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Investimenti verdi per finta, cambio al vertice dei fondi di Deutsche Bank

Dopo la nuova maxi ispezione dal 10 giugno la guida di Dws passa a Stefan Hoops

di Isabella Bufacchi

Aggiornato l’1 giugno 2022, ore 08:53

Clima, Ue: "Mille miliardi entro 2030, lotta a greenwashing"

3' di lettura

Questa volta sono arrivati in 50. Una cinquantina di agenti di polizia, di funzionari del pubblico ministero, di ispettori dell’autorità di vigilanza BaFin e dell’Ufficio federale di polizia criminale BKA hanno fatto irruzione martedì 31 maggio nei quartieri generali a Francoforte di Deutsche Bank e della sua controllata DWS che gestisce 900 miliardi di fondi. Il raid, l’ennesimo di una lunga serie, in questo caso è collegato alle indagini in corso da quasi un anno su DWS, dallo scorso agosto nei guai negli Usa e in Germania per presunto “greenwashing”. E nella notte, l’annuncio del cambio al vertice: dal 10 giugno la guida passa a Stefan Hoops, che succede ad Asoka Woehrmann.

L’indagine della Sec

Il gestore di fondi DWS è finito la scorsa estate nel mirino della SEC, la Consob americana, per le accuse rivolte da Desiree Fixler, ex-direttrice della divisione Usa dei prodotti ESG: la ex-dipendente si è scagliata contro il datore di lavoro con una denuncia supportata da ricostruzioni molto dettagliate, accusando l’asset manager di aver comunicato in maniera scorretta le caratteristiche verdi e di sostenibilità di alcuni prodotti di investimento, che così verdi e sostenibili secondo lei non erano.

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Il titolo in Borsa di Deutsche bank ha reagito male all’incursione dei 50 agenti di polizia e ispettori: il prezzo alla Borsa di Francoforte è sceso del 4% per poi recuperare a fine giornata chiudendo a 10,46 euro (-1,5%). Il titolo si è ripreso anche grazie alle dichiarazioni di Fabrizio Campelli, responsabile dell’investment banking e corporate banking: ai margini di una conferenza ha detto che anche nel secondo trimestre, come nel primo, il trading sul fixed income è andato bene, a differenza di origination e consulenza che si sono contratti.

I sospetti di riciclaggio

Lo scorso aprile, un raid simile da parte di polizia criminale e BaFin aveva scosso i quartieri generali di Deutsche bank a Francoforte, questa volta per presunte attività di riciclaggio di denaro sporco collegate all’ex-vicepresidente siriano Rifaat-al Assad, pur se non cliente della banca. Anche in questo caso, le accuse hanno riguardato un caso scoppiato molti mesi prima: i continui raid nella sede di Taunusanlage, altri per lo scandalo cum-ex per non pagare le tasse, macchiano puntualmente la reputazione della banca, remando contro il ceo Christian Sewing che da oltre tre anni è impegnato a rilanciare Deutsche bank. Gli obiettivo ESG, tra l’altro, sono posti al centro della strategia di rilancio di Sewing e del capo di DWS Asoka Wöhrmann che nell’assemblea generale del 9 giugno potrebbe essere costretto a rassegnare le dimissioni. Wöhrmann, stando alla stampa tedesca, avrebbe già problemi di suo per un uso scorretto dell’email aziendale.

La difesa del gruppo

La banca ieri ha chiarito in una comunicazione che «le misure prese dal pubblico ministero sono rivolte verso ignoti in rapporto alle accuse di greenwashing contro DWS. In risposta, DWS ha dichiarato che in passato ha cooperato assiduamente e in maniera estensiva con tutte le autorità e i supervisori rilevanti, e che continuerà a farlo in futuro». DWS ha ribadito ieri quanto già detto lo scorso 26 agosto: «continuiamo a sostenere quanto dichiarato precedentemente» ovvero che «respingiamo fermamente le accuse come infondate». I fattori ESG vengono chiariti in dettaglio da DWS che insiste nella bontà delle diverse classificazioni finite sotto accusa, tra ESG integrato e ESG dedicato.

Il raid di ieri è anche una dimostrazione di forza e di muscoli da parte di BaFin, impegnata sotto la guida del nuovo presidente Mark Branson a rilanciare la propria immagine dopo il crollo imprevisto del colosso dei pagamenti elettronici Wirecard. Nel caso di DWS, la Sec si è comunque mossa per prima.

Riproduzione riservata ©
  • Isabella Bufacchivicecaporedattore corrispondente dalla Germania

    Luogo: Francoforte, Germania

    Lingue parlate: inglese, francese, tedesco, spagnolo

    Argomenti: mercato dei capitali, ECB watcher, fixed income e debito, strumenti derivati, Germania

    Premi: Premio Ischia Internazionale di Giornalismo per l’analisi economica, Premio Q8 per giovani giornalisti economici

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