Micromezzi elettrici, niente più sanzioni per chi circola fuori dagli spazi previsti dai Comuni
Sparito il comma contro la circolazione fuori dalle aree scelte dai Comuni
di Maurizio Caprino
2' di lettura
Doveva essere la tanto attesa e annunciata stretta sull’utilizzo dei monopattini. Invece il pacchetto “sicurezza” inserito nel Dl Infrastrutture in sede di conversione in legge ha fatto sparire anche le sanzioni (di 100 euro) per chi utilizza i mezzi elettrici di micromobilità alternativi ai monopattini (segway, monowheel e hoverboard) fuori dalle aree delimitate dai Comuni o utilizza mezzi non in regola con le caratteristiche di legge. Un altro allentamento inspiegabile, oltre a quelli già emersi sui monopattini: abolizione del divieto di circolazione fuori città e dimezzamento delle sanzioni (si veda Il Sole 24 Ore del 5 novembre).
Per inquadrare le questioni, va ricordato che fino al 4 giugno 2019 sia i monopattini sia gli altri micromezzi elettrici erano inutilizzabili su qualsiasi area pubblica. Quel giorno, il Dm Infrastrutture attuativo della legalizzazione sperimentale contenuta nella legge 145/2018 (comma 102) aveva dettato la prima regolamentazione, permettendo di circolare in ambito urbano, nelle sole zone (aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili e strade con limite di velocità fino a 30 km/h) indicate dai Comuni con segnaletica. La legge di Bilancio 2020 (160/2019) aveva poi cambiato il regime dei monopattini, equiparandoli alle bici, ma senza consentire la circolazione fuori dei centri abitati (se non su piste e percorsi ciclabili). In sede di conversione del “milleproroghe” Dl 162/2020 erano arrivate ulteriori modifiche e precisazioni.
Il risultato è nei commi da 75 a 75-septies della legge 160/2019, che la scorsa settimana sono stati sostituiti integralmente dalla versione convertita del Dl 121/2021, con aggiunte di ulteriori commi (ora si arriva a un totale di 24, cioè fino al 75-vicies ter). Una sostituzione complessa, che ha richiesto giorni di osservazione, fino a quando l’ufficio studi Asaps ha scoperto prima che è stata liberalizzata la circolazione dei monopattini fuori città e ora che sono sparite le sanzioni per gli altri micromezzi: erano contenute nel precedente comma 75-quinquies, il cui testo non si ritrova in nessuno dei commi risultanti dopo le modifiche.
Di fronte a ciò, il ministero delle Infrastrutture resta in silenzio, mentre fonti parlamentari e delle aziende di sharing del settore parlano genericamente della necessità di chiarimenti. Ma, di fronte a leggi che cancellano divieti e sanzioni, pare difficile rimediare con circolari, senza quindi cambiare con un’altra legge le norme appena approvate.
Negli stessi giorni, una delle aziende, la Helbiz, ha presentato un accordo con la nuova compagnia aerea di bandiera, Ita, per far prenotare i monopattini assieme ai voli. Si spera che lo sharing, se previsto pure in aeroporto, lo sia solo nei pochi scali ubicati in città o collegati all’area urbana con piste ciclabili.
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