto tra istituzioni, grandi creativi e Camera Nazionale della Moda Italiana per rilanciare Roma e rimanere al passo con Milano e Parigi. Con Milano e Firenze c’è già una grande collaborazione, ma è giunta l’ora di creare veramente un “sistema Italia”.
A cosa state lavorando per attrarre gli investimenti dei brand e favorire la loro presenza in città con negozi ed eventi?
Dobbiamo semplificare, valorizzare e fornire tempi certi. Abbiamo da subito superato l’atteggiamento, che definirei provinciale, del passato superando i “no” strumentali e pregiudiziali. Abbiamo attivato una collaborazione costruttiva con le Sovrintendenze per mettere a disposizione dei grandi brand le venue più iconiche della Città Eterna. Roma ha un patrimonio storico e archeologico senza uguali, che vogliamo valorizzare nel rispetto delle esigenze di tutela, ma finalmente in chiave moderna. Solo così possiamo generare grandi ritorni nell’economia turistica, nell’indotto e nell’occupazione.
Quali sono le peculiarità del sistema moda della città da valorizzare?
La tradizione manifatturiera, con le sartorie dell’alta moda nate negli anni '60, la storia dei grandi marchi come Valentino, Fendi, Bulgari e Biagiotti, che sono nati a Roma e mantengono nella nostra città le loro sedi. Le scuole internazionali di fashion e design, che hanno formato grandi talenti tra i quali Pierpaolo Piccioli, oggi direttore creativo di Valentino, Alessandro Michele di Gucci, Maria Grazia Chiuri di Dior e Marco De Vincenzo di Etro.
Le scuole di Roma sono note per la loro storia e la qualità della loro offerta.
Gli studenti arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo. Saranno la nuova classe dirigente delle più grandi maison internazionali. Stiamo investendo molto sul settore moda, perché vogliamo che continui a crescere. Gli studenti di oggi sono i testimonial perfetti della “Grande Bellezza” e della rinascita romana iniziata da mesi nei settori della moda, della cultura e dei grandi eventi.
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