La Ue sperimenta sulla blockchain
Le voci del terzo seminario Consob-PoliMi dedicato alla Tokenization
di Pierangelo Soldavini
2' di lettura
Il mondo dei digital asset non è solo fatto di criptovalute, non fungible token, valute digitali. C'è un universo di applicazioni dalle potenzialità dirompenti basate sulle tecnologia a registro distribuito che si stanno affacciando al mondo della finanza, ma che è oggi frenato dalle incertezze regolamentari e applicative. Per questo l'Unione europea ha deciso di imboccare una strada altrettanto innovativa, inserendo all'interno del “Digital package” il progetto di un regolamento che permette di adattare le regole alle nuove tecnologie: “disapplicare” le norme convenzionali, in via temporanea e sperimentale.
È il progetto di un “Pilot regime” nell'alveo della Mifid, che è stato al centro del terzo webinar organizzato da Consob e Politecnico di Milano in un percorso di formazione e di conoscenza delle caratteristiche e delle opportunità del nuovo mondo dei digital asset. Un regime sperimentale che tenga conto delle caratteristiche di strumenti basati su tecnologie come la blockchain, che per loro natura spingono nel senso della decentralizzazione e che quindi hanno conseguenze anche sui mercati: in particolare aprendo a nuovi attori e utenti che possono accedere direttamente al mercato e alla prospettiva di un'inedita confluenza tra trading e post trading. Insomma, uno scenario innovativo ma che riparte da vecchi nodi dei mercati finanziari come l'interoperabilità, l'efficienza nella formazione del prezzo, l'informazione.
Così come la garanzia di liquidità dei mercati nel post trading. Il regime transitorio sta prendendo forma proprio in queste settimane: avrà una durata massima di sei anni, dovrebbe entrare in vigore tra fine 2022 e inizio 2023. La sua applicazione è stata ampliata a diversi soggetti nell'ambito del trading, del settlement e di quella zona ibrida aperta dalle tecnologie Dlt tra trading e post trading e a strumenti che comprendono azioni, obbligazioni, titoli di Stato ed Etf.
D'altra parte ci sono già esempi di applicazioni di tecnologie a registri distribuiti in ambito finanziario. Fnality ha messo a punto un sistema di pagamento basato su blockchain aperta a tutti i soggetti che punta al network wholesale globale con risparmi stimati in 8 miliardi di dollari l'anno, mentre Sg Forge, società che si occupa di digital asset per Société Générale, ha già utilizzato blockchain pubbliche come quella di Ethereum per l'emissione di un bond Bei per il quale ha strutturato anche il mercato secondario, del tutto decentralizzato. Che si tratti di una rivoluzione o meno per i mercati finanziari non è detto: di certo è un cambio di paradigma. Ora il regime normativo sperimentale Ue garantisce la possibilità di realizzare le potenzialità promesse. La palla passa al mercato: le condizioni per giocare la partita nell'arena competitiva globale ci sono.
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