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Nomad a St. Moritz: molte vendite e molta mondanità

L’appuntamento riflette sulla sostenibilità attraverso progetti speciali che mettono in dialogo arte e design. Il contesto si è rivelato molto favorevole al networking

di Nicola Zanella

La stanza di Fornasetti, il tema è “una buona mano” dedicato alle carte da gioco e al sapere artigianale

4' di lettura

Nomad, la fiera itinerante dedicata ad arte e design da collezione ha fatto tappa nella sua sede invernale di St. Moritz (22-26 febbraio) e quest'anno si è accampata all'hotel Grace La Marna St Moritz progettato dall'architetto Nicolaus Hartmann a inizio ‘900, un 5 stelle che inaugurerà quest'estate e che è ancora in fase di restauro. È stato il ruvido ma accogliente contraltare ad una proposta incentrata sulla raffinatezza, seppur declinata in modo molto eclettico. La creatura di Nicolas Bellavance-Lecompte e Giorgio Pace è giunta alla sua settima edizione tra le Alpi svizzere e quest'anno ha ospitato 30 tra gallerie e special projects, quest'ultimi tematizzati dal fil-rouge della sostenibilità.

Gli highlight

Per rendere giustizia alla località che lo ospita, il tour di Nomad non può che cominciare dal dipinto più costoso presente in fiera. Un'opera di piccole dimensioni (quassù ci sono più problemi di spazio che di prezzo) “head”, di Francis Bacon raffigurante una testa stilizzata “alla sua maniera” è in vendita da Larkin Erdmann di Zurigo a 4,5 milioni di franchi svizzeri, il gallerista si dice molto fiducioso di una sua vendita a collezionisti incontrati in fiera, con ben tre che sono fortemente interessati a quest'opera museale.

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Uno dei progetti più riusciti e culturalmente rilevanti è quello di Fornasetti, il tema portante sono le carte da gioco: per l'occasione alcune litografie originali di Piero Fornasetti escono dall'archivio e acquistano nuova vita diventando parte integrante di mobili in radica realizzati da mani sapienti, il titolo del progetto è infatti “una buona mano” doppio riferimento alla fortuna delle carte e al saper-fare artigianale. Di questa serie spiccano un trumeau di radica da 60.000 euro, e un paravento da 50.000 euro, il prezzo di una piccola scatola porta oggetti è, invece, di 3.000 euro. Giusto per rimanere in tema di icone, negli anni '50 un paravento con lo stesso tema era stato realizzato da Fornasetti per Frank Sinatra.

Nomad tra arte e design a St. Moritz

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A puntellare i corridoi e gli spazi comuni i poco noti arazzi di Alexander Calder, dal titolo “Balloons” e dalle decorazioni geometriche, realizzati in juta in edizione di 100, hanno trovato compratori fin dai primi giorni, con prezzi intorno ai 75.000 euro variabili come le dimensioni, a portarli in fiera The Gallery of Everything da Londra.

Altro nome emblematico è Rolf Sachs che a Nomad propone una presentazione tematizzata: Alpine Suite, in omaggio alle alpi svizzere, l'artista che spazia tra arte e design e ha come sua mission quella di creare opere emozionali a prescindere dalla funzione che avranno: una seduta a forma di slitta, un rastrello riconvertito ad attaccapanni, una fotografia poetica che ritrae l'orma di uno scarpone sulla neve, il tocco montanaro-surrealista è stato molto apprezzato, prezzi da 4.000 a 80.000 euro.

Non solo grandi nomi, ma anche designer e artisti di ricerca che propongono lavori originali ma dalla fruibilità domestica. I coloratissimi candelabri a forma di carciofi in ceramica creati da Lola Montes Schnabel in un omaggio alla Sicilia e presentati da Nilufar, 3.600 euro per il candelabro singolo, super instagrammati i vasi a forma di testa di hugh Findeltar presentato da The Spaceless Gallery, con tanto di fiori a fare da capigliatura punk, i prezzi dai 25.000 ai 55.000 euro hanno ottenuto un forte riscontro di vendite.
Sempre in vetro di murano ma riciclato le lampade di Christian Pellizzari (12.000-30.000 euro) che riflettono su come la natura si adatti al cambiamento climatico, le sue opere a forma di palma nello stand di Brun Fine Art in una St Moritz incredibilmente mite sono un monito potente.

La contemporaneità

Sul fronte dell'arte contemporanea spicca lo show di Yves Scherer alla galleria norvegese Golsa, con una riflessione per l'ossessione dei nostri tempi per la celebrità e le celebrità: protagonista assoluta è scultura in acciaio che ritrae Johnny Depp e Kate Moss a grandezza quasi naturale sdraiati insieme, tra i 15.000 euro e i 32.000 euro i prezzi richiesti.

Definire Nomad una fiera è piuttosto limitante, la sua eterogeneità la rende più una piattaforma dove arte design ma anche la moda dialogano, tanto il target di riferimento è sempre lo stesso, così tra i progetti speciali ce n'è uno a firma Gucci, “Artists in Flux” dove le opere dei già citati Yves Scherer e Lola Montes Schnabel e l'affascinante tappeto dell'artista nepalese Tsherin Sherpa sono messi a confronto in una mostra multidisciplinare, il progetto è ovviamente itinerante e presto una tappa toccherà anche Milano.
Per chi non è stato testimone diretto della Milano da bere, l'opening di Nomad è stata un'ottima macchina del tempo. Il capoluogo lombardo di nuovo rampantissimo, ha invaso in gran numero St Moritz con il suo strascico di pellicce, bollicine a profusione (Franciacorta il wine partner di questa edizione, per rimarcare la forte presenza del Made in Italy di qualità) e cognomi evocativi che si aggirano nelle stanze dell'hotel: Berlusconi (Barbara), Gucci (Allegra) e Trussardi (Beatrice), ma anche Francesca Ruffini e molti nomi internazionali tra i quali Eugene Niarchos. Numerosi anche gli architetti e i designer in visita. Il weekend di Nomad è coinciso con un altro evento che ha attirato a St Moritz moltissimi high spender, The ICE, uno dei più importanti raduni per le auto storiche. Tutto ciò ha contribuito alla gioia dei galleristi con moltissime vendite fin dall'opening, la maggior parte verso residenti e seconde case della zona, insomma vendite a chilometro zero in pieno rispetto del tema caratterizzante di quest'anno, la sostenibilità!

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