Nei supermercati crescono vini doc e spumanti. Calano i «grandi formati»
Iri Infoscan per Vinitaly: nel 202 il vino a denominazione d'origine è cresciuto dell'1,8% a volume e del % a valore contro una media del +2,1% a valore e -2,2% a volume. Ai priimi posti Chianti, Lambrusco, Montepulciano d'Abruzzo
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Molte conferme e qualche sorpresa e soprattutto un forte consolidamento del vino a denominazione d’origine rispetto a una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 hanno caratterizzato le vendite di vino nel 2021 sugli scaffali della distribuzione moderna. È quanto è emerso dall’anticipazione resa nota oggi della ricerca di Iri Infoscan per Vinitaly che verrà presentata integralmente il prossimo 11 aprile nel corso del Salone dedicato al vino a Veronafiere.
Il mercato del vino nella distribuzione moderna nel 2021 ha fatto registrare trend positivi: il vino a denominazione d'origine è cresciuto dell'1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro (Docg, Doc, Igt, bottiglia 0,75).
L'intero mercato del vino sugli scaffali della Gdo vale 700 milioni di litri per un valore di 2 miliardi e 269 milioni di euro (che arriva a 3 miliardi di euro comprendendo anche gli spumanti).Nel complesso il vino ha registrato una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 (bottiglioni, brik, plastica, bag in box, e altro) che ha influenzato il dato generale: +2,1% a valore, -2,2% a volume.
Notevole la performance degli spumanti che sono invece aumentati sia in volume (+17,9%) che in valore (+20%). I dati di Iri per Vinitaly stilano anche una classifica dei vini più venduti nella grande distribuzione che vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d'Abruzzo, con ogni tipologia che vende tra i 10 e i 15 milioni di litri. All'intero delle tre etichette storicamente più vendute nella grande distribuzione nel corso del 2021 si è registrata una flessione del Lambrusco (-6,7% a volume e –5,7% a valore) e una positiva performance spunto del Chianti (+3,7% a volume e +5,4% a valore).
Inarrestabile la crescita del Vermentino (che va avanti già da qualche anno) e che nel 2021 ha visto il vino bianco tirrenico (è prodotto prevalentemente in Sardegna sulla costa toscana e in Liguria) piazzarsi al 5° posto tra i vini più venduti con una crescita del 21,9% a volume e del 25,5% a valore.
Bene anche il pugliese Primitivo aumentato in volume del 5,2% e dell'11,0 a valore, l'emiliano Pignoletto (+5,6% a volume e +2,6% a valore), e il veneto Valpolicella (che compresa la tipologia Ripasso è cresciuto rispettivamente del 15,9% a volume e del 16,9% a valore.
Le classifiche messe a punto di Iri per Vinitaly registrano anche i vini “emergenti” quelli cioè che hanno registrato nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume. Una classifica che vede sul podio il Lugana (il bianco prodotto sulle sponde venete e lombarde del lago di Garda) con aumento del 34% e l’Amarone (Veneto) del 32%. Buona la performance del Nebbiolo (Piemonte/Lombardia) con +22%, della Ribolla (Friuli Venezia Giulia) con +19%, del Sagrantino (Umbria) +16%, e del Brunello di Montalcino (Toscana) +13%.
Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume: il primo posto va al Moscato, che cresce del 29%; non cessa di aumentare il Prosecco con +22% ; il Fragolino spunta un buon +16%; il Muller Thurgau il 15%, l'Asti il 14%; il Brachetto il 12%.
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