Parlamento europeo, via libera alle norme contro la deforestazione
Le aziende potranno vendere nell’Unione solo beni il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione che attesti che il prodotto stesso non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste
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Via libera definitivo del Parlamento europeo a un regolamento che mira a combattere la deforestazione globale, imponendo alle imprese di garantire che i prodotti venduti nell’Ue non siano all’origine di deforestazione. Le aziende quindi potranno vendere nell’Unione solo beni il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione di due diligence che attesti che il prodotto stesso non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste, dopo il 31 dicembre 2020. Il testo, passato, con 552 sì, 44 contrari e 43 astenuti, deve essere ora la ratificato dal Consiglio Ue e poi potrà entrare in vigore.
Come richiesto dal Parlamento, inoltre, le imprese dovranno inoltre verificare che tali prodotti siano conformi alla legislazione pertinente del paese di produzione, anche in materia di diritti umani, e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati.
Tra i prodotti interessati dalla nuova normativa vi sono capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, compresi i beni che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (ad esempio cuoio, cioccolato e mobili), come da proposta originale della Commissione. Durante i negoziati, i deputati sono riusciti a far includere anche gomma, carbone, prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell’olio di palma. Su richiesta del Parlamento è stata inoltre ampliata la definizione di degrado forestale, che include ora la conversione delle foreste primarie o rigenerate naturalmente in piantagioni forestali o in altri terreni boschivi.
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