Netflix arriva a 5 milioni di utenti «low cost»
Tra cambi di abbonamenti e clienti nuovi, prende piede la nuova tariffa con pubblicità
di Marco Valsania
I punti chiave
2' di lettura
Netflix dà nuove prove di leadership nello streaming, almeno agli occhi di Wall Street. Il titolo del gruppo guidato dai co-Ceo Ted Sarandos e Greg Peters ha guadagnato oltre il 10% sull’onda dei dati sul decollo del nuovo servizio a basso costo e con pubblicità: a sei mesi dal debutto volto a rilanciare la crescita, ha indicato di aver superato i cinque milioni di utenti mensili attivi su scala globale. E ha aggiunto che un quarto dei nuovi abbonati sceglie l’opzione meno cara. «I segnali sono promettenti», ha affermato Peters. Da inizio anno in Borsa Netflix è in rialzo di oltre il 26%.
Modello contestato
L’annuncio è avvenuto nel corso del primo evento del gruppo parte dei cosiddetti «Upfronts», una settimana durante la quale i colossi Usa dello spettacolo presentano ai pubblicitari a New York la prossima stagione di programmi. Un appuntamento, però, oggi al centro di controversie: gli eventi dei gruppi di spettacolo e media, come i loro Studios di produzione, sono nel mirino di picchetti sindacali per lo sciopero degli sceneggiatori sul rinnovo del contratto di lavoro. Al centro proprio la denuncia del cosiddetto modello-Netflix oggi diffuso tra tutti gli streamers, accusato di tagliare drasticamente compensi e garanzie di impiego. Tra le richieste, che i sindacati stimano costino meno di 500 milioni su investimenti aziendali complessivi annuali in content per decine di miliardi, anche restrizioni nel ricorso all'intelligenza artificiale. Agitazioni simili potrebbero presto essere proclamate delle union di registi e attori.
Le cifre
Nel clima di proteste, Netflix, ha svolto ugualmente il proprio Upfront ma in modalità virtuale. Anche le statistiche, in realtà, hanno tuttavia suscitato dibattito: gli utenti mensili attivi del suo servizio Basic with Ads - prezzo 6,99 dollari al mese, metà circa dell’opzione tradizionale - non rappresentano solo nuovi abbonati, bensì anche più utenti con il medesimo abbonamento. Alcuni analisti hanno stimato che i veri nuovi abbonati potrebbero essere tra i 2 e i 3 milioni. L’azienda ha tuttavia anche riaffermato l’obiettivo di generare nei prossimi anni ben il 10% delle entrate grazie alle inserzioni, circa 3 miliardi. Ha aggiunto che il 70% degli abbonati al servizio con pubblicità hanno tra i 18 e i 49 anni, la fascia più ricercata dagli inserzionisti, e che la loro età mediana è di 34 anni. Abbastanza per infiammare Wall Street.
La concorrenza
Netflix sta difendendo la sua posizione di leadership nello streaming dalla crescente concorrenza grazie a un totale di 232,5 milioni di abbonati globali. L’anno scorso aveva però sofferto sintomi di ristagno che l’apertura alla pubblicità, in passato considerata anatema, intende affrontare. Nell’ultimo trimestre ha riportato un aumento di 1,75 milioni negli abbonati e ha in corso una campagna per ridurre la condivisione delle password o imporre un costo aggiuntivo per chi la desiderasse.
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