ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùNelle centrali di Natanz e Fordow

Iran, nuove attività nucleari in risposta a risoluzione Aiea

L'Agenzia Onu aveva criticato Theran per la mancata cooperazione rispetto alle sue inchieste seguite al ritrovamento di tracce di uranio in tre siti nucleari iraniani non dichiarati

Iran, non si fermano le proteste a Teheran

2' di lettura

L’Iran ha avviato nuove attività nucleari nelle centrali di Natanz e Fordow in risposta all’ultima risoluzione del Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l'Energia atomica dell’Onu. Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani. Il documento dell’Aiea criticava Theran per la mancata cooperazione rispetto alle inchieste avviate dall’agenzia in seguito al ritrovamento di tracce di uranio in tre siti nucleari iraniani non dichiarati.

L’Organizzazione per l’Energia atomica dell’Iran renderà noti i dettagli delle nuove attività nucleari “compatibilmente con la situazione e le necessità”, ha fatto sapere Kanani aggiungendo che l’Aiea è stata informata della situazione e i suoi ispettori erano presenti quando sono state avviate le nuove attività nucleari.

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“Ci aspettavamo che l’Aiea avrebbe evitato qualsiasi misura politica in risposta alla cooperazione costruttiva dell’Iran”, ha detto Kanani commentando il documento di censura dell’Aiea, proposto da Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania. “Le misure prese dai quattro Paesi mostrano come puntino ancora a danneggiare le attività tecniche dell’Iran e dell’Aiea attraverso il loro approccio politico”, ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica.

Proteste antiregime, nuova condanna a morte

Non si placano intanto le tensioni interne legate alle proteste contro il regime, iniziate tre mesi fa in seguito all’uccisione di Mahsa Amini, la giovane morta mentre era in custodia della polizia religiosa poiché non avrebbe indossato correttamente il velo. La Corte rivoluzionaria di Teheran ha condannato a morte un manifestante. Il “rivoltoso” è stato accusato di “aver estratto un’arma bianca con l’intenzione di uccidere e provocare terrore e privare i cittadini della loro libertà e sicurezza, sconvolgendo l’ordine della società”. Secondo i giudici di Teheran, riporta l’agenzia di stampa Mizan, il manifestante durante i disordini nella capitale avrebbe cercato, armato di coltello, di bloccare una strada e in uno scontro con la polizia ha ferito un agente.

Il 20 novembre, l’attrice iraniana Katayoun Riahi è stata invece arrestata con l'accusa di post “provocatori” sui social e di attività ugualmente provocatorie su altri media nell’ambito della stessa indagine che ha portato in carcere un’altra attrice, Hengameh Ghaziani. Lo riporta l’Irna. L’attrice, 60 anni, che è apparsa in una serie di film pluripremiati ed è anche nota per il suo lavoro di beneficenza, aveva rilasciato a settembre un’intervista alla Iran International TV con sede a Londra, un canale televisivo osteggiato dal regime, senza indossare l’hijab. Riahi si era schierata a favore del movimento di protesta che ha travolto l’Iran dalla morte di Mahsa Amini e contro l’uso obbligatorio del velo islamico.


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