“Killers of the Flower Moon”, Scorsese scava negli abissi dell'animo umano
Il film più atteso del Festival vede le interpretazioni degli straordinari Leonardo DiCaprio e Robert De Niro
di Andrea Chimento
2' di lettura
E venne il giorno del film pù atteso del Festival di Cannes 2023: è stato presentato fuori concorso “Killers of the Flower Moon”, il nuovo lungometraggio di Martin Scorsese con protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.
Tratto dall'omonimo libro-inchiesta del 2017, scritto dal giornalista americano David Grann, il film è incentrato su quanto accaduto nella contea di Osage all'inizio degli anni Venti del secolo scorso. In quell'area erano stati scoperti diversi giacimenti di petrolio e parallelamente si erano verificati una serie di omicidi, aventi come vittime alcuni cittadini facoltosi della tribù indiana di Osage. Per queste ragioni l'FBI avviò un’indagine sui decessi sospetti.
Aperto da una sequenza che mostra un suggestivo rituale dei nativi americani, “Killers of the Flower Moon” è un film che descrive con grande attenzione e rispetto le tradizioni della tribù, regalando anche una serie di sequenze dal sapore mistico di fortissimo fascino. Scritto dal regista insieme a Eric Roth, sceneggiatore di pellicole come “Forrest Gump” e “Insider – Dietro la verità”, il film ha un copione perfettamente calibrato, ricco di tanti personaggi ben approfonditi e capace di scavare con forza all'interno degli abissi più oscuri e inquietanti dell'animo umano: è indubbio che, anche per questa ragione, “Killers of the Flower Moon” sia anche un film politico, oltre che un'importante cartolina storica su una terribile vicenda americana che non va dimenticata.
Grande ritmo e attori straordinari
La lunga durata (circa 3 ore e 30 minuti) non è affatto un problema, anzi: “Killers of the Flower Moon” è un film che vola leggero dall'inizio alla fine, di fatto senza cedimenti grazie all'ottimo montaggio di Thelma Schoonmaker e alla colonna sonora di Robbie Robertson, entrambi collaboratori fidatissimi del regista americano. Scorsese ha compiuto ottant'anni lo scorso novembre, ma rimane sempre un regista con un occhio modernissimo, come dimostrato anche dal suo meraviglioso lungometraggio precedente, “The Irishman” del 2019. Nonostante alcuni passaggi troppo didascalici nel corso della narrazione, Scorsese si conferma un maestro nel gestire una produzione tanto complessa, riuscendo a dare a tutti gli stili e i generi messi in scena (dal western al gangster) un respiro cinematografico di alto livello. È inoltre un piacere veder recitare insieme due dei più grandi attori “scorsesiani” – è la sesta collaborazione tra il regista e DiCaprio; la decima tra Scorsese e De Niro – che danno vita a un duetto straordinario: entrambi in ottima forma, i due protagonisti sono il valore aggiunto di un film di cui sentiremo ancora parlare a lungo. Da ricordare che “Killers of the Flower Moon” uscirà nei cinema il prossimo ottobre, prima di essere poi proposto in streaming su Apple TV+.
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