Nei meandri di Siena, a tu per tu con Ambrogio Lorenzetti
Nuovi punti di vista su due imperdibili tappe in città, il Museo Archeologico e la Sala dei Nove al Museo Civico, dove si possono ammirare mai da così vicino gli affreschi trecenteschi
di Luca Bergamin
I punti chiave
4' di lettura
I bimbi senesi insegnano ai loro coetanei inglesi a spingere avanti i barberi, le biglie delle contrade, condividendo con loro i ciaccini, le morbide focacce, sotto le arcate gotiche ogivali della millenaria Fontebranda. Sembra una scena antica, eppure si rinnova in questa primavera di grandi, antiche novità per Siena, che si appresta a rivivere, dopo due infiniti anni di rinuncia, la magia e la passione del suo palio, in programma il 2 luglio e il 16 agosto prossimi.
Se all'Accademia Musicale Chigiana, ospitata in quel duecentesco Palazzo Chigi Saracini dalle cui finestre, quando era formato dalla sola torre edificata dalla famiglia Marescotti, fu annunciata al popolo la vittoria della battaglia di Montaperti, i concerti continuano ad affascinare, gli americani hanno ripreso la loro relazione di amore con Piazza del Campo: consumano l'aperitivo al Bar del Palio, prenotano la propria camera con vista sullo spazio pubblico a forma di conchiglia più famoso del mondo garantita dal soggiorno a Palazzo Giorgi e al Palazzetto Rosso (le sue stanze ospitano anche mostre temporanee), così come nella charmant Torre di Roccabruna.
Dall'Osteria Le Logge alla Bottiglieria Salefino per il cibo di qualità
Il cibo a Siena è una questione di stile e insieme di gusto, che coinvolge tutti i sensi: ecco, dunque, il piacere di mangiare i piatti della tradizione in una scenografia avvolgente come alla Compagnia dei Vinattieri e alla Bottigliera Salefino, o in quella antica farmacia che era l'Osteria Le Logge, che si accompagna al desiderio di consumare piatti ruspanti all'aria aperta, sotto i contrafforti che sembrano archi, al riparo di volte materne quali all'Osteria Il Grattacielo. Ci si può poi perdere nei vicoli stretti o irsuti, sbucare sulla Piazza del Mercato, dinnanzi alla Basilica di San Francesco, sotto i Bastioni della Fortezza medicea, per poi entrare dentro questa Cittadella cinquecentesca dove i bambini rincorrono un pallone e gli adulti leggono al sole.
Da lì si può compiere una passeggiata romantica sino a Porta Fontegiusta e Porta Camollia, avventurarsi al Passeggio della Lizza, dove alla fine del ‘500 si svolgevano i tornei equestri, farsi nuovamente ingarbugliare nella matassa di vicoli del centro storico, sbrogliando la questione della posizione dal Fornaio il Magnifico dove, assaggiando ricciarelli, pan co' Santi, addentando il mitico panforte alle mandorle dolci intere, al cedro e scorze di arance candite, ostie di amido, miele e spezie, si viene edotti sulla tradizione della panificazione.
Con Casanova, Galilei e Freud a spasso per la città
Da sempre attrazione irresistibile per uomini di lettere e di scienze - Galileo Galilei osservava le stelle dal Palazzo delle Papesse, a Sigmund Freud appariva in sogno Porta Romana dopo la sua visita del 1897, mentre Giacomo Casanova non ebbe la sua solita fortuna amorosa con la marchesa che abitava Palazzo Chigi Zondadari -, Siena riserva infinite bellezze artistiche: il suo Museo Archeologico ha da poco riaperto nei meandri di quel Complesso di Santa Maria della Scala che sorge sulla collina della Cattedrale con almeno sette livelli architettonici (gli affreschi del Pellegrinaio permettono di essere traslati dentro la quotidianità della Siena del XIV secolo, le conturbanti statue di Acca Larenzia e della Rea Silvia di Jacopo della Quercia, destinate come gli altri rilievi originali alla Fonte Gaia di Piazza del Campo, non mancano mai di ammaliare). Percorrendo le sue vene di tufo e arenaria si scoprono sarcofagi, steli funerarie, manufatti di oreficeria, monete: è la medesima, archeologica emozione che si prova attraversando il percorso sotterraneo dei Bottini, le gallerie sotterranee dell'acquedotto medievale caratterizzate da scultoree incrostazioni di arenaria.
Duccio, Simone, Jacopo e il Sodoma sono gli inseparabili compagni
Tornati in superficie, si nutre il desiderio addirittura più forte di rientrare nella Pinacoteca Nazionale per sentirsi assediati dalle pitture trecentesche, dai capolavori di Duccio di Buoninsegna e Simone Martini, dalle magistrali opere del Pinturicchio e del Beccafumi, così come si è avvinti dal fascino della Deposizione dalla Croce e dal Cristo alla Colonna del Sodoma. Se la Porta del Cielo, il mirabolante percorso sui tetti della Cattedrale, non cessa di ammaliare, chi è avido di prospettive architettoniche e anche spirituali, davvero uniche sulla sommità della fabbrica religiosa più importante di Siena, ora ha a disposizione anche il progetto dei Cantieri dell'Arte, che consta anche della visita alla Collezione delle Tavolette di Biccherna, ovvero le copertine dei registri di amministrazione della più importante ed antica magistratura finanziaria del Comune di Siena, all'Archivio di Stato.
La nuova tappa ha come protagonista Ambrogio Lorenzetti, che dà appuntamento al Museo Civico di Siena: il benvenuto è come sempre appannaggio di Simone Martini e della sua sfarzosa Maestà nella Sala del Consiglio o del Mappamondo, la sublime Vergine assisa sul trono accompagnata dalla sua corte di celestiali figure, mentre Domenico Beccafumi esalta la manierista Sala del Concistoro, e in quella del Risorgimento vi è l'apoteosi del re Vittorio Emanuele II. Adesso, però, l'attenzione è tutta per la Sala dei Nove, alla quale Ambrogio Lorenzetti affidò la sua concezione dell'Allegoria ed effetti del Buono e Cattivo Governo: l'impalcatura, posta ad appena due metri e mezzo di altezza dal suolo, consente in estrema sicurezza e a gruppi ristretti di poter vedere da vicino i vizi e le virtù che le due contrapposte forme di amministrazione civica possono suscitare sulla popolazione e il paesaggio.
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