ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùNuovo corso del brand

Moschino, Jeremy Scott lascia dopo 10 anni

Il designer americano, direttore creativo del brand dall’ottobre 2013, sarà sostituito da un team interno a partire da aprile 2023. Il Gruppo Aeffe cambia passo nello sviluppo del marchio

di Marta Casadei

(EPA)

3' di lettura

Detersivi spray, panini (e divise) di McDonald’s, orsacchiotti di peluches, Barbie e molto altro. Dopo un decennio di “follie” nel solco dell’identità giocosa che Moschino ha sempre avuto, Jeremy Scott ha lasciato la direzione creativa del marchio che fa capo al gruppo Aeffe. La notizia è arrivata oggi con una nota:  «Aeffe, società del lusso, quotata al segmento Euronext Star Milan del mercato Euronext Milan di Borsa Italiana rende noto che, nell’ambito del nuovo corso della controllata Moschino, Jeremy Scott lascia il ruolo di direttore creativo, che ricopriva dall’ottobre 2013».

Da aprile il testimone a un team interno

Da aprile la direzione creativa del marchio sarà affidata a un team interno all’azienda. La rottura tra il designer americano e il marchio del gruppo romagnolo - cui fanno capo anche Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini - sarebbe arrivata alla vigilia della scadenza del contratto di Scott e segna un cambio di passo nel percorso di sviluppo del brand. «Sono fortunato ad aver avuto l’opportunità di lavorare con una forza creativa quale è Jeremy Scott - ha detto Massimo Ferretti, presidente esecutivo del brand - . Voglio ringraziarlo per il suo impegno decennale nei confronti della maison Moschino e per aver lanciato una visione distintiva e gioiosa che sarà per sempre parte della storia di Moschino». «Questi 10 anni in Moschino sono stati una fantastica celebrazione di creatività e immaginazione. Sono davvero orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle» ha affermato il designer, originario di Kansas city.

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Da Franco Moschino a Jeremy Scott: 40 anni del brand

Il marchio fu fondato da Franco Moschino, enfant terrible della moda italiana, nel 1983 ed è sempre stato l’emblema di una moda ironica e surreale, pensata addirittura per irridere gli eccessi dello stesso fashion system. «Il concetto di Moschino consiste nel lasciare la più totale libertà di scelta a coloro che desiderano vestirsi. Le impostazioni sono bandite», diceva il fondatore. Il designer morì nel 1994 lasciando le redini creative dell’azienda alla sua collaboratrice più fidata, Rossella Jardini. Nell’autunno 1999 la cessione al gruppo Ferretti - che già produceva le collezioni Moschino da anni - e lo sviluppo internazionale del brand con la prima linea, le linee Moschino Cheap&Chic (poi scomparsa) e Moschino Jeans che tra il 2008 e il 2009 si trasforma in Love Moschino.

La collezione Moschino per la PE 2023

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Chi è Jeremy Scott, “The People’s designer”

Jeremy Scott da Kansas City arriva in Moschino nel 2013 con all’attivo una linea personale di successo (che poi verrà prodotta da Aeffe in licenza per un periodo e infine messa in standby). Come Franco Moschino prima di lui, porta in passerella l’irriverenza e l’ironia, unite a un alto tasso di fantasia, tra pop e sartorialità made in Italy. E porta a Milano - dove solitamente l’azienda sfila con le collezione donna, al netto di incursioni loasangeline (dove vive Jeremy Scott) e uno show evento a Roma, mentre per l’uomo sceglie per alcuni anni Londra - grandi star americane come Katy Perry (che Jeremy Scott ha vestito anche per la performance al Superbowl, nel 2015), Rihanna e Rita Ora. Nel 2016 un documentario ne racconta la parabola americana - da una piccola città del Texas al “tetto del mondo” della moda - e lo definisce “The People’s designer”.

Il Gruppo Aeffe chiude il 2022 con 352 milioni di ricavi

Il gruppo di San Giovanni in Marignano (Rn) ha chiuso il 2022 con ricavi a pari a 352 milioni di euro, in salita dell’8,4% a cambi correnti ( e del 7,7% a cambi costanti) rispetto ai 325 milioni del 2021 ed Ebitda pari a 36 milioni di euro (10,1% dei ricavi) rispetto ai 35 milioni del 2021(+ 0,6%). Ha segnato però perdite per 9 milioni di euro e aumentato l’indebitamento finanziario. Tra i progetti di cui il presidente esecutivo Massimo Ferretti si è detto soddisfatto c’è quello della «finalizzazione del progetto di distribuzione diretta di Moschino in Cina» che ha portato all’apertura di 23 boutique retail.


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