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La proposta MiCaR: sfida normativa per lo sviluppo del mercato Crypto

La proposta di regolamentazione focalizzata sul mercato dei crypto-asset: la Markets in Crypto-assets Regulation

di Valeria Portale*

(Syda Productions / AGF)

4' di lettura

Cryptoasset, cryptovalute, token sono ormai parole entrate nel gergo comune nel mondo finanziario, ma non solo. Siamo nel mezzo di una profonda rivoluzione dei mercati finanziari spinta dall'evoluzione normativa e dall'avvento di nuove tecnologie, prime tra tutte le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger. In particolare, nell'ambito del pacchetto di proposte legislative presentate nel settembre 2020 dalla Commissione Europea, il digital finance package, è presente una proposta di regolamentazione focalizzata sul mercato dei crypto-asset: la Markets in Crypto-assets Regulation, spesso chiamata anche con gli acronimi MiCaR o MiCa.
La proposta definisce i crypto-asset come “rappresentazioni digitali di valore o diritti che possono essere trasferiti e conservati elettronicamente, utilizzando la tecnologia distributed ledger o tecnologie simili”.
Il MiCaR si applica quindi a tutte le crypto-attività, identificandone e definendo tre categorie. Innanzitutto, gli Utility tokens, la cui funzione principale è quella di fornire l'accesso a un’applicazione, un servizio digitale o una risorsa disponibile su una DLT. Poi gli Asset-referenced tokens, concepiti come mezzo di pagamento che mirano a mantenere un valore stabile con riferimento a diverse valute fiat esistenti, a materie prime, altri crypto-asset o a un paniere di tali attività. E gli E-money tokens, anch'essi strumenti di pagamento, il cui valore viene mantenuto stabile rispetto a una sola valuta a corso legale.
Tale regolamento volutamente non si applica alle cryptovalute (ad esempio Bitcoin, Ether e tutte le AltCoin presenti sul mercato, che le banche centrali ad oggi non riconoscono come delle vere e proprie monete), ma si applica invece a tutti i token che si muovono su piattaforme di tipo Distributed ledger Technologies.

Perché è stata fatta una proposta di regolamento in ambito crypto-asset?

La proposta di regolamento si pone l'obiettivo di colmare il vuoto normativo presente in questo mercato, risolvendo la frammentazione esistente a livello legislativo. Infatti, anche se alcuni Paesi all'interno del continente europeo si sono già mossi con iniziative locali (come ad esempio Svizzera, Malta o Gibilterra), la mancanza di una uniformità europea nella direttiva limita evidentemente le possibilità di crescita di un mercato che si sta sviluppando molto velocemente e in cui ad oggi svolgono un ruolo fondamentale alcune società private che non hanno sedi in Europa.Tutte le principali stablecoin (token che rientrano all'interno della categoria asset-referenced e che sono solitamente collegati al dollaro) sono infatti emesse e gestite da aziende private che, nonostante gli sforzi normativi intrapresi dai governi negli ultimi anni, si muovono spesso in zone grigie. All’inizio di quest’anno Tether, il soggetto emittente della stablecoin USDT che capitalizza oltre 70 miliardi di dollari, è stato sottoposto a un pesante esame da parte delle autorità di regolamentazione negli Stati Uniti e nell’UE dopo aver rivelato che circa la metà delle sue riserve erano costituite da “commercial papers” non meglio specificati. A settembre, la SEC americana ha inoltre citato in giudizio Circle, emittente della stablecoin USDC (che di miliardi ne vale 33), nell'ambito di un’indagine in corso.Le capitalizzazioni di mercato delle stablecoin non sono gli unici numeri che testimoniano il fermento del settore. Attualmente esistono oltre mille criptovalute “native” di piattaforme Blockchain e Distributed Ledger, il cui valore di mercato ha superato i 2 trilioni di dollari. Mentre il numero di token sul mercato - ovvero crypto-asset costruiti su piattaforme esistenti - sfiora quota 6 mila, in costante aumento durante tutto il 2021 (a gennaio erano la metà).

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Guardando all'insieme delle criptovalute e dei token, il valore del mercato crypto nel suo complesso ha superato i 2.700 miliardi di dollari, in crescita del 550% da inizio anno. Buona parte di questo valore è catturato da Bitcoin ed Ethereum, che rappresentano rispettivamente il 45% e il 19% del totale capitalizzato.

grafico 2

Di fronte a un mercato di tali dimensioni e con una crescita così forte, è evidente la necessità di un quadro normativo chiaro che ne accompagni lo sviluppo.

I possibili impatti e i limiti del regolamento MiCa

La certezza normativa e un framework comune a livello europeo potranno creare un ambiente ideale per favorire l'innovazione in ambito crypto-asset e porteranno più incumbent a valutare con attenzione questo settore. La proposta MiCaR va proprio in questa direzione, introducendo inoltre obblighi normativi che richiedono agli attori di ottenere determinate autorizzazioni per operare sul mercato europeo sia nel mercato primario (per emissione dei token) sia nel mercato secondario (per lo scambio di token tra i wallet). Il quadro proposto non imporrebbe solamente degli obblighi, ma semplificherebbe anche drasticamente l’espansione delle imprese cripto europee: una volta ottenuta l'autorizzazione in uno stato membro dell’UE, il MiCa ne permetterebbe il riconoscimento negli altri Paesi.

La proposta non è comunque esente da limiti. Sono in molti ad osservare come il MiCa sia molto focalizzato sul mercato delle stablecoin e non affronti adeguatamente altri settori, che pur stanno diventando centrali nello sviluppo dell'industria (si pensi alla DeFi, la finanza decentralizzata, o al recente trend degli NFT). Inoltre, se è vero che la sicurezza giuridica attirerà probabilmente gli investimenti istituzionali, un’eccessiva regolamentazione potrebbe soffocare l’innovazione di startup e piccoli imprenditori.

La regolamentazione, per quanto necessaria, si muove quindi su un terreno delicato. Come spesso accade, le esigenze di tutelare degli investitori e di favorire l'innovazione sono difficili da conciliare. La strada è ancora lunga, ma il MiCaR prospetta una possibile direzione con un primo, deciso passo.Il tema sarò l'oggetto del secondo seminario gratuito organizzato da Consob e dall'Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, durante il quale verranno in particolare approfondite le principali implicazioni per il mercato primario e secondario. Come le banche affronteranno questa innovazione? Le startup lavoreranno su un terreno di competizione o di cooperazione con gli attori di pagamento tradizionali? Ad oggi alcune banche italiane come Banca Generali e Banca Sella collaborano con le startup come Conio per offrire ai propri investitori di entrare in questo mondo, dall'altra parte giovani startup, come Young Platform si stanno posizionando come alternative alle banche più tradizionali. Durante il seminario si discuterà con giuristi e attori del mercato per capire cosa aspettarci per il futuro.

*Direttore dell'Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano

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