caccia al tesoro

Mercedes 500E, una macchina straordinaria: ma cercate la Limited del 1994

Meno di 500 esemplari con cerchi da 17” con disegno a stella, abitacolo con rivestimenti bicolore in pelle e Alcantara e rifiniture in legno scuro

di Vittorio Falzoni Gallerani

(Daimler AG)

3' di lettura

La Mercedes 500 E che gli affezionati del Marchio incontrano al Salone di Francoforte è per loro una novità assoluta; i precedenti, autorevolissimi, di berline muscolose con la stella a tre punte sul cofano sono, di fatto, un’altra cosa e chi voleva allora prestazioni sportive a quattro porte in salsa Mercedes doveva per forza rivolgersi alla AMG oppure ad altri valenti preparatori quali Brabus o König.

Sia la 300 SEL 6.3 sia la 450 SEL 6.9 non possono, infatti, essere assimilate a questa debuttante poiché, già nel loro nome, marcano le differenze: innanzitutto la S di Sonderklasse esclude a priori qualsiasi velleità sportiva per queste vere e proprie auto di rappresentanza; ruolo ribadito, per chiudere il cerchio, dalla L finale che dichiara il loro passo allungato rispetto alla berlina standard.

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Non così la nuova 500 E per quanto, si badi bene, in quella fase la E finale non significa ancora la meno imponente Executiveklasse, ma, molto più banalmente, Einspritz e cioè la tradizionale sottolineatura Mercedes dell’alimentazione ad iniezione del motore. Essa è comunque una diretta concorrente della BMW M5 che, in assenza di seri competitori, stava monopolizzando un mercato molto remunerativo e di grande impatto sull’immagine del Marchio; molto sportiva nell’assetto, con un motore da 3,5 litri tiratissimo, tanto da sfiorare i 100 CV/litro di potenza specifica e cambio manuale, offriva sensazioni di guida quasi da supercar.

Diverso l’approccio della Casa di Stoccarda Sindelfingen che opta per trapiantare sulla sua berlina media W124, diretta concorrente della BMW Serie 5, il motore da cinque litri e 326 CV che aveva debuttato sulla appena nata 500 SL della serie R129; ulteriormente perfezionato ai fini della dolcezza di marcia e accoppiato esclusivamente alla trasmissione automatica di Casa a quattro rapporti, potrebbe sembrare destinato a muovere una delle solite potenti limousine Mercedes come quelle citate all’inizio.

Questa volta, però, non è così; di una 300 E, la 500 conserva solo le sembianze, e neanche del tutto visti i parafanghi allargati per ospitare gli esclusivi cerchi da 16” che, non tutti lo sanno, sono i primi con quel design a otto fori che caratterizzerà molte Mercedes per anni.

Sotto è tutto pensato per dare all’auto il carattere di una super gran turismo cui le quattro porte sono poco più di un incidente commerciale; per fare questo, complice anche la vicinanza topografica, la Mercedes si affida al Centro Studi della Porsche di Weissach: luogo dove le menti orientate alla qualità di guida non scarseggiano e dove, quasi per intero, verrà assemblata la 500 E: un purosangue da 280 km/h, autolimitati a 250, 6 secondi nello 0-100 km/h e doti stradali di primo ordine.

Il risultato quindi è una macchina che, qualora non si desideri proprio tentare di battere il record al Nürburgring oppure stupire tutti al proprio arrivo, è praticamente priva di difetti, portatrice come è, tra le altre cose, della inimitabile qualità Mercedes di quel periodo.

Particolarmente accattivante l’esclusivo abitacolo, con quattro poltrone anatomiche individuali rivestite in pelle e separate da una elegante console in legno a tutta lunghezza, e completa è la dotazione di accessori con climatizzatore automatico, tergifari, ABS e antislittamento ASR di serie: un altro indice del carattere esuberante sì ma non intimidatorio di questa macchina.

A fine 1992 su tutta la serie W124, come detto, cambia il significato della E che viene spostata davanti ai numeri nella sigla del modello; nell’occasione un riuscito restyling cambia forma alla calandra che perde la spessa cornice cromata e sposta la stella dalla stessa al cofano motore; la E 500 non fa eccezione e si avvia in questa veste alla dignitosa conclusione della sua carriera che avverrà nel 1995 dopo poco più di diecimila esemplari prodotti, dei quali solo 217 venduti in Italia.

Nel 1994, sorpendentemente per questa macchina già così personalizzata e a fine produzione, viene proposta una serie speciale molto interessante denominata Limited; immediatamente distinguibile per i cerchi da 17” con disegno a stella, presenta l’abitacolo con rivestimenti bicolore in pelle e Alcantara e rifiniture in legno scuro; tirata in meno di cinquecento esemplari, uno di essi è esposto in permanenza presso il Museo Porsche a Stoccarda Zuffenhausen.

Ricercata dai collezionisti più attenti, non comporta un esborso molto maggiore delle sorelle e, qualora se ne trovasse una, è senz’altro l’acquisto raccomandabile; siamo nei dintorni dei cinquantamila Euro per un'esemplare ottimo e non oberato di chilometri come spesso accade per queste auto. In ogni caso, se proprio non ci si imbatte in una macchina così sfruttata, nessuna è da scartare; anche se, è giusto sottolinearlo, per molto tempo e fino a pochissimi anni fa le 500 E/E 500 si sono potute comperare per circa la metà ed è stato in quel periodo che i più lungimiranti se la sono accaparrata.

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