L’eccesso di offerta penalizza l’asta di Christie’s
Modigliani e Magritte guidano il primo Novecento. Basquiat rallenta la corsa, mentre vanno a prezzo di record i nuovi artisti afroamericani
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
6' di lettura
L'ultimo appuntamento serale a New York ad una settimana di distanza dai fuochi d'artificio della collezione Paul Allen ha concluso in tono decisamente minore una profittevole sessione di aste. Nella stessa sala di Christie's il 17 novembre i due cataloghi di oltre cento lotti in totale hanno imposto una maratona di diverse ore che ha stremato non solo i partecipanti in sala e in remoto, ma il mercato stesso, con un eccesso di offerta concentrata in un tempo ridotto.
Non si può certo parlare di insuccesso davanti ad un realizzo totale di 422 milioni di dollari e solo 7 lotti invenduti sui 104 offerti, con otto record per altrettanti artisti, ma si tratta di un calo significativo rispetto ai simili cataloghi di un anno fa. Un risultato largamente spinto da poco meno della metà dei lotti garantiti, in particolare nella prima sessione di arte del XX secolo, e con diversi lotti milionari ritirati prima dell'asta, probabilmente per mancanza di interesse da parte di potenziali compratori.
L'importanza di alcuni lotti milionari invenduti e dei realizzi dopo un solo rilancio sotto o alla stima bassa, ha sottolineato ancora una volta come questo mercato di fascia alta sia intimamente dipendente dal sistema delle garanzie, di fatto strumenti finanziari derivati che rendono estremamente problematica la valutazione dell'effettivo stato del mercato e mettono in discussione il meccanismo stesso dell'asta pubblica, in cui il successo è legato alla formazione competitiva del prezzo fra più contendenti e non un solo offerente a condizioni non note tipico, invece, delle garanzie.
Il catalogo del XX secolo
I 69 lotti battuti (tre invenduti) hanno portato complessivamente 308 milioni di dollari con le commissioni. Il catalogo a sua volta comprendeva due componenti di mercato una volta distinte: le avanguardie del ‘900 e il secondo dopoguerra, soprattutto, americano.
Le avanguardie del Novecento
La prima parte ha visto buoni realizzi per Modigliani con un caratteristico ritratto femminile di Beatrice Hastings del 1915 che sfiora la stima alta a 17,6 milioni di $ con le commissioni, mentre un secondo lavoro dell'artista parigino, un ‘Paysage dans le Midi' si ferma alla stima bassa a 4,1 milioni di $. Sempre apprezzata l'arte surrealista con tre lavori di Magritte che realizzano complessivamente 18 milioni di $ con una guache del 1952 che supera la stima alta a 3,6 milioni di $, un dipinto con una tavola enigmatica del 1963 ‘Le monde visible' fermo a 9,3 milioni, entro la stima di 7-10 milioni di $, e una composizione con la stessa tavola ma a cavallo di una enorme mela ferma alla stima bassa di 5 milioni di $. Sfiora la stima alta, invece, la maestra del Surrealismo in chiave latina Remedios Varo con ‘Creation con rayos astrales' del 1955 aggiudicata a 3,4 milioni di $. Sempre in ambito di arte al femminile, un autoritratto di Frida Kahlo porta 8,6 milioni da una stima di 7-10 milioni di $. Stupisce, invece, il risultato di una rara composizione cubista di Picasso del 1911 ‘Buffalo Bill' che avrebbe certamente meritato più di 12,4 milioni di $ (entro la stima di 10-15 milioni) per la sua rarità e valore storico, fattori evidentemente non più apprezzati a sufficienza in un mercato fondamentalmente ignorante, che apprezza invece la superficialità di nudi e moschettieri del periodo tardo pagandoli ben di più, forse perché non richiedono quel minimo di conoscenze storico-artistiche e vivacità intellettuale richiesta dal Cubismo. Ne è immediata dimostrazione il realizzo di 10,3 milioni, a metà della stima di 8-12 milioni di $, per un lavoro dello stesso Picasso del 1964, il banale ma timidamente erotico ‘Le peintre et son modele'.
Contesa, invece, fino a 4 milioni la pubblicatissima fotografia di Man Ray ‘Noire at Blanche' del 1926, che supera agilmente la stima di 1,8-2,2 milioni di $. Fra i pochi invenduti un paesaggio non tipico di Gauguin, stimato 6-8 milioni di dollari.
