Le tecnologie Toyota sfidano il deserto nel mitico rally Dakar
Gazoo Racing, la scuderia della casa giapponese, ha schierato un veicolo speciale che sfrutta soluzioni mutuate dalle vetture di serie
di Giulia Paganoni
3' di lettura
Dakar, il rally raid più impegnativo al mondo nasconde interessanti caratteristiche che noi siamo andati a scoprire ad Ha’il, in Arabia Saudita, con il team Toyota Gazoo Racing che ci ha mostrato quante tecnologie delle auto di serie sono presenti sui “mostri” a quattro ruote che partecipano alla manifestazione.
L’edizione 2023 della leggendaria è iniziata il 31 dicembre con il prologo a Sea Camp e arrivo il 15 gennaio a Dammam dopo 14 stage, un giorno di riposo (il 9 gennaio) e oltre 8.500 chilometri percorsi transitando nel deserto del Quarto Vuoto, la più ampia distesa sabbiosa al mondo.
Una gara impegnativa ed estenuante per i mezzi, i meccanici ed equipaggi ma che al suo interno ha un qualcosa di magico che fa dimenticare la fatica. Quasi ogni giorno i meccanici devono montare e smontare l’attrezzatura del service park per seguire la carovana e prestare assistenza nel bivacco. Quest’ultimo è una città viaggiante che al suo interno ha tutto: dai vari service dei team alla tenda catering fino a camper e tende dove i membri dei team possono riposare qualche ora (di solito davvero poche) durante la notte.
Toyota ha voluto sfruttare al meglio le tecnologie già presenti nella sua gamma con, ovviamente, una pletora di modifiche e rinforzi per la guida nel deserto. Infatti, Toyota Gr Dkr Hilux T1+ ha una struttura in telaio tubolare in stile pick-up che deriva da quella del Toyota Hilux Double Cab Pick-up. La presenza viene enfatizzata da cerchi da 17 pollici coperti da pneumatici tassellati Bf Goodrich da 37 pollici dal costo unitario di circa 650 euro. Da segnalare che gli equipaggi che mirano alla vittoria utilizzano dai 4 ai 6 pneumatici al giorno, cifra da moltiplicare per le 14 tappe.
Le dimensioni sono generose con una lunghezza di 4.810 mm, una larghezza di 2.300 mm, un interasse di 3.140 mm e un’altezza totale di 1.890 mm. Il veicolo monta un motore denominato V35A di derivazione stradale (quello già visto su Land Cruiser 300). Si tratta infatti di un propulsore benzina biturbo da 266 kW (361 cv) e con una coppia massima di 620 Nm. Questo V6 da 3,5 litri è abbinato a una trasmissione Sadev a sei marce sequenziale. Toyota, regina dell’ibrido, ha schierato un powertrain non elettrificato. una scelta diametralmente opposta a quella di Audi.Tutta la struttura subisce forti sollecitazioni meccaniche e contraccolpi, pertanto è indispensabile che il veicolo sia dotato di sospensioni idonee: all’anteriore Toyota monta uno schema a doppio braccio trasversale con escursione a 350 mm mentre al posteriore sono a doppia forcella con escursione a 350 mm.
Tutte le caratteristiche del veicolo devono essere conformi alle normative della FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) che da questa stagione sono state perfezionate per bilanciare le prestazioni tra i veicoli di Classe T1+ (con i quali gareggia Toyota) e le loro controparti nella Classe T1U (quelli schierati da Audi). L’obiettivo principale delle regole aggiornate è quello di ridurre le differenze in campo, rendendo la concorrenza ancora più dura. Ad esempio, entrambe le vetture di Classe T1+ e T1U sono state modificate al fine di ridure di 30 kW la potenza di picco del loro powertrain. Le curve di potenza sono state regolate per rendere il cambiamento proporzionale mentre la compensazione dell’altitudine per le auto T1+ turbo è stata rimossa.
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