In Friuli-Venezia Giulia fabbriche come luoghi di salute e prevenzione
Regione e Confindustria Alto Adriatico hanno firmato il Patto per la salute in fabbrica. Sana alimentazione, prevenzione delle principali patologie, stile di vita attivo e contrasto a fumo e sostanze nel protocollo Whp
di Barbara Ganz
I punti chiave
3' di lettura
Un accordo regionale, siglato dopo un lungo lavoro di preparazione iniziato nel 2018, per trasformare le fabbriche del Friuli-Venezia Giulia in luoghi della salute. Perché «il tempo della pandemia ci ha insegnato che non c’è industria e non c’è lavoro se manca la salute», spiega il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti. E se il caso cinese ricorda che le questioni sanitarie sono complesse e vanno affrontate su scala mondiale, qui si ragiona sulla cultura della sicurezza e salute direttamente nei luoghi della produzione.
Il protocollo
Il protocollo vede già le prime aziende – fra queste Electrolux, Gesteco/Labotest e Savio Macchine Tessili – sperimentare direttamente la nuova filosofia, diventando luoghi di educazione sanitaria, dall’alimentazione all’indivìduazione precoce dei segnali delle più diffuse patologie «in una popolazione lavorativa che per oltre la metà ha superato i 50 anni - ricorda Barbara Alessandrini della Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica, Veterinaria, Regione FVG - È importante diffondere stili di vita che possono essere protettivi» .
Il programma “Luoghi di lavoro che promuovono salute – Rete WHP Friuli Venezia Giulia” rientra nelle azioni previste dal Piano Regionale di Prevenzione di Regione FVG1 con l'obiettivo di ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità. Al centro c’è l’obiettivo prioritario di promuovere l'adozione nei luoghi di lavoro di pratiche raccomandate al fine di renderli ambienti favorevoli «alla adozione competente e consapevole di stili di vita favorevoli alla salute».
La certificazione
L'attestato di riconoscimento di “Luogo di lavoro che Promuove Salute” viene poi rilasciato annualmente dall’azienda sanitaria territorialmente competente alle aziende che, attivando il processo partecipato interno, realizzano le azioni previste. Il logo WHP è utilizzato nell'attestato di riconoscimento di “Luogo di lavoro che Promuove Salute” e deve essere sempre associato all'annualità di riferimento: il modello ha avuto come culla la provincia di Bergamo (grande come il Friuli-Venezia Giulia) ed oggi ha rilevanza nazionale.
Le aziende possono partecipare compilando un format online che raccoglie alcuni dati di contesto e l'autocertificazione relativa alla presenza dei pre-requisiti: questo passaggio attiva il contatto con l'Azienda Sanitaria competente territorialmente. Per pianificare il percorso, organizzare le attività e per rilevare opportunità di raccordo con iniziative presenti sul territorio locale è necessario il coinvolgimento di tutte le figure aziendali in un processo partecipato (datore di lavoro o delegato con poteri decisionali, medico competente, responsabile della sicurezza, rappresentanze sindacali, risorse umane) oltre ad eventuali altri settori interni che possono avere un ruolo nello sviluppo delle attività.
Gli interventi
Le linee di azione vanno dalle pratiche per favorire l’adozione di comportamenti alimentari salutari (con accordi per la distribuzione anche nelle macchinette di cibi salutari, e aree per poter consumare il cibo portato da casa) alla spinta a stili di vita attivi (incoraggiando l’uso delle scale al posto dell’ascensore o della bicicletta al posto dell’auto, e anche organizzando gruppi di cammino aziendali). Ancora, è possibile stipulare convenzioni per abbonamenti a tariffa agevolata nei centri sportivi in prossimità dell'azienda (es. palestre, piscine) e per l'acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive. Un altro fronte è quello del contrasto al fumo (con supporto alla scelta di smettere) e ad altri comportamenti additivi (alcol, droghe, gioco d’azzardo), con le informazioni necessarie ad acquisire familiarità con le procedure necessarie per ottenere aiuto, in caso di bisogno, per sé stessi, per un collega, per la propria famiglia.
«La conoscenza delle buone pratiche per la salvaguardia della salute dei cittadini non deve rimanere patrimonio esclusivo degli addetti al settore: i comportamenti corretti per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico della comunità devono diventare patrimonio di tutti e in questo senso la sigla dell’accordo tra Regione e Confindustria Alto Adriatico rappresenta un passo importante», commenta il vicegovernatore e assessore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi
Le ricadute
Il Whp è un programma raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità che sostiene la promozione della salute negli ambienti di lavoro, presidiando specificatamente la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche e degenerative e la promozione dell’invecchiamento attivo e in buona salute: tutto questo mediante cambiamenti organizzativi in azienda che incoraggino e facilitino l’adozione di stili di vita salutari. «“Il luogo di lavoro, insieme alle aule delle scuole, è spazio straordinario per trasmettere conoscenze e buone pratiche per mantenersi in salute, e per comprendere e divulgare le azioni migliori da adottare per sé stessi e per gli altri, con benefici che indubbiamente ricadono anche sul Sistema sanitario regionale», conclude Riccardi.
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