Il valore del brand spinge i Quattro Anelli al record in Italia
Quota di mercato al 4%
di Simonluca Pini
2' di lettura
Crisi economica, carenza di chip e agitazioni internazionali non hanno fermato il cammino di Audi Italia nel 2022, capace di chiudere l’anno con 56mila immatricolazioni e una market share superiore al 4% che si traduce in un record nazionale per il marchio dei quattro anelli.
Risultati che confermano l’Italia il quinto mercato Audi al mondo, il terzo in Europa, ribadendo la leadership Audi tra i costruttori premium per il 14esimo anno consecutivo. Come è stato possibile? Come sottolineato da Fabrizio Longo, direttore Audi Italia «investendo come mai prima d’ora per consolidare la nostra identità valoriale, abbiamo confermato la corrispondenza con i nostri clienti che oggi si riconoscono, oltre nelle performance, nella tecnologia, nello stile e nel valore del brand, nella coerenza con cui stiamo sviluppando la nostra visione circolare di fare mobilità integrando sicurezza ambientale e sociale». Nonostante il record sul fronte market share, il 2022 passerà alla storia come uno degli anni più complessi e molti analisti si stanno interrogando su una possibile flessione del settore del lusso. «I contesti sfidati che affrontiamo e affronteremo richiedono una salda connessione con il mercato – ricorda Longo – In primis mediante un’interpretazione estesa del bene che travalichi il possesso: il noleggio, ad esempio, formula che vale oggi oltre il 40% delle immatricolazioni. E, soprattutto, l’equazione di valore Audi, non solo relativa al prodotto, ma come sintesi di più valori che spaziano dall’innovazione tecnologica al valore residuo, passando per il valore della sicurezza sociale, testimoniato dall’ampia diffusione delle tecnologie predittive. Questa sintesi di valori costituisce l’evoluzione Audi del concetto di lusso: sempre legato al valore intrinseco dell’oggetto, ma proteso oltre l’aspetto edonistico, tanto da ricomprendere l’ambito sociale».
Ulteriore sfida arriverà dal divieto di vendita di auto termiche in Europa dal 2035, mettendo così le motorizzazioni elettriche al centro della mobilità del vecchio continente ma aprendo incognite su come evolverà l’offerta nel prossimo decennio. «La transizione tecnologica – afferma Longo – costituisce un’opportunità se accompagnata da un’offerta in grado di rispondere alle esigenze di mobilità. Audi evolve il prodotto con un approccio fortemente orientato alla mobilità elettrica, garantendo altresì al cliente la soluzione tecnica ideale in funzione delle necessità legate ai tempi necessari per la transizione. Quindi da una parte offrendo motorizzazioni diesel e benzina, con consumi ed emissioni ottimizzati sino al 20% rispetto a 5 anni fa, dall’altra elettrificando l’offerta e sviluppando un ecosistema di sostegno alla mobilità full electric. Nel 2026 avremo in gamma oltre 20 modelli 100% elettrici, offerta che contribuirà ad un graduale phase-out della tecnologia a combustione interna prevista nel 2033». Le future Audi sono anticipate dai concept serie Sphere.
Tornando al presente, il 2023 sarà caratterizzato dall’arrivo su strada della Q8 e-tron, maxi suv a zero emissioni con 600 km di percorrenza, mentre entro la fine dell’anno verrà svelata la Q6 e-tron, primo modello su piattaforma nativa elettrica PPE capace di “incamerare” 300 km in soli 10 minuti. «Q8 e-tron e Q6 e-tron – ha concluso Longo – andranno a rafforzare la gamma Audi Q, arrivata a rappresentare oltre il 50% dell’immatricolato dei Quattro Anelli grazie a modelli come Q3, Q5 e Q8».
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