Le lettere di Plus24

Inflazione in rialzo: conviene ancora il BTp indicizzato?

a cura della redazione di Plus24

2' di lettura

Vorrei porvi una domanda sulla fiammata dell’in flazione che anche in Italia ha superato il 6%. In questo momento ha senso ancora investire in BTp indicizzati all'inflazione?

Bernardo C.

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Risponde MASSIMO GIONSO consigliere delegato Cfo Sim

I titoli governativi inflation linked sono stati emessi per investitori retail proprio con lo scopo di offrire una protezione dall’inflazione reale. Ed infatti, se andiamo ad analizzare i prezzi dei BTp in questi ultimi mesi si evidenzia che i valori di questi ultimi non hanno avuto alcun scivolone di prezzo, anzi. Ma il regolamento di tali strumenti è piuttosto complesso.
Prendiamo come esempio il BTp 28.10.2027 con tasso facciale 0,65%; al prezzo attuale di 106,50 “garantisce” un rendimento immediato negativo
pari a meno 0,5%.

Da qui va sommata la potenziale inflazione. Da un confronto con un normale BTp di pari scadenza ne consegue che oggi il prezzo stima una inflazione a scadenza nel 2027 del 2,10%, quindi ben al di sotto dei valori attuali.

Ma fare una previsione su quanto sarà effettivamente tra 5 anni non è agevole. Probabilmente questa domanda si sarebbe dovuta porla alcuni mesi fa e non oggi con le banche centrali impegnate molto più a combattere l’inflazione che non a tutelare la ripresa, e con una inflazione generata forse troppo dal costo dell’energia che, a seguito di una sperata riduzione di tensioni internazionali, potrebbe almeno in parte rientrare.

La complessità regolamentare fa di questo BTp uno strumento più adatto a grandi investitori istituzionali, in grado di fare arbitraggi quotidiani sulle diverse curve di tasso, che non al pubblico retail che dovrebbe solo “sperare” in un evento a scadenza.

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