Le imprese: «Non solo ambiente, più impegno sulla sostenibilità sociale»
Dal benessere sui luoghi di lavoro alla disuguaglianza di genere, le aziende dichiarano di voler impegnarsi di più, secondo l’Osservatorio di Sodalitas
di A.Mac.
I punti chiave
3' di lettura
Sostenibilità uguale ambiente. Per anni questa è stata l’equivalenza prevalente. Oggi però stanno maturando una diversa consapevolezza, come da tempo sottolinea Fondazione Sodalitas. La crescita della povertà e l’aumento delle diseguaglianze impongono un maggior impegno sociale. Dal miglioramento della qualità del lavoro/il benessere dei dipendenti in azienda sino alla riduzione dei divari ( di generazione, di genere...), le aziende vogliono fare di più. È quanto emerge dai risultati del 1° Osservatorio sulla Sostenibilità Sociale d'impresa, di Fondazione Sodalitas.
Dai divari al benessere: le sfide aperte
Secondo l’indagine le imprese sono chiamate ad agire su un duplice fronte: interno (i dipendenti) ed esterno (la comunità di appartenenza). In particolare dalle imprese ci si attende un impegno rivolto a:
o Migliorare la qualità del lavoro/il benessere dei dipendenti in azienda
o Migliorare la qualità della vita delle comunità dove l'impresa opera
o Promuovere politiche attive per i giovani per valorizzarli e motivarli
o Ridurre le diseguaglianze (sociali, geografiche/territoriali, di generazione, di
genere…)
o Difendere i diritti umani e sociali tramite un'attenta gestione della catena di
fornitura.
Cruciale il tema della misurazione
Questa prima edizione dell'Osservatorio è stata condotta con metodologia qualitativa
ovvero tramite interviste personali ad un ristretto ma qualificato campione di soggetti
esperti. Sono stati intervistati 16 opinion leader/accademici, 10 membri di Csr Europe; 12 Csr Manager di imprese “best in class” scelte da Sodalitas in quanto ritenute eccellenti sotto il profilo dell'impegno in sostenibilità ambientale e sociale. È stata inoltre effettuata l'analisi di 16 Bilanci di Sostenibilità al fine di rilevare gli ambiti e le modalità di impegno sociale da parte delle imprese.
Le imprese intervistate si mostrano pienamente consapevoli della rilevanza della sfida che le attende e orientate a un impegno autentico, non di facciata. Decisivo per quanto riguarda la sostenibilità sociale d'impresa è risultato il tema della misurazione dell'impatto delle iniziative messe in atto. A differenza dell'impegno ambientale che dispone di indicatori numerici (riduzione delle emissioni, risparmio energetico, risparmio idrico…) l'impegno sociale viene oggi quasi sempre “narrato”in modo qualitativo ovvero senza l'utilizzo di Kpi's numerici. Questo rende problematica la misurazione dei progressi nel tempo e il confronto tra realtà differenti. E rende anche più facile e meno verificabile il rischio di social washing.
Quale ritorno economico?
Un freno all'impegno in sostenibilità sociale da parte delle imprese è costituito dalla maggiore difficoltà a valutarne il ritorno economico e questo fa sì che – a differenza dell'impegno ambientale che può generare tangibili risparmi (di acqua, di energia, di materie prime…) e goodwill da parte dei consumatori – venga spesso considerato un costo piuttosto che un investimento. In verità – suggeriscono gli esperti - è dimostrato il nesso tra benessere in azienda e produttività: le imprese leader sul piano sociale sono più redditizie e riescono più facilmente ad attrarre e trattenere i giovani talenti più qualificati. Inoltre un buon radicamento territoriale è fattore competitivo in quanto generatore di buona
reputazione e buone relazioni a livello locale e non solo.
Più coinvolgimento delle Pmi
«L'attuale livello di impegno da parte delle aziende è giudicato in crescita ma complessivamente insufficiente», si legge nel report. In particolare vi sarebbero ancora ampi scarti tra quanto viene dichiarato e quanto viene effettivamente realizzato. In generale è considerato maggiore l'impegno da parte delle grandi imprese - che possono investire più risorse e permettersi persone dedicate - ma in prospettiva viene considerato essenziale il coinvolgimento delle Pmi che in Italia costituiscono la larga maggioranza (e come più volte dichiarato dal presidente di Sodalitas Alberto Pirelli).
Cosa fare?
Dall’indagine infine appare opportuna una gestione più co-ordinata delle iniziative in ambito sociale in termini di responsabilità di gestione - oggi frammentata fra diversi centri di decisione aziendale - e un maggiore investimento in comunicazione al fine di dare visibilità e valorizzare le iniziative attuate.Il benessere delle persone appare come il possibile valore-guida unificante in grado di connettere l'impegno interno e l'impegno esterno dell'impresa e il volontariato d'impresa la pratica virtuosa in grado di generare benessere sia per i dipendenti che per la comunità di appartenenza. Infine alle imprese è attribuito il compito – oggi scarsamente praticato – di una comunicazione volta non solo a comunicare le cose buone fatte ma anche orientata a creare una diffusa cultura della sostenibilità e a promuovere comportamenti responsabili da parte dei cittadini-consumatori nei propri ambiti di vita e di consumo.
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