Marketing e storytelling

Il parto a bordo della Tesla: una pericolosa favola di Natale

Sul web impazza una storiella improbabile che celebra incredibili doti di un sistema per la guida assistita

di Mario Cianflone

Tesla, Musk venderà il 10% delle sue azioni dopo un sondaggio Twitter

2' di lettura

Forse abbiamo passato la misura. La misura della decenza e del buon senso. E della mancanza di critica e ragionevolezza. In queste ore, tutti i giornali, anche in Italia, con enfasi incomprensibile parlano di un evento miracoloso; la nascita di un Tesla baby: il primo bambino nato a bordo di una macchina elettrica dell'azienda di Elon Musk e questo grazie alle miracolose doti del sistema di guida assistita della vettura (analogo peraltro a quello dei competitor).

La storiella è la seguente: a Philadelphia, un guidatore aiuta la moglie a far nascere il bimbo utilizzando il sistema Autopilot. Una bella favola di Natale? Beh, gli ingredienti ci sono tutti: il divino Elon, la capanna rappresentata dalla salvifica autovettura a pile, la miracolosa tecnologia, due genitori e un figlio illuminato (dalla luce del marketing).

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Imprudenze da evitare

La prima considerazione – ammesso e non concesso che il fatto sia avvenuto con le dinamiche descritte nei vari articoli che si trovano online – è che il guidatore neo papà è un incosciente: le mani vanno tenute sul volante, sempre e comunque anche perché il sistema di guida assistita (come quello di tutte le altre vetture con Adas di livello 2 e 3) avvisa quando le mani sono staccate dopo un breve lasso di tempo e successivamente si disabilita. E ammettendo che sia tutto vero, allora vuol dire che il geniale guidatore continuava a sollecitare il volante per simulare la propria attiva presenza ai comandi.

Come è che diceva Totò? Ah sì: «Ma mi faccia il piacere!». Qui però non è l’onorevole Trombetta ma il sempre divino Elon Musk.

Effetti collaterali dello storytelling

Nel peggiore dei casi a Philadelphia è stata compiuta una follia molto pericolosa (anche per il neonato). Nel migliore è che siamo di fronte a uno storytelling ben gestito (forse orchestrato ad arte) per dare visibilità a Tesla e alle (presunte) magiche possibilità delle macchina californiana ed è un qualcosa che ricorda da vicino le esagerazioni che leggevamo anni fa quando circolavano veloci le notizie su un soldato Usa salvato da un proiettile deviato da un iPod. O forse era un iPhone? Beh, la sostanza non cambia nelle favole di Natale. Con una differenza. Giocare con le auto può essere letale, come dimostrano dagli incidenti causati dalla distrazione legata all'utilizzo dell'Autopilot.

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