Il secondo dopoguerra americano
La notizia principale è la mancata vendita del lotto dalla stima più elevata di 35 milioni (a richiesta), un grande lavoro astratto di de Kooning del 1978, forse vittima dell'elevato numero di lavori offerti in precedenza, incluse tre tele provenienti dalla sua famiglia nell'asta del giorno prima da Sotheby's. Di certo col senno di poi Christie's avrebbe fatto bene a trovare una terza parte a cui ‘girare' la garanzia sul lotto, la cui mancata vendita sottrae non poca liquidità dalle commissioni generate da tutta l'asta. Passa di mano, invece, un secondo e più tardo lavoro del 1985 assai meno interessante dello stesso artista, che supera la stima bassa di 8-12 milioni solo grazie alle commissioni a 9,3 milioni. E così il lotto più caro (stesso realizzo del ritratto di Modigliani) diviene un tardissimo lavoro su carta dai toni solari del 1969 di Rothko fermo alla stima bassa di 15 milioni che diventano 17,6 milioni con le commissioni. Sempre in ambito di Espressionismo astratto ma di mano femminile, un dittico di Joan Mitchell del 1989 si ferma a 14 milioni di $, entro la stima di 10-15 milioni. Conteso oltre le stime, invece, un lavoro minimalista di Ryman del 1965 che raddoppia la stima bassa a 12,6 milioni di $.
In tono minore la rappresentanza di Pop Art, con lavori di Warhol e Lichtenstein aggiudicati sotto le stime. Continua, invece, il buon momento per Alighiero Boetti con un ‘Tutto' del 1990 conteso fino a superare la stima alta di 5,5 milioni, a 6 milioni di $ con le commissioni. Convincono anche gli altri tre artisti italiani in catalogo, con una “Natura morta” di Morandi alla stima alta di 1,5 milioni, un ‘Concetto Spaziale' su fondo nero di Fontana che sfiora 2 milioni e un ‘Achrome' di Manzoni fermo alla stima bassa di 1,8 milioni di dollari.
Arte del XXI secolo
Il successivo catalogo d'arte contemporanea realizza 114 milioni di $ con 4 lavori invenduti sui 35 rimasti dopo i ritiri. Fra gli invenduti un lavoro di On Kawara dalla stima di 4-6 milioni di $. Anche questo catalogo vede convivere due mercati distinti con dinamiche differenti: artisti già affermati da decenni, garantiti e multimilionari aggiudicati con pochi o alcun rilancio, e un gruppo di artisti ed artiste recentissimi ‘di moda' contesi fino a nuovi prezzi record. Per la prima parte spicca il risultato più elevato della serata con una tela dell'anno preferito per Basquiat, il 1982: ‘Sugar Ray Robison' ritratto del famoso pugile afroamericano, che però fallisce completamente le aspettative della stima a richiesta di 35-55 milioni, aggiudicato a 32,7 milioni di dollari. Si tratta pur sempre di quattro volte il realizzo dello stesso lavoro 15 anni fa, ma rappresenta un rallentamento notevole della parabola dell’artista afroamericano rispetto ai prezzi record degli anni passati. A confermare questo trend, un secondo lavoro di Basquiat, un anemico ‘Farina' del 1984, finisce a 7 milioni sotto la stima di 8-10 milioni anche dopo l'aggiunta delle commissioni.
Non entusiasma nemmeno il noto ‘Jim Beam train' di Jeff Koons (edizione di 3 del 1986) che fatica a superare la stima bassa di 15-20 milioni sfiorando 17 milioni, solo grazie alle commissioni. Far gli artisti e le artiste e lavori recenti si notano, invece, i prezzi record per l'artista nigeriana basata a Los Angeles Njideka Akunyii Crosby con il ritratto ‘The Beautiful one' del 2012 aggiudicato a 4,7 milioni, entro la stima di 4-6 milioni grazie alle commissioni, e per Rashid Johnson con un lavoro del 2022 ‘Surrender Painting Sunshine' a 3 milioni di dollari, donato dall'artista per una finalità caritatevole. Record anche per Noha Davis ‘Congo 7' tela figurativa del 2014 dai toni scuri come i personaggi raffigurati, contesa fino a 1,5 milioni di $ da una stima di 800mila-1,2 milioni; il pittore afroamericano deceduto giovanissimo è rappresentato dalla mega galleria David Zwirner.
Sembra proseguire anche il buon momento speculativo per la sovrastimatissima nuova stella di Gagosian, Anna Weyant, con una leziosa figura ‘Loose Screw' del 2020 che triplica la stima alta a 1,5 milioni di $.
Le aste da Christie's chiudono una settimana eccezionale per realizzi totali, grazie soprattutto alla vendita della collezione Paul Allen. Questa eccezionalità però può esser letta in entrambi i sensi: da un lato suggerisce la resilienza dell'arte nelle attuali condizioni di crisi globale, dall'altro indica il difficile compito di ripetere l'impresa in futuro. Una conferma al fatto che ogni sessione d'asta è diversa dalla precedente, perché ogni opera è un mondo a se stante che sfugge all'uniformità tanto amata dai mercati finanziari: non si nuota mai nello stesso mercato dell'arte.
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