Il reddito di cittadinanza premia i single: sono il 44% dei beneficiari
Ad aprile i percettori nel complesso sono stati 1,19 milioni con 2,65 milioni di persone coinvolte e un importo medio di 561 euro
di Giorgio Pogliotti
I punti chiave
3' di lettura
Sono i single i maggiori beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza. Ad aprile i percettori nel complesso sono stati 1,19 milioni (1,09 milioni RdC e 103mila PdC), con 2,65 milioni di persone coinvolte (2,53 milioni RdC e quasi 118mila PdC) e un importo medio erogato a livello nazionale di 561 euro (588 euro per il RdC e 270 euro per la PdC). Ma tra loro oltre 522mila sono nuclei con un solo componente (43,85%), rispetto ai 90mila composti da almeno 5 componenti (7,44%). L'importo medio varia in base al numero dei componenti; da un minimo di 458 euro (per i sigle) a 741 euro per le famiglie con cinque componenti.
L’osservatorio Inps fornisce anche i dati relativi al primo quadrimestre, che fa registrare circa 1,5 milioni di nuclei beneficiari, per un complesso di 3,3 milioni di persone coinvolte. Sono state 24mila le revoche e 158mila nuclei hanno perso il diritto per non avere più i requisiti.
Due terzi dei beneficiari del Rdc risiedono al Sud e nelle Isole
Soffermandoci sul solo reddito di cittadinanza, nel primo quadrimestre è andato a quasi 1,4 milioni di nuclei (3,2 milioni di persone), concentrati soprattutto al Sud e nelle Isole (882mila nuclei e 2,1 milioni di persone), segue il Nord (288mila nuclei e 604mila persone) e il Centro (217mila nuclei e 452mila persone). L’andamento geografico rispecchia le condizioni socio economiche delle famiglie, considerando che le condizioni di maggior disagio sociale che si registrano nel Mezzogiorno (e nelle gradi città del Nord).
Nel 2021 il picco di 3,9 milioni di percettori complessivi
Guardando all’andamento degli anni passati si va dal 2019 che ha registrato 1,1 milioni di nuclei e 2,7 milioni di persone beneficiarie del sostegno, a 1,6 milioni del 2020 con 3,7 milioni di persone, mentre nel 2021 si è raggiunto il picco con 1,8 milioni di famiglie e 3,9 milioni di percettori complessivi.
Iv: dal 15 giugno le firme per abolire il Rdc
Sul versante politico continua l’offensiva per superare il reddito di cittadinanza. Dopo la Lega che ne ha chiesto l’abolizione, anche Iv ha annunciato dal 15 giugno la raccolta di firme per la cancellazione. Si contesta la validità dello strumento più che nella lotta alla povertà, sul versante occupazionale. Il report di Anpal di fine aprile contiene indicazioni interessanti sulle criticità nell’inserimento lavorativo dei percettori del Rdc.
Un quinto dei percettori ha un’occupazione
Al 31 dicembre 2021 erano 1.055.623 i beneficiari del Reddito di cittadinanza “occupabili” indirizzati ai centri per l'impiego per la sottoscrizione del Patto per il lavoro.Tra questi, circa il 20% (212mila) figurava con un rapporto di lavoro attivo alla data di osservazione (ma non si è analizzato se il rapporto di lavoro è stato creato grazie alla formazione o ad offerte dei Cpi). Nel 45,3% dei casi erano rapporti a termine, di cui quasi la metà con durata inferiore ai 6 mesi. La quota di occupati più alta riguarda la fascia d’età centrale (23,9% tra i 30-39enni) e gli uomini (25%), che fanno registrare valori di 10 punti percentuali superiori rispetto alle donne (15,8%). La gran parte sono attività professionali che richiedono livelli di competenza bassi o medio-bassi (94%). Oltre un terzo degli occupati sono stranieri e non comunitari (33,9%).
L’80% degli “occupabili” è senza lavoro
Circa l'80% dei percettori del Rdc “occupabili”, dunque, alla fine del 2021 risultavano senza lavoro (843mila.Di questi, 247mila beneficiari (29,3%) avevano avuto almeno un contratto alle dipendenze o parasubordinato nei 36 mesi precedenti la data di osservazione. Tra loro, i beneficiari che hanno lavorato per oltre i 18 mesi nei tre anni precedenti sono solo il 10,8%.
Il 72% ha al massimo un titolo di secondaria inferiore
Tra i beneficiari non occupati tenuti alla stipula del Patto per il lavoro, il numero di utenti presi in carico - ovvero che hanno avviato il percorso di accompagnamento al lavoro, anche solo con la sottoscrizione del Patto o impegnati in esperienze di tirocinio extracurricolare-, è di 384.614 persone (45,6%). Molti di loro sono poco “appetibili” per le imprese, considerando che prevale un basso livello dei titoli di studio: oltre il 72% dei beneficiari ha conseguito al massimo un titolo di secondaria inferiore.
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