L’embargo cinese sulla sabbia non fermerà i chips di Taiwan
Dall’isola arrivano oltre il 90% dei microprocessori più sofisticati, quelli per smartphone e pc. Ma il silicio di grado elettronico non si ricava da qualunque tipo di sabbia. E per questa materia prima Taiwan oggi dipende poco da Pechino
di Sissi Bellomo
3' di lettura
C’è indubbiamente un legame tra sabbia e microchip. Ma la tormentata filiera dei semiconduttori non dovrebbe soffrire troppo per la “vendetta” cinese contro Taiwan. In primo luogo perché c’è sabbia e sabbia: non tutta si presta all’estrazione di silicio di grado elettronico, che dev’essere praticamente privo di impurità (è ammessa solo una parte su 100 milioni). E in secondo luogo perché l’isola – che rifornisce il mondo di oltre il 90% dei chips più sofisticati, come quelli impiegati negli smartphone...
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