Impossibile calcolare l’importo per l’usato
Coordinamento difettoso tra le norme sul passaggio all’omologazione Wltp
di Maurizio Caprino
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Il passaggio al ciclo di prova Wltp incide anche sulla quantificazione dell’ecotassa e lascia dubbi sul caso delle vetture usate provenienti dall’estero che vengono immatricolate in Italia. In base al comma 1043 della legge di Bilancio 2019 (la 145/2018), l’imposta, che colpisce le immatricolazioni delle auto con emissioni di CO2 superiori a una certa soglia, si applica anche alle importazioni di usato. La legge di Bilancio 2021 (la 178/2020), per tenere conto del passaggio al Wltp che comporta valori più alti, ha anche alzato da 160 a 190 i g/km di CO2 oltre cui scatta l’ecotassa. Ma il coordinamento delle due norme appare difettoso: il comma 1046-bis introdotto nella legge 145/2018 ha senso solo per le auto nuove di fabbrica.
Infatti, questo comma stabilisce che dal 1° gennaio 2021 l’ecotassa si applica in base ai valori Wltp e che ai soli fini degli incentivi per i primi sei mesi si tiene conto dei vecchi valori Nedc. Che sono quelli riportati anche sulla maggior parte dei documenti dell’usato proveniente dall’estero, ma per come è formulato il comma 1046-bis non appaiono utilizzabili anche ai fini dell’ecotassa.
Nessun correttivo è al momento presente negli emendamenti al decreto milleproroghe. E resta irrisolto anche il caso non raro delle auto sui cui documenti i valori di CO2 mancano del tutto: come fa l’utente normale a capire se l’ecotassa è dovuta? E chi controlla?
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