microsatelliti

La rete che cattura dati nello spazio

Leaf Space tra monitoraggio Covid e banda larga

di Chiara Bussi

Una delle antenne di Leaf Space. La scale up lombarda, nata nel 2014, ha creato una “rete di ascolto” che utilizza i microsatelliti per catturare dallo spazio dati utili a terra.

2' di lettura

Una rete di ascolto che utilizza i microsatelliti per “catturare” dallo spazio dati utili a terra, anche per i comandi da remoto grazie all’internet delle cose.

Una nicchia di mercato in espansione, dove sono attivi solo un centinaio di operatori nel mondo. Tra questi c’è Leaf Space, nata nel 2014 a Lomazzo in provincia di Como, da un’idea di tre ingegneri del Politecnico di Milano, Jonata Puglia, Michele Messina e Giovanni Pandolfi. «L’internazionalizzazione – spiega Puglia che ricopre il ruolo di Ceo – è nel nostro Dna. Oggi abbiamo un’infrastruttura di comunicazione satellitare distribuita a livello globale, con cinque antenne installate. Il nostro servizio è utilizzato da quindici clienti, operatori satellitari con sede in Europa, Usa, Australia e Giappone». I dipendenti sono 25, con un’età media di 30 anni.

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Un settore ad alto tasso di tecnologia richiede continui investimenti. Lo scorso giugno, grazie a un round da 3 milioni di euro con Whysol Investments come capofila, Leaf Space ha portato a 7 milioni di euro la disponibilità finanziaria per lo sviluppo dei propri servizi. Il tesoretto verrà utilizzato per ampliare ulteriormente la rete già attiva, con nuovi siti in Nord America, Azzorre, zona equatoriale ed emisfero australe.

L’accesso semplificato allo spazio diventa strategico anche in tempi di Covid. Tanto che a metà novembre la scale up lombarda, in tandem con la piacentina H&S, è stata selezionata dall’Esa, l’Agenzia spaziale europea, per l’uso della telemedicina via satellite per il monitoraggio domiciliare dei pazienti affetti da coronavirus. «Stiamo sviluppando il progetto-pilota – spiega Puglia - con una soluzione che permette di monitorare pazienti potenzialmente ubicati in ogni angolo del pianeta, dove i sistemi tradizionali di telecomunicazione terrestre non arrivano o faticano ad arrivare».

A luglio, grazie a un accordo con la società aerospaziale gallese Smallspark Space Systems, Leaf Space ha aggiunto un nuovo tassello nel proprio percorso di crescita. L’obiettivo della partnership è diventare il principale contraente per i servizi a OneWeb, costellazione di 650 satelliti da luglio di proprietà del Governo di Londra, che fornirà servizi internet satellitare a banda larga in tutto il mondo a costi contenuti.

Una nuova frontiera su cui si stanno muovendo anche colossi come Amazon e Space X di Elon Musk. «Anche noi – conclude il Ceo di Leaf Space – vogliamo cogliere questa opportunità che consentirà di connettere al web zone più remote della terra e Paesi in via di sviluppo a costi più contenuti rispetto alle infrastrutture terrestri».

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