SBAGLIANDO SI IMPARA

Lo strumento manageriale della risata spiegato con 5 consigli pratici

Stimolare correttamente la chimica del nostro cervello è associata a un aumento della motivazione e della produttività

di Eva Campi *

(AFP)

3' di lettura

Lo abbiamo detto ormai tante volte, forse troppe. Le videoconferenze esistono da 20 anni, ma prima dell’emergenza pandemica l’idea di incontrare i colleghi in remoto non ci piaceva affatto. Anzi, tale opzione ci faceva immediatamente accelerare ogni possibile procedura per organizzare un incontro in presenza. Oggi, nel 2022, ormai di routine per alcuni settori lavorativi, gli incontri si svolgono per il 100% in modalità remota. Questo ci porta ad un problema per il quale la tecnologia non può dare una risposta, cioè il fatto che noi esseri umani non siamo evoluti socialmente, psicologicamente e neurologicamente ad un punto tale da sopportare, senza conseguenze, così tanta solitudine.

Molto del nostro benessere e, di conseguenza, anche ciò che ci rende produttivi ed efficaci, è un presupposto della prossimità fisica. Un esempio? La risata. Secondo le ricerche, in media le persone ridono 18 volte al giorno e il 97% di quelle volte lo fanno insieme agli altri. Pensiamoci. Qual è l’ultima volta che in cui avete fatto un pensiero divertente da soli e vi ha fatto ridere a crepapelle? (non sono ammesse le risate scaturite guardando la tv!).

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Adesso riflettiamo un po’ più profondamente. Ogni volta che ridete insieme a degli amici, è per qualcosa di buffo? Potrà sorprenderci, ma l’80% dei motivi per i quali le persone ridono non è qualcosa di divertente. Quindi perché le persone ridono? Ebbene, perché gli altri ridono. Nello stesso modo per cui se qualcuno sbadiglia, anche noi lo faremo. La maggior parte delle persone non riesce a smettere di ridere se gli altri attorno a loro ridono. È il motivo per cui negli show e serie televisive vengono pre-registrate delle tracce audio con delle risate.

Ridere non è soltanto una risposta comportamentale. Quando ridiamo il nostro cervello, più precisamente la ghiandola pituitaria, rilascia nel sangue endorfine, le quali interagiscono con i recettori oppioidi cerebrali e alleviano non solo la sofferenza, ma stimolano la sensazione di benessere. In più, durante la risata, viene rilasciata anche dopamina, una vera bomba di euforia che stimola l’attenzione e la motivazione, riduce l’ansia e aumenta il senso di adeguatezza e di “potercela fare”. La risata, quindi, è associata con un aumento della motivazione e della produttività quando ci impegniamo nel lavoro.

Questo ci fa ritornare all'incipit di questo articolo, relativo alla situazione odierna. L’isolamento forzato prima e le condizioni di lavoro più solitarie poi, stanno riducendo la possibilità di beneficiare di tutti i vantaggi della risata. Non solo. Quando ci sentiamo stressati, pressati e in pericolo, il nostro corpo rilascia un eccesso di cortisolo che provoca fatica, difficoltà nella concentrazione, irritabilità, mal di testa e pressione alta.

Cosa possiamo fare come manager e leader per mitigare questi effetti? Certamente molti di voi non avrebbero mai pensato che parte del proprio lavoro potesse essere, un giorno, quello di influenzare positivamente il fisico e la chimica del cervello dei vostri collaboratori! Ma, con tutto quello che ci è capitato, è proprio questo che può fare la differenza per navigare in uno scenario ancora incerto: ridurre lo stress anche aumentando il sorriso e la risata. Non attraverso un corso di stand up comedy, state tranquilli. Ma con cinque piccoli accorgimenti:.

1) Rallentate: molti pensano che nel virtuale occorra rendere le interazioni il più veloci ed efficienti possibile. Se gli scambi avvengono per la stragrande maggioranza delle volte in remoto, connettersi emotivamente con i nostri colleghi e collaboratori è ancora più importante. Ma occorre concedersi il giusto tempo, anche per maturare una bella risata collettiva.

2) Far lavorare i video e le telecamere: sfruttare ogni canale è determinante per ingaggiarsi, per comprendere anche la sottile ironia di alcune situazioni. Quindi pretendiamo che tutti abbiano a disposizione la telecamera e che la tengano accesa.

3) Sorridete e parlate con un volume importante: la voce cattura l’attenzione e il sorriso è contagioso. Tendenzialmente, i componenti di un team guardano e fanno attenzione al capo, al leader, a chi conduce in quel momento; se quindi lo fate voi, lo faranno anche gli altri e il beneficio sarà per tutti.

4) Date l’esempio: iniziate sdrammatizzando, cogliete la potente forza dell’umorismo; preparate la presentazione, ad esempio, con un momento leggero, ma non superficiale. Farete in modo che questa modalità venga adottata anche da altri.

5) Sentitevi in vena: settatevi su questo umore, concedetevi quei cinque minuti per attivare anche la chimica del vostro cervello. Saper cogliere l’ironia e il paradosso delle situazioni che ci circondano è una grande risorsa esistenziale. Va da sé che questo occuparsi del sorriso degli altri, sarà altresì fondamentale quando si rientrerà in ufficio con regolarità. L’ingaggio e il superamento dell’inerzia post-emergenza passeranno anche da lì. Come ha detto Papa Francesco, “Il senso dell'umorismo è una medicina”.

* Partner di Newton Spa


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