Il vigneto Italia vale 56 miliardi: in media 84mila euro per ettaro
Secondo i dati Vinitaly-Uiv, valori oltre i 500mila euro a ettaro per Barolo e Barbaresco in Piemonte, Montalcino in Toscana, Valdobbiadene in Veneto e lago di Caldaro in Alto Adige. Poco sotto Trento, Valdadige, Valpolicella, Franciacorta e Bolgheri
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
Il vigneto Italia conta 674mila ettari (dati 2021) cui è attribuito un valore di 56 miliardi di euro. È quanto emerge dallo studio effettuato dall'Osservatorio Vinitaly-Unione italiana vini elaborando dati di molteplici fonti dall'indagine Crea sui valori fondiari, a quelli dell'Agenzia delle Entrate e dell'Osservatorio Mercato Immobiliare, da cifre delle Camere di Commercio fino a quelle di Ismea e del ministero dell'Agricoltura e che sono state presentate nel corso del Vinitaly di Verona.
Si tratta di un lavoro aggiornato su quello che è l'asset chiave per chi investe in agricoltura, spesso l'elemento che in passato ha tenuto lontani potenziali investitori perché rappresenta una pesante immobilizzazione. Ma poi nel tempo anche questa criticità è stata superata perché anche i terreni – in particolare nel settore vitivinicolo – stanno mostrando una forte capacità di tenere il valore nel tempo e non di incrementarlo. E questo nel settore del vino più che in ogni altro comparto agricolo.
E quello che emerge è che il vino come fa da apripista in tema di esportazioni rappresenti la punta di diamante del made in Italy anche sotto il profilo fondiario. Secondo le valutazioni della banca dati dei valori fondiari gestita dal Crea e presso gli archivi dell'Agenzia delle Entrate il valore stimato per il vigneto Italia di 56 miliardi equivale a un valore medio di 84mila euro per ettaro. Un dato significativamente superiore alla media dell'agricoltura italiana che è di 21mila euro/ettaro e pone il vigneto nazionale tra le colture più redditizie in assoluto: la vigna nel nostro Paese rappresenta il 5% della superficie agricola coltivata, ma tocca il 22% quando si parla di valore fondiario.
Va ricordato che in Italia la superficie agricola utilizzabile ammonta a 12,5 milioni di ettari per i quali è stimato un valore complessivo di 262,5 miliardi di euro.
Da un punto di vista orografico la vigna è diffusa su tutto il territorio italiano e in particolare 331mila ettari (il 49% del totale) si trovano in pianura, 281mila ettari (42%) in collina e 62mila ettari (pari al 9% del totale) si trovano in montagna. Le regioni del paese con il maggior numero di vigneti di montagna sono, come è immaginabile, la Valle d'Aosta (60% del totale), il Piemonte (30%), Trento (20%) e Bolzano (14%) ma contano una piccola porzione di vigneti in montagna anche Umbria, Toscana, Marche e Abruzzo.
Se il valore medio di un ettaro di vigneto è quattro volte più elevato rispetto alla media dell'agricoltura italiana è in gran parte dovuto anche ad alcuni picchi legati a aree di particolare pregio. Secondo quanto emerge dall'analisi c'è un ristretto gruppo di territori che spunta quotazioni dei vigneti superiori ai 500mila euro a ettaro. Secondo l'analisi Vinitaly-Uiv tra queste ci sono Barolo e Barbaresco in Piemonte, Montalcino in Toscana, Valdobbiadene in Veneto e l'area del lago di Caldaro in Alto Adige.
Registrano quotazioni comprese tra i 300mila e i 500mila euro Trento e la Valdadige, la Valpolicella in Veneto, la Franciacorta in Lombardia e Bolgheri in Toscana.
Mentre hanno quotazioni tra i 150 e i 300mila euro l'area del Prosecco Doc (tra Veneto e Friuli Venezia Giulia) il Lugana (Veneto-Lombardia) e Chianti Classico e Montepulciano in Toscana.
Per chiudere il quadro dei valori espressi dal vigneto Italia, l'Osservatorio Vinitaly-Uiv al valore fondiario aggiunge quello di 3,8 miliardi di euro e che riguarda la “filiera vigneto” che è composta dal settore delle macchine e attrezzature per vigneto (che vale 2 miliardi e occupa 10.200 addetti) e quello del vivaismo (che vale 1,8 mliardi e impiega 151.550 addetti). Nel dettaglio nel segmento macchine e attrezzature rientrano le tecnologie per l'impianto dei vigneti (470 milioni di giro d'affari), i produttori di fitofarmaci e fertilizzanti (800 milioni) e le imprese della meccanizzazione in senso stretto ovvero trattori e vendemmiatrici (che fattura 750 milioni).
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