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Gucci, l’addio di Alessandro Michele: «Differenti prospettive». Il creativo ha rivoluzionato il brand

In una nota la conferma ufficiale: Alessandro Michele lascia la direzione creativa della maison Gucci che guidava dal 21 gennaio 2015 e che ha contribuito a trasformare profondamente

di Redazione Moda

(ANSA)

3' di lettura

Dopo un continuo susseguirsi di rumors è arrivata la conferma ufficiale: Alessandro Michele lascia la direzione creativa della maison Gucci che guidava dal 21 gennaio 2015 e che ha contribuito a rivoluzionare.

Prospettive differenti dietro la separazione

«Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa - ha scritto Alessandro Michele in una nota giunta in serata -. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile». Il creativo ha poi augurato a tutta la famiglia Gucci «che possiate continuare anutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà».

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I commenti di Bizzarri e Pinault

A commentare l’addio è il ceo di Gucci Marco Bizzarri, che a Michele ha dato “carta bianca” fino ad ora per trasformare il marchio pur rimanendo fedele ai codici di una maison centenaria: «Ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014. Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suopercorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa maison unica, negli anni da direttore creativo».

François-Henri Pinault, presidente e ceo di Kering, gruppo cui fa capo Gucci, ha dichiarato «un momento eccezionale nella storia di questa maison» gli otto anni sotto la guida creativa di Michele. «Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita.Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo».

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Se questo nuovo capitolo è ancora top secret, l’azienda ha comunicato che il team creativo di Gucci porterà avanti la direzione creativa della maison fino all’annuncio di una nuova organizzazione. Lo stesso team creativo di cui faceva parte Alessandro Michele quando nel 2014 Gucci licenziò la coppia Frida Giannini e Patrizio Di Marco, nominandolo direttore creativo e dando inizio a questo capitolo della storia del marchio della doppia G.

Le performance economiche tra le ragioni dell’addio?

Sotto la guida creativa di Alessandro Michele - e quella del ceo Marco Bizzarri - Gucci ha raggiunto fatturati stellari diventando, di fatto, il marchio di punta del gruppo francese Kering (che ha nel proprio portafoglio anche Saint Laurent, Bottega Veneta, Pomellato, Balenciaga). Nell’ultimo periodo, però, le performance della maison della doppia G hanno fatto registrare risultati sotto le attese: nel terzo trimestre 2022, i ricavi di Gucci sono stati pari a 2.581 milioni di euro, in crescita del 18% (+9% su base comparabile), al di sotto delle stime degli analisti. Al contrario Saint Laurent e Bottega Veneta hanno fatto segnare un +40% (+30% su base comparabile) e un +30% (+14% su base comparabile) di vendite.

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