L’eleganza dell’arte storica a Fine Arts Paris & La Biennale
Dopo il successo dell'arte contemporanea a Paris+ è il turno dell'a Biennale al Louvre nella nuova capitale dell'arte europea. Grande varietà di generi, periodi e prezzi per compratori locali ed internazionali
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
5' di lettura
La settimana 8-13 novembre il Carrousel du Louvre si trasforma in un elegante spazio espositivo per 84 gallerie focalizzate sull'arte e gli oggetti storicizzati. L'evento Fine Arts Paris & La Biennale è allo stesso tempo nuovo e antico, poiché fonde la tradizione pluridecennale della Biennale con la fiera Fine Arts unendo le forze in una nuova proposta, creando la massa critica necessaria per competere con fiere simili come Frieze Master a Londra ad ottobre e Tefaf Maastricht a marzo.
La grande varietà di periodi, stili, materiali e culture nasce dall'accostamento di gallerie legate alla scultura e pittura europea con proposte di arti decorative e oggetti da ogni angolo del mondo, di cui molte già presenti a Parigi in permanenza.
La prevalenza francese e francofona, con ben otto gallerie brussellesi, lascia spazio a un terzo di dealer internazionali, un numero per ora ridotto che però dovrebbe incrementare nei prossimi due anni quando la fiera si trasferirà al Grand Palais, luogo per eccellenza per tutte le fiere d'arte nella capitale francese.
La varietà di periodi e materiali si riflette anche in termini di posizionamento economico delle opere sul mercato: la maggior parte dei lavori proposti ha richieste sotto la soglia psicologica dei centomila euro, con rare puntate verso il milione di euro, mentre non mancano opere che si portano a casa con meno di 10mila euro, in particolare disegni e multipli. Questo posizionamento riflette le capacità dei compratori, ma anche la relativa economicità delle opere di questo segmento del mercato dell'arte rispetto ai prezzi proibitivi del moderno e contemporaneo; in ogni caso i prezzi indicati vanno letti come indicazioni di massima richiesta dalla galleria, senza considerare costi aggiuntivi come tasse e trasporti e allo stesso tempo eventuali prezzi finali legati a trattative private. Difficile riassumere tale varietà in uno spazio ragionevole che impone scelte personali.
Le gallerie italiane
Sebbene fra gli stand si parli molto italiano e le opere d'arte con legami al Belpaese si trovino in moltissimi espositori a livello globale, le gallerie con base principale in Italia sono ancora un'avanguardia ristretta ma ben rappresentativa. La giovane galleria fiorentina di Enrico Frascione presenta una serie di dipinti figurativi italiani e francesi con prezzi fra i 30-100mila € e disegni sotto i 30mila €, oltre ad un raro disco quattrocentesco commemorativo di una nascita nobiliare, dalla richiesta sotto il mezzo milione di euro; faceva bella mostra di se anche una scultura inusuale in legno di un boxer futurista degli anni '30, già presentata anche alla Biennale di Firenze a settembre, in cerca di un compratore dalla richiesta di 80mila €. Basate a Roma e Londra, le gallerie W. Apolloni e Laocoon Gallery uniscono nella loro offerta l'arte antica tipica del Grand Tour con l'arte italiana del primo Novecento. Diverse le vedute di artisti stranieri che fecero dell'Italia loro casa come Gaspar van Wittel, tradotto in Vanvitelli, presente con una coppia di drammatiche scene di naufragio ambientate in porti italiani (prezzo richiesto attorno a 120mila euro per la coppia), due grandi acquarelli di Franz Kaisermann raffiguranti le cascate di Tivoli e delle Marmore a 36mila €. Non comune la presenza di due ritratti di figlie di Giacomo Balla, diverse per soggetto e stile esecutivo, il primo un lavoro su carta di Giacomo raffigurante «Luce» nel 1925 (richiesta 25mila €) cui si affianca un autoritratto di Elica Balla del 1943 a 12mila €, anche se sarebbe un peccato dividere questa coppia.
