Greenwashing, gli studi legali si attrezzano per contrastare il fenomeno
È il caso di Cms Green Globe, piattaforma web creata dallo studio internazionale Cms che fornisce (in inglese) informazioni sul settore
di Daniela Russo
3' di lettura
Greenwashing sotto osservazione e oggetto di numerose iniziative. Soprattutto da parte degli studi legali. È il caso di Cms Green Globe, la prima piattaforma internazionale gratuita (in inglese) che analizza evoluzione e sviluppi normativi del fenomeno delle “verniciate di verde” in Italia e nelle principali giurisdizioni a livello internazionale. Una bussola per le imprese, frutto del lavoro e dell’esperienza di Cms, tra i primi dieci studi legali internazionali per numero di professionisti. La piattaforma, che sarà aggiornata con cadenza mensile, si articola in una parte dedicata all’analisi dei trend affermati a livello internazionale in risposta al greenwashing e in schede Paese, che analizzano i principali casi e le normative in materia in ciascuna nazione a tutela della corretta informazione in ambito ambientale.
L’interesse delle imprese
«Si tratta di uno strumento pensato per offrire ai nostri clienti l'’occasione di aggiornarsi sugli sviluppi relativi al tema della sostenibilità – spiega Paola Ghezzi, partner dello Studio Cms –. È un argomento verso il quale registriamo grande interesse, le imprese vogliono essere in linea con quanto previsto dalla normativa europea e, al tempo stesso, accrescere la propria attrattività sui mercati di riferimento, rispondendo alle richieste di una nuova metodologia produttiva, sempre più attenta all’ambiente».
Cms Green Globe vuole essere una guida per le multinazionali ma soprattutto per le piccole e medie imprese, espressione del tessuto produttivo italiano ed europeo, alle prese con la transizione green. «Le tematiche affrontate di volta in volta – aggiunge Paola Nunziata, partner dello studio Cms – spaziano dalla tutela dei consumatori, con particolare riferimento alla pratiche commerciali scorrette e alla pubblicità, alla proprietà industriale. Oggi, peraltro, il tema del greenwashing rappresenta per le imprese una problematica reale anche sotto un altro profilo: nel 2021, infatti, per la prima volta, con un provvedimento poi ribaltato in sede di reclamo, ma che resta tuttavia un pilastro importante, un tribunale italiano ha qualificato il greenwashing come condotta anticoncorrenziale. Per le aziende, dunque, è fondamentale poter beneficiare di uno strumento in grado di guidarle nella scelta delle strategie di mercato, senza ledere i diritti di consumatori e concorrenti».
I contenuti della piattaforma
Brevetti, certificazione Made Green in Italy, valorizzazione del brand: gli argomenti oggetto degli approfondimenti presenti sulla piattaforma sono numerosi e puntano a offrire un’informazione quanto più completa possibile. «Nell’Unione europea – sottolineano i partner dello studio Cms – la legislazione è piuttosto uniforme. Ci sono ovviamente Paesi che mostrano maggiore sensibilità e consapevolezza, ma nel complesso si registra un livello comune di maturità. Cms Green Globe, in questo scenario, vuole essere uno strumento di formazione, che aiuti le imprese a orientarsi sul mercato».
In Italia il fenomeno del greenwashing non è espressamente disciplinato dalla legge ed è stato oggetto di molteplici decisioni emesse dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dall'Istituto di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Le tendenze
A livello internazionale sono tre i principali trend sviluppati in risposta al greenwashing ed evidenziati da Cms Green Globe:
1) il primo è la tendenza a rafforzare la regolamentazione vigente in materia di greenwashing con l’adozione di linee guida e l'emanazione di nuove leggi in aggiunta alla preesistente legislazione in vigore. È quanto avviene in Paesi quali Austria, Ungheria, Cile, Polonia e Regno Unito.
2) Un secondo fenomeno è l’incremento della consapevolezza dell’opinione pubblica sul greenwashing e le pressioni esercitate per contrastarlo. Le iniziative sono spesso assunte da associazioni di categoria a tutela dei consumatori come nel caso dell’Italia o della Germania che ha visto alcuni organismi intraprendere con successo azioni contro pratiche scorrette delle imprese in materia di economia circolare e di clima.
3) Infine, il terzo trend è rappresentato dall’inasprimento dei controlli delle autorità competenti sui casi di greenwashing in diversi Paesi in cui si è verificata un'applicazione più rigorosa della regolamentazione con un più elevato numero di sanzioni comminate.
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