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Un marchio iconico delle due ruote a motore come Harley Davidson ha puntato sull'elettrificazione per modernizzare il business e svecchiare l'immagine del suo brand. Lo ha fatto con un modello di moto tutto elettrico, la Live Wire, ma anche scommettendo sulle due ruote a pedali, cui ha dedicato una società separata.
«Harley ha una brand awareness vicina al 100%, ma una relevance del 15-16% quando si tratta di passare all'acquisto – commenta Aaron Frank, brand director della divisione ebike -: la bici elimina per natura le barriere dal momento che l'80% delle persone sa andare sulle due ruote ed è un mercato in forte crescita, soprattutto per quanto riguarda l'ebike».
Per questo Harley Davidson un anno fa ha lanciato tre modelli di ebike della Series1, interamente sviluppate in casa, mutuando alcune soluzione dalle motociclette come la cinghia di trasmissione al posto della catena. Tutti e tre dedicati agli “affluent bike commuter”, quei consumatori di fascia alta che stanno abbandonando l'automobile come mezzo privilegiato per la mobilità: un anno fa in Stati Uniti e Germania, da giugno anche in Italia.
Da Harley Davidson a Valentino Rossi
Ma l'iconica motocicletta di Easy Rider non è l'unica marca di grido del mondo motoristico a fare il salto verso le due ruote a pedali, rigorosamente elettriche: lo hanno fatto Ducati, Mv Agusta, Triumph, Bmw e Matchless, ma anche brand a quattro ruote come Porsche.
Un marchio italiano come Fantic Motor, alla ricerca del rilancio, non solo ha puntato sul vecchio Caballero, ma anche sulla ebike. Così come Valentino Rossi al passo d’addio alle gare ufficiali ha scelto una bici a pedalata assistita per chi vuole continuare a correre nel suo nome.
D'altra parte che la bici sia emersa con una nuova centralità nella mobilità dall'emergenza pandemica non è una sorpresa. E che a beneficiarne sia soprattutto la bicicletta a pedalata assistita è scritto nei numeri. In un mercato che l'anno scorso ha bissato in Italia la soglia dei due milioni di cicli venduti (+17%), l'elettrico ha messo a segno un balzo più che doppio: +44% a 280mila ebike.
Anche quest'anno, in un mercato complessivo che potrebbe registrare un assestamento poco sotto i due milioni, l'ebike continua a crescere: nel primo semestre dell'anno l'import ha segnato una crescita del 60% e l'export del 90%.
I trend europei
A livello europeo il parco di ebike ha raggiunto i 4,8 milioni di pezzi e le previsioni dell'industria stimano che arrivi quasi a raddoppiare a 8,7 milioni al 2025, anno in cui in Italia si arriverà non molto sotto il mezzo milione di ebike. La crescita media nel quinquennio si attesta poco sotto il 13%, con l'Italia che si ferma su livelli inferiori (10,8%), mentre Francia e Spagna recupereranno il terreno con tassi di crescita media attorno al 18%.
Già oggi, comunque, per i grandi produttori italiani le vendite di modelli elettrici arrivano quasi a pareggiare quelli tradizionali. E un marchio del calibro di Bianchi riporta la produzione in Italia investendo a Treviglio su un impianto in grado di produrre sia bici tradizionali che a pedalata assistita.
Perché l’elettrico arrivi a superare la muscolare molto dipenderà dalla grande distribuzione, che oggi ha ancora un'offerta estremamente limitata, così come dall'abbassamento dei prezzi. Già oggi il prezzo di acquisto medio in Italia è poco sotto i 2.200 euro contro i 2.400 della media europea e i 2.600 della Germania.
In città, ma non solo
Sulle potenzialità di crescita influisce anche il tema della sicurezza, ma anche nelle realtà si iniziano a vedere circolare bici a pedalata assistita.
Una nicchia in cui l'elettrico sta prendendo piede è quella delle cargo bike, le due ruote dedicata alla logistica e al trasporto familiare che puntano sull'elettrificazione per ridurre lo sforzo. Ma si tratta di una quota che oggi vale poco più del 3% e che al 2030 non supererà il 5%.
A fare la parte del leone nella pedalata assistita è comunque la citybike, segno che le persone puntano con decisione sulla mobilità sostenibile a due ruote: la eCity è stato infatti il segmento più venduto nel 2020, seguito da trekking e Mtb, a testimonianza delle potenzialità che un mezzo inclusivo come l’ebike ha anche in prospettiva turistica.
Non c'è dubbio quindi che l'elettrificazione del mondo a due ruote sia un trend che non tornerà indietro. Anzi, non potrà che accelerare.
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