Anche la romana Galleria dei Coronari propone il tema della bellezza paesaggistica italiana con una parete di vedute di Roma su carta di Victor Jean Nicolle prezzate attorno ai 20mila €, cui si accompagnano una tela architettonica di Panini e un drammatico Martirio caravaggista con prezzi a trattativa nell'ordine dei 200mila €. Ma il vero protagonista dello stand è la ricostruzione di una stanza cinese con le sue pareti illustrate che fanno da sfondo a tutte le altre opere proposte. Forte presenza di scultura religiosa invece per Chiale Fine Art, fra cui spicca un crocefisso policromo in condizioni conservative eccellenti di fattura fiorentina attorno al 1520 di Santi Buglioni (richiesta attorno a 140mila €).
Forte la presenza di scultura in particolare medievale, con gallerie specializzate come Sismann, ma l'oggetto più particolare è probabilmente una testina di Luca Della Robbia in bronzo dorato del 1430 proposta da Édouard Ambroselli a 480mila € che durante l'inaugurazione ha attirato l'attenzione anche del gallerista e collezionista inglese Daniel Katz.
Pittura moderna e il Novecento
In ossequio alla logica del cross collecting, tipica delle fiere attuali interessate a soddisfare un pubblico sempre più in cerca di novità, è forte la presenza di gallerie che operano nell'ambito dell'arte moderna e, in qualche caso, persino contemporanea. Come logico molte propongono i nomi noti dell'informale francese, come la parigina Galerie Beres, in cui fa bella mostra anche un meno ovvio piccolo ed inusuale oggetto di Pablo Picasso, una scatola per fiammiferi scelta come supporto per la figura di un Clown della fine degli anni '30, offerta a 240mila €. Sempre in questo ambito, la Galerie Seine 55 propone un lavoro di Paul Klee del 1928 a 250mila €, prezzo identico per una grande tela astratta di Serge Poliakoff del 1963.
Arti non occidentali
Una menzione particolare va all'inclusione di diverse gallerie che propongono arte ed oggetti provenienti da culture non occidentali. Il premio per lo stand più spettacolare va infatti alla galleria Steinitz che ricostruisce l'interno di una stanza cinese, un'esperienza immersiva che valorizza le opere proposte. Come si potrebbe aspettarci da Parigi, che insieme a Bruxelles condivide il primato delle gallerie che si occupano di culture primitive e tribali dall'Africa all'Alaska, dal Pacifico al Sudamerica, la fiera include diversi operatori del settore, con lavori spesso abbordabili in termini di prezzi nelle decine di miglia di euro. Fra gli oggetti più curiosi e cari, nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro, spicca un pendente di guerriero Maori in pietra verde, oggetto del XIX secolo proposto dalla Galerie Flak.
Libri ed incisioni
Significativa la presenza di dealer focalizzati sulla carta come supporto per libri ed opere d'arte. La londinese Daniel Crouch propone grandi mappe a tema geografico e zodiacale con richieste milionarie, ma il pezzo più spettacolare ed unico rimane un grande Astrolabio del 1455 proveniente dal Chiostro di San Zeno a Verona con una richiesta di 1,5 milioni di euro. A condividere lo stand del dealer inglese la francese Librairie Clavreuil con un'ampia offerta di Libri di artisti fra cui spicca la copia unica di Sonia Delaunay del libro “Calligrammes” di Apollinaire del 1918, in vendita a 350mila €. La tedesca Rumbler specializzata in incisioni antiche propone opere di Duhrer e Schongauer nelle decine di migliaia di euro, nonché un autoritratto di Rembrandt da un richiesta di 340mila €. Una menzione particolare per i prezzi approcciabili proposti dalla galleria Lancz, con numerosi disegni che partivano da una fotografatissima parete di disegni di gattini prezzati sotto i 3mila euro.
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