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Nonostante la delicata fase internazionale che si sta attraversando, i dati sulla demografia d’impresa del primo trimestre del 2022 tratti dal Registro Imprese - l’archivio statistico delle Camere di commercio che contiene tutte le principali informazioni sul sistema imprenditoriale del paese - evidenziano la vitalità delle regioni del Nord-Est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) nell’avvio di nuovi progetti imprenditoriali. Il tasso di natalità, che misura quante imprese nascono in un periodo rispetto a quelle presenti all’inizio dello stesso, raggiunge nell’area l’1,78%, superiore al valore medio nazionale (1,68%). In particolare, il Trentino-Alto Adige è la seconda regione italiana per tasso di natalità (1,91%), preceduta solo dalla Lombardia (1,92%), ma si collocano nella parte alta della graduatoria anche Veneto e Friuli-Venezia Giulia (quinto e settimo posto, rispettivamente con l’1,75% e l’1,72%). A livello provinciale, spiccano Trieste, Trento, Venezia e Bolzano, che si collocano rispettivamente al 2°, 8°, 12° e 20° posto delle province italiane per tasso di natalità imprenditoriale. Tuttavia, delle 12.271 iscrizioni di impresa nei primi tre mesi del 2022 (di cui 8.411 nel Veneto), solo il 24,5% nasce come società di capitale, valore ben distante dalla media nazionale (31,2%). Un dato significativo, visto che la scelta di costituire una società di capitale, tipologia di azienda più solida e strutturata, lascia presupporre, in generale, una maggiore maturità imprenditoriale, perché frutto di scelte aziendali più consapevoli e meditate. Guardando la classifica provinciale per incidenza delle società di capitali sul totale delle nuove iscritte, le uniche province che riescono a posizionarsi nella prima metà della graduatoria sono Trieste, Padova e Verona.
Con specifica attenzione all’imprenditoria femminile, considerata la forte specializzazione nel settore manifatturiero dell’area, appare quasi inevitabile un più contenuto livello di femminilizzazione. Pertanto, non deve sorprendere più di tanto che il peso delle imprese “rosa” sul totale delle iscrizioni nel 2021 (24,7%) sia inferiore al tasso riferito all’Italia nel suo complesso (25,3%). I valori più bassi si riscontrano nelle province di Gorizia (21,1%), Bolzano (22,6%), Trieste (23,0%) e Trento (23,8%), che si collocano tutte nelle ultime 13 posizioni della graduatoria provinciale. Neanche una impresa ogni cinque delle 8.954 nuove imprese femminili nate nel 2021 sono società di capitali (19,4%) con Trentino-Alto Adige (14,5%) e Friuli-Venezia Giulia (16,9%) che sono le due regioni italiane con la minore diffusione di società di capitali fra le imprese femminili iscritte nel 2021. Va inoltre segnalato, nell’ambito delle società come sia relativamente modesta la quota di imprese interamente controllate da donne. Tutte e tre le regioni si collocano sotto la media nazionale con una incidenza complessiva del 47,2%.
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