Il genio automobilistico italiano e i suoi artefici, già entrati nella leggenda
Storie di passione, ingegneria e progetti e di personalità brillanti: Piotr Degler racconta le più incredibili vetture del “Made in Italy” in cento scatti.
di Caterina Maconi
3' di lettura
Quante sono le auto straordinarie pensate e prodotte in Italia? Cento. E molte altre ancora, tante quanti sono i guizzi, le visioni, le idee delle menti che le hanno concepite e ideate fin nei minimi dettagli. Storie di passione, ingegneria, sogni e progetti che hanno coinvolto figure brillanti, italiani d'origine e di adozione, uomini e donne che hanno scelto di dare un contributo alla storia – gloriosa – del made in Italy automobilistico.
Cento è il numero che racchiude una quantità di progetti rappresentativa del percorso compiuto fin qui nel mondo dell'auto in Italia, un percorso lungo decine di anni e che ci ha resi un benchmark d'eccellenza in tutto il mondo.
“Made in Italy” è un libro che raccoglie 100 fotografie di straordinarie vetture italiane, fra concept car e modelli a tiratura limitata. Cento modi diversi di declinare il lusso e l'ingegno sulle quattroruote.
Un'opera realizzata dal fotografo spagnolo Piotr Degler nell'arco di dieci anni. Un impegno monumentale che lo ha visto lavorare con i musei dell'automobile sparsi per la Penisola, con le case automobilistiche, i centri stile italiani e collezionisti italiani e stranieri. L'80% delle immagini sono inedite, realizzate appositamente.
Un mix di auto classiche e moderne, di prototipi e vetture di produzione, di scatti in studio e in location.
C'è la Ferrari 512 S del 1970, completata in tre mesi dall'équipe guidata da Mauro Forghieri: montava il motore V12 da quasi 5 litri completamente in lega leggera con quattro valvole per cilindro. La carrozzeria, studiata da Giacomo Caliri, fu costruita in poliestere, per essere ancora più leggera.
Un'icona degli anni Ottanta è la Lancia Beta Montecarlo Turbo. Undici gli esemplari prodotti di questa regina del Motorsport, che ha vinto il mondiale marche nel 1980 e 1981. La carrozzeria è di Pininfarina, mentre il telaio è opera di Giampaolo Dallara. Il motore è un capolavoro sviluppato a quattro mani da Abarth e Lancia.
La Chevrolet Corvair Testudo risale al 1963 ed è stata commissionata da Chevrolet a Bertone, il cui responsabile dello stile era in quel periodo Giorgetto Giugiaro, che cercò di stravolgere le forme tradizionali dell'auto. Ispirandosi alla tartaruga. Ne è nata una vettura dalla carrozzeria innovativa e di rottura, fonte di ispirazione per molti.
Poi c'è l'Alfa Romeo TZ3 (che sta per Tubolare Zagato 3), prodotta dalla carrozzeria italiana Zagato e nata per festeggiare i 100 anni della casa automobilistica milanese. Nella sua versione Stradale è stata realizzata in una piccola serie limitata di 9 esemplari.
Infine, in questa breve rassegna tra i cento capolavori del made in Italy, segnaliamo la H2 Speed, la visione di Pininfarina di un'auto da pista dalle performance eccezionali. È insieme prototipo da competizione e supercar di produzione, nonché la prima auto da pista a idrogeno ad alte prestazioni al mondo.
Le 100 fotografie, tutte contenute nella sezione “Masterpieces”, sono state stampate in alta qualità, con attenzione maniacale al dettaglio, per un viaggio che crei una vera esperienza visiva. I testi sono sia in inglese sia in italiano. Per poter personalizzare ancora di più il suo libro, Degler Studio lo ha auto-prodotto in Italia.
Impreziosisce il volume una sezione dedicata a “The Maestros”: i ritratti di undici leggende dell'automobile che raccontano la loro visione. Giampaolo Dallara, Leonardo Fioravanti, Marcello Gandini, Giorgetto Giugiaro, Flavio Manzoni, Paolo Martin, Horacio Pagani, Paolo Pininfarina, Ercole Spada, Alfredo Stola e Andrea Zagato.
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