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Auto, quarto mese di crescita delle immatricolazioni, l’Europa inverte la tendenza

Da inizio anno il gap di volumi sul 2021 si è dimezzato mentre resta pesante la distanza rispetto 2019 - Tra i produttori solo Hyundai e Toyota crescono da inizio anni

di Filomena Greco

(industrieblick - stock.adobe.com)

2' di lettura

Il mese di novembre ha registrato in Europa – compresa area Efta e Regno unito – un milione e 14.630 autovetture, con un incremento del 17,4% sullo stesso mese del 2021. Il
consuntivo dei primi undici mesi dell'anno resta negativo rispetto all’anno scorso ma riduce il gap, che era del 13,3% a luglio, con 10 milioni e 196.115 auto ed un calo del 5,8% sul 2021. Resta invece pesante la distanza rispetto al 2019, con quasi il 30% di auto in meno rispetto alla fase precedente al Covid.

La ripresa dei volumi iniziata ad agosto, dopo 13 mesi di cali consecutivi, conferma una inversione di tendenza sul mercato europeo con alcune indicazioni messe in evidenza dal Centro Studi Promotor: la prima è che a partire da agosto la crescita del mercato tende ad accelerare, l ’aumento dei volumi, inoltre, interessa l’intera area tanto che il mese scorso soltanto sei dei trenta mercati dell'area registrano un calo delle immatricolazioni, infine dall'analisi dei dati sul mercato dell'Europa Occidentale emerge che in molti paesi è in forte crescita proprio la quota delle auto elettriche.

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Tra le prime cinque case produttrici in Europa, soltanto Hyundai Group – che consolida la sua quota di mercato al 9,7%, al terzo posto – e Toyota recuperano il gap di volumi sul 2021 e registrano da inizio anno immatricolazioni in crescita rispettivamente del 4,6 e del 4,9%. Volkswagen, grazie alle performance positive dei brand, segna nel mese un aumento delle immatricolazioni del 36,6% con un risultati da gennaio a novembre in calo del 7,9 sul 2021. Stellantis invece, condizionata dall’andamento negativo dei brand francesi, segna un calo del 3,7% nel mese e un gap del 7,9% sul periodo gennaio-novembre 2021.

Il Gruppo Renault, guidato da Luca De Meo indicato come nuovo presidente dell’Acea, l’associazione europea delle case produttrici di auto, a partire dal 2023, chiude il mese con un recupero del 3,4% e da inizio anno perde il 3,6% sul 2021. Sono andate bene nel mese di novembre le immatricolazioni di Bmw, Mercedes e Volvo, con volumi in crescita a livello di gruppo rispettivamente del 14,9%, del 2% e del 18%. Ford recupera nel mese il 50% delle immatricolazioni sullo stesso periodo del 2021.

Tra le cause dell’inversione di tendenza c’è il miglioramento nel flusso di forniture di semiconduttori, che allenta le tensioni sull’offerta. Con le prospettive sul 2023, secondo Promotor, che risultano moderatamente positive, «la ripresa continuerà e potrebbe rafforzarsi nell’ultima parte dell’anno». In questo contesto, però, il mercato italiano resta il fanalino di coda sul fronte delle ricaricabili – full electric e pug-in – e va in controtendenza rispetto ai major market. Nel periodo gennaio-novembre la quota delle vetture elettriche è scesa dal 4,4% del 2021 al 3,7% del 2022, mentre negli altri grandi mercati dell'area la quota delle auto elettriche è già a due cifre.

Quanto alle performance del mese, il risultato più dinamico lo registra la Germania (+31.4%), seguita da Italia (+14.7%), Spagna (+10.3%) e Francia (+9.8%). «È del tutto evidente – evidenzia Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che il nostro sistema di incentivi per l’acquisto di auto con emissioni zero o a basso impatto va profondamente rivisto».

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