Il mistero Karl Lagerfeld: un libro ricostruisce il suo mito poliedrico e geniale
A quasi quattro anni dalla sua scomparsa, una nuova biografia firmata da Marie Ottavi racconta la vita dello stilista, «personaggio ambivalente e ispirato, dotato di immensa cultura, insaziabile viaggiatore, ultrasensibile e arrogante, bestia mediatica», che manca moltissimo al mondo della moda
di Giulia Crivelli
2' di lettura
Sono passati quasi quattro anni dalla morte di Karl Lagerfeld, che a un certo punto della sua carriera qualcuno iniziò a chiamare Kaiser Karl. A ragione veduta: è stato una figura centrale per l’industria della moda e del lusso per almeno sei decenni della sua esistenza, durata 86 anni, dedicandosi alla costruzione del mito di sé stesso e di un vero e proprio impero, fatto non di stati ma di interessi e passioni, legate ma non dipendenti dalla moda.
Dal febbraio 2019 in molti si sono chiesti come avrebbe affrontato il periodo della pandemia, da maniaco del controllo di ogni aspetto della vita personale e professionale e da noto ipocondriaco. Non sembra la domanda giusta, che riguarda invece la sua personalità, talmente poliedrica e contraddittoria da risultare ancora oggi quasi incomprensibile. Moltissime curiosità le soddisfa però la biografia Karl, appena tradotta e scritta da Marie Ottavi, che segue la moda per «Libération». Già questo è quantomeno curioso per un lettore italiano: scoprire che il quotidiano francese più a sinistra che c’è ha una giornalista che scrive unicamente di moda (inutile dire che – purtroppo – non è così al «Manifesto»).
Di alcune domande seguite alla morte di Lagerfeld (che era nato ad Amburgo nel 1933, pur cercando di far credere che fosse stato nel 1938) conosciamo la risposta: Chanel, di cui era direttore creativo, ha superato il trauma della sua scomparsa, anche grazie a Virginie Viard, che per decenni era stata il suo braccio destro. Lo stesso vale per il marchio di abbigliamento e accessori che porta il suo nome. A molte altre domande prova a rispondere il libro di Marie Ottavi, che è suddiviso in 225 capitoli brevi, di massimo 4 pagine, come fossero tessere di un puzzle o istantanee in bianco e nero (la fotografia era una delle passioni di Lagerfeld). Una scelta che pare perfetta per il personaggio: dalle parole dell’autrice emerge l’immensa curiosità e fascinazione che provava per Lagerfeld, ma anche una certa dose di empatia, se non affetto. Ci regala 225 tessere di un puzzle che restituisce tutto il percorso dello stilista su questo pianeta. Ai lettori l’arduo, assai divertente, forse impossibile, compito di comporre il puzzle in un quadro coerente.
(Karl, Marie Ottavi, L’ippocampo, pagg. 682, € 25)
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