Novartis verso lo scorporo e la quotazione della divisione farmaci generici
L’operazione potrebbe valere 25 miliardi di dollari per il gruppo svizzero, che in Borsa ha una capitalizzazione di circa 200 miliardi di dollari
di Monica D'Ascenzo
2' di lettura
Novartis AG studia lo spin-off della sua unità di farmaci generici e un’eventuale quotazione. D’altra parte la cessione ad un fondo di buyout in questo momento sembra più complicata da realizzare e il colosso farmaceutico svizzero sta valutando, quindi, una quotazione separata del business Sandoz. Un’operazione che potrebbe avere il valore di 25 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Bloomberg. Ad oggi il gruppo Novartis ha un valore di Borsa complessivo di circa 200 miliardi di dollari.
Che ci fosse in programma qualche mossa strategica sulla divisione era noto da mesi. La stessa Novartis in ottobre aveva reso noto che stava iniziando una revisione strategica di Sandoz per massimizzarne il valore per gli azionisti. La notizia ha attirato l’interesse iniziale di un certo numero di private equity che però hanno ridimensionato quello che avrebbe potuto essere classificato come una delle più grandi acquisizioni di sempre.
Blackstone e Carlyle Group avevano preso in considerazione una potenziale offerta congiunta per Sandoz, secondo quanto riportato da Bloomberg News all’inizio di quest’anno, ma anche Advent International, Hellman & Friedman e KKR & Co. stavano studiando l’operazione. Al momento, però, c’è solo un niente di fatto e Novartis ha fatto sapere che novità arriveranno entro fine anno.
Le mosse delle case farmaceutiche
Certo è che rispetto allo scorso autunno il contesto politico ed economico è andato peggiorando con l’aumento dell’inflazione (stimata ora in Eurozona all’8,6%), la guerra in Ucraina e la volatilità dei mercati azionari (si è chiuso il peggior semestre dagli anni ’70 con un calo dei principali mercati del 20%) frenano lle banche nel finanziare importanti acquisizioni. La stretta sul fronte del credito hanno gelato operazioni per oltre 25 miliardi di dollari in Europa comprese acquisizioni importanti come la vendita di 5 miliardi di sterline da parte di Walgreens Boots Alliance della catena di farmacie nel Regno Unito.
I movimenti nel settore farmaceutico, per altro, non si fermano qui. La casa farmaceutica britannica GSK sta procedendo allo scorporo della divisione di consumer health, come già fatto negli utlimi anni da as Merck, Sanofi, Pfizer e GlaxoSmithKline, per concentrarsi sulle attività ha maggior profitto. L’operazione, che avverrà il prossimo 18 luglio, sarà la più grande quotazione alla Borsa di Londra dell’ultimo decennio. Anche in questo caso i fondi di private equity avevano valutato l’acquisizione, ma poi il gruppo aveva optato per la quotazione all’Lse.
Ora la sfida per l’amministratore delegato di Novartis, Vas Narasimhan, è quella di capire che strada perseguire dopo lo scorporo di Sandoz. La società svizzera stima che le entrate della sua unità di farmaci generici continueranno a diminuire negli Stati Uniti durante tutto l’esercizio in corso. Non solo per questo, però, Novartis questa settimana ha annunciato un piano di tagli fino a 8.000 posti di lavoro nell’ambito della strategia di riduzione dei costi di almeno 1 miliardo di dollari entro il 2024.
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