Incognita umore sugli acquisti
di Valeria Zanetti
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Sul trend di mercato dei dolci da ricorrenza pesano diverse incognite: l’andamento dei contagi, i provvedimenti futuri del Governo e l’umore con cui gli italiani affronteranno le Feste. «Chi produce si chiede, ad esempio, quali saranno le conseguenze della seconda ondata di pandemia sulla regalistica. Pandori e panettoni saranno anche quest’anno i dolci con i quali gli italiani si scambieranno gli auguri?”, riflette Beatrice Dal Colle, ad dell’omonima azienda. «L’ultimo Dpcm, insieme alla continua evoluzione delle regioni rosse e arancioni condiziona molto le abitudini di spesa e di conseguenza ci costringerà a concentrarci sulle forniture ai negozi di vicinato. Dobbiamo continuare ad adeguare la nostra distribuzione alle possibilità di circolazione concesse alla clientela», ragiona Gianluca Cazzulo, direttore commerciale di Paluani. «Gli iper e supermercati nei grandi centri commerciali, che pescano utenti da varie aree della provincia saranno penalizzati dal blocco agli spostamenti», osserva. Poi c’è da provare a capire con che stato d’animo arriveremo al periodo natalizio. «Senza banchetti con parenti e amici, con i locali probabilmente chiusi in tante località, senza veglioni e senza convivialità ci saranno ben poche occasioni di festeggiare e consumare», osserva Giacomo Spezzapria, ad di Melegatti. «La situazione è tutta da decifrare», tira le somme Michele Bauli, ad dell’omonimo Gruppo, leader nella ricorrenza, che realizza meno della metà del proprio fatturato (pari a circa 500milioni di euro) con i dolci che si consumano per le Feste. Tra tante incertezze l’ad tiene però a tranquillizzare gli addetti del distretto dolciario, che hanno lavorato anche nel lockdown primaverile. «Abbiamo fatto tutto il possibile perché tutti operassero nella massima sicurezza. Nei nostri stabilimenti le postazioni sulle linee sono distanziate e igienizzate di continuo», conclude.
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