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L’inflazione presenta il conto anche nei prezzi delle telecomunicazioni

Azioni coordinate tra le funzioni Acquisti e Ict permettono di contrastare in modo efficace i rischi legati all’aumento dei costi

di Celso Costantini *

(REUTERS)

3' di lettura

Per oltre vent’anni i prezzi dei servizi di telecomunicazioni per le aziende sono stati in costante diminuzione e progressivamente nei contratti sono scomparse le clausole di salvaguardia dall’aumento unilaterale dei prezzi. Per le aziende medio-grandi, ancor più che le piccole aziende e i privati dotati di singole linee, un cambiamento di fornitore per evitare un aumento tariffario è quasi impensabile data l’ampiezza numerica di una fornitura che necessariamente deve essere omogenea, almeno per le tre grandi classi di servizi (rete dati, rete mobile, telefonia), per evitare il proliferare di costi nella gestione tecnica ed amministrativa.

La vampata dell’inflazione nel 2022 rischia però di estendersi anche ai contratti aziendali e non pochi segnali dal mercato devono mettere in allarme chi oggi si mette a negoziare una fornitura della categoria. I margini dei carrier sono sempre più compressi e le riorganizzazioni (vedi la notizia del taglio del 20% della forza lavoro in Vodafone Italia) non sembrano più sufficienti a compensare il costante calo dei ricavi generato dalle normative tariffarie di settore (anche l’Europa ci ha pensato azzerando nell’arco di poco più di un decennio i proventi del roaming) e dalla crescita della competizione su un terreno sempre più considerato alla stregua di commodity.

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Nel giugno dello scorso anno, in Italia, WindTre ha manifestato formalmente all’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) la richiesta di rendere automatici eventuali aumenti, legando i prezzi all’inflazione. Da fine anno tutti i nuovi contratti di rete fissa e di rete mobile WIndTre contengono una nuova clausola sull’adeguamento dei prezzi in base all’inflazione, che permetterà all’operatore a partire da Gennaio 2024 di aumentare i prezzi ai clienti su base IPC, senza neppure concedere il diritto di recesso.

Proprio in questi giorni la stessa AGCOM sta valutando un adeguamento dei listini “wholesale” relativi alle linee rame con un aumento del 9% per le linee solo rame e fino al 23% per le linee fibra misto rame (FTTC): dopo anni di revisione di questi listini a ribasso con percentuali superiori all’inflazione l’inversione di tendenza sembra ormai inevitabile e potrebbe presto propagarsi ai contratti aziendali.

Come operare in questo scenario una prassi di Sourcing che riduca il rischio di un aumento dei costi di contrati pluriennali? Non esiste una ricetta unica ma vi sono vari fattori che possono aiutare a rispondere in modo tattico a quelle che ai tempi della SIP si chiamavano “manovre tariffarie”:

- Sul versante delle reti dati è ormai prevalente il modello di costruzione della rete privata aziendale su una infrastruttura sottostante (cosiddetta underlay) che può essere composta da connettività Internet acquisita da operatori anche diversi e ciò rende possibile la sostituibilità del fornitore in tempi anche brevi.

- Nella fornitura di servizi di rete mobile è caduto il tabù dell’unico fornitore che permette di avere le chiamate aziendali a costo zero … ormai conta praticamente solo la quantità di traffico dati gestibile ad un determinato prezzo e avere almeno due fornitori di SIM ed un fornitore di terminali terzo per il parco aziendale sono pratiche abbastanza diffuse.

- Per i servizi di fonia aziendali ormai le linee tradizionali (analogiche e ISDN) attestate sulle singole sedi dell’azienda hanno lasciato posto a una interconnessione IP centralizzata (c.s. SIP trunking) che permette di mappare tutte le numerazioni geografiche su un paio di collegamenti dati principali che possono essere standardizzati e sostituiti con una relativa facilità.

L’uso di queste leve in modo coordinato con l’IT aziendale può ancora permettere di ridurre la spesa per servizi di telecomunicazioni o quanto meno essere attrezzati e pronti per contrastare con una buona strategia di Sourcing i rischi dell’inflazione che può far capolino anche nei contratti aziendali.

* Category Specialist TLC&ICT NIUMA